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Scelta giusta anche se dolorosa

Paolo Razzuoli

La decisione di due consiglieri comunali della lista "Governare Lucca", Giampaolo Micheloni e Stefano Pierini, di abbandonare il gruppo di origine e di dichiararsi indipendenti, rappresenta un dato importante destinato a fare chiarezza ed a rafforzare l'azione dell'amministrazione guidata da Mauro Favilla.

E' ovvio che si tratta di un fatto doloroso anche se, a mio avviso necessario.
Quando un gruppo di persone che hanno condiviso un percorso politico si divide, si porta dietro polemiche, traumi, di sovente anche crude frizioni personali. Situazioni certo incresciose, di cui non sottovaluto il significato, ma che occorre saper affrontare laddove cio' venga richiesto da motivazioni di coerenza politica e volonta' di restar fedeli agli impegni assunti con i cittadini elettori.

Che in "governare Lucca" qualcosa non funzionasse, o meglio che qualcosa fosse quasi paradossale, se ne erano accorti in molti.
Questa lista, nata a supporto della proposta politico-programmatica di Mauro Favilla, sin dall'avvio dell'esperienza si e' invece rivelata uno dei principali ostacoli. Vi ricordate la vicenda dell'elezione dell'AVvocato Agnitti alla presidenza del Consiglio comunale risolta grazie al voto determinante del sindaco?
Da li' in poi molti sono stati gli episodi nei quali, anche tramite pubbliche dichiarazioni, esponenti di Governare Lucca hanno assunto comportamenti distanti rispetto alle posizioni del resto della maggioranza.

Si e' avuta netta la sensazione che questo raggruppamento perseguisse un disegno politico finalizzato ad una sua crescita, probabilmente pensando ben al di la' dei confini cittadini, non senza dimenticare l'obiettivo di diventare sempre piu' determinante quindi di accrescere il suo potere di interdizione.

Cosi' la lista che nel proprio simbolo evidenziava il nome di Mauro Favilla ha finito per trasformarsi per lui nel piu' insidioso ostacolo.
Una situazione certo paradossale, sicuramente estranea alla volonta' di chi aderendo e/o votando Governare Lucca ha inteso di favorire il piu' sicuro presidio della proposta politico-programmatica con cui Favilla si e' sottoposto al vaglio elettorale.

Con tutte le cautele del caso, a conferma che senza Favilla Governare Lucca non esiste nella societa' lucchese, lo ha attestato il risultato delle recenti elezioni politiche ove si e' schierata a fianco dell'UDC: le due liste assieme hanno avuto un risultato inferiore a quello che l'UDC aveva capitalizzato da solo alle elezioni comunali.
Naturalmente loro irrideranno questa valutazione che delresto non e' pensabile che possano condividere, in linea con una tradizione tutta italica che vede sempre una forte autoindulgenza quando si subiscono sconfitte elettorali.

Un anno fa, capendo a pieno la strada che stava imboccando tale raggruppamento, ho da esso preso nettamente le distanze.
Anche per me non si tratto' di una scelta semplice. Non dimentichiamoci che il quadro in cui si maturo' la candidatura Favilla era estremamente complesso. Ho condiviso moltissime scelte fatte da esponenti politici confluiti in Governare Lucca, a partire dalla drammatica vicenda della sfiducia a Fazzi. Ho vissuto intensamente la campagna elettorale, lavorando al massimo delle mie possibilita' per l'affermazione di quel raggruppamento, percepito come necessario per evitare di consegnare il comune di Lucca al centrosinistra.
Quando mi e' apparsa chiara la direzione di marcia, ho senza indugio alcuno deciso di separare la mia dalla loro strada, evitando qualsiasi polemica pubblica poiche' non penso certo che i problemi politici si risolvano con qualche riga affidata ad un giornale: sarebbe troppo semplice!

Mi ha fatto molto dispiacere leggere sulla stampa una nota di Governare Lucca nella quale si adombra una qualche forma di "imposizione" nella scelta dei due consiglieri: affermazioni che non fanno certo giustizia all'intelligenza ed alla dignita' di chi ha invece agito con coerenza rispetto ai propri convincimenti. Se poi si alludesse ad un'azione impositiva da parte del sindaco, tale supposizione non farebbe nemmeno giustizia al garbo, personale ed istituzionale, di Mauro Favilla, che di capacita' di rispetto personale ed istituzionale ha dato inconfutabile testimonianza.

Il problema vero e' che l'episodio della Valfreddana e' certo stato la goccia che ha fatto traboccare un vaso gia' colmo: insomma e' stato l'occasione che ha reso non piu' sostenibile un disagio accumulato in un anno di difficolta'.

Ritengo che questo passaggio possa essere decisivo per dare un nuovo impulso all'azione dell'amministrazione che ha bisogno di camminare senza sentirsi sulla testa la "spada di Damocle" di qualche sgambetto.
Ad un'attenta analisi, il primo anno di amministrazione ha un bilancio positivo: la gente pero' ha avvertito un certo immobilismo, una sorta di avvitamento nelle diatribe delle nomine, una certa attitudine al rinvio per difficolta' decisionali.
E' necessario un colpo di reni per accelerare la marcia: la maggioranza deve ritrovarsi attorno alle ragioni della proposta politico-programmatica premiata dai lucchesi. La scelta di Pierini e di Micheloni va in questa direzione: chi crede che sia necessario realizzare le migliori condizioni per il lavoro dell'amministrazione Favilla non puo' quindi che condividerla.

Lucca, 4 luglio 2008

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