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Senza una svolta profonda, sempre piu' marginalizzata la sanita' lucchese

Intervista a Maurizio Dinelli, Presidente gruppo Forza Italia Regione Toscana

Presidente Dinelli, quali sono i principali guai della nostra sanità?
“Senza una svolta profonda, la sanità lucchese rischia di scivolare sempre di più verso una condizione di marginalità senza ritorno. Riduzione dei posti letto ospedalieri e dei giorni di degenza, accorpamento delle unità operative in dipartimenti, liste di attesa sempre più lunghe per esami diagnostici strumentali e per interventi, fughe verso strutture limitrofe di pari livello, mancanza di personale sanitario e non, chiusura o ridotta attività di centri sociosanitari in zone strategiche per i cittadini, insufficiente assistenza domiciliare sociosanitaria integrata, grave ritardo in termini organizzativi per l’erogazione di servizi sanitari sul territorio. Sono solo alcuni dei disservizi che stanno portando la nostra sanità ospedaliera a divenire un mero satellite dei Centri Universitari, togliendole in sede di Area Vasta, ogni possibilità di competizione e attrazione. E’ una precisa volontà regionale che prevede di concentrare i servizi sanitari, non solo di eccellenza, nelle tre sedi universitarie, Pisa Firenze e Siena, penalizzando Lucca ed altre zone.”

Come si affronta questa situazione?
“E’ necessario che la politica, con i Sindaci in primo piano, si assuma le proprie responsabilità. E’ evidente che il Direttore Generale è un mero e fedele esecutore delle volontà regionali, Presidente Martini e assessore Rossi in testa. I Sindaci ed i partiti lucchesi devono elaborare una strategia da contrapporre al disegno regionale, e poi trattare per una soluzione rispettosa delle esigenze sanitarie dei lucchesi. Dal 1995 (anno di inizio della regionalizzazione della sanità) ad oggi, questa volontà e capacità politica è mancata, sia nella CDL che nell’Unione. Il compito di Forza Italia è sensibilizzare Mauro Favilla ad impugnare questa bandiera e farla sua, come ha già fatto in campagna elettorale. Per questo Forza Italia organizza per il prossimo 21 gennaio a Lucca un dibattito pubblico su questo tema, al quale sono stati invitati Direttore Tavanti, Sindaco Favilla, operatori sanitari e non, amministratori, rappresentanze sindacali, ordini professionali, terzo settore profit e no profit, categorie economiche e forze politiche. Sarà il primo di una serie. Vogliamo creare occasioni per favorire il dialogo bipartisan a difesa della sanità lucchese.”

Come si traduce nella realtà di tutti i giorni questa difesa della sanità lucchese?
“E’ necessario ottenere una profonda riorganizzazione che elimini il dualismo fra ospedale e territorio. Questi due piani essenziali del percorso assistenziale, invece di integrarsi e completarsi vicendevolmente, vivono di fatto una fase di sempre maggiore divaricazione. Ospedale e territorio hanno ruoli diversi, ma il percorso assistenziale territorio-ospedale-territorio dovrebbe essere integrato. E’infatti il territorio che, raccogliendo i bisogni dei cittadini, deve diventare l’epicentro prima della salute e poi della sanità, garantendo continuità di cura e di assistenza. L’ospedale, a sua volta, dovrebbe fornire i servizi necessari. Purtroppo alla drastica riduzione dei posti letto a Campo di Marte, passati dai 589 del 2001 ai 440 del 2006 con una ulteriore riduzione prevista nel Nuovo Ospedale (si passerà dagli attuali 4,1 posti letto per mille abitanti ai 3,8 posti letto) non si è accompagnata la promessa e indispensabile compensazione sul territorio con la creazione in termini di strutture di stabilizzazione, di media e lunga degenza e di riabilitazione necessarie per concludere il percorso assistenziale. I risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti: mancanza di servizi per i cittadini, costretti a stare in attesa o a “fuggire” altrove, demotivazione e frustrazione degli operatori sanitari.”

Il nuovo ospedale, la cui collocazione è oggetto di un duro scontro con la Regione, potrebbe costituire la risposta a questi principali problemi?
“L’ubicazione del nuovo ospedale resta una questione di primaria e sostanziale importanza e chiediamo la sua realizzazione a Campo di Marte. Ma la discussione sull’ubicazione della nuova struttura rischia addirittura di danneggiare ulteriormente il nostro sistema sanitario, perché toglie l’attenzione dal guaio peggiore, cioè la volontà della Regione di arrivare alla realizzazione del Nuovo Ospedale con una sanità lucchese depotenziata e dequalificata, lo stesso di quanto sta accadendo in Garfagnana e Mediavalle. Una sciagura contro la quale continuiamo a batterci con tutte le forze.”

Lucca, 8 gennaio 2008

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