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SCHEDA SUL SISTEMA ELETTORALE TEDESCO
(proporzionale personalizzata)

1. Il senso complessivo

Il sistema elettorale in vigore in Germania è un proporzionale puro. Un sistema che fotografa maggioranze che già ci sono.

Bisogna infatti distinguere bene la formula elettorale dall’elezione dei singoli deputati.
La formula è tipicamente proporzionale: a tanti voti corrispondono tanti seggi. Non ci sono correzioni significative.
Chi partecipa alla distribuzione? Chi ha preso almeno il 5% dei voti. Quindi se superi il 5 potresti anche collocarti al centro dopo il voto e decidere con chi allearti solo in seguito.

2. I dettagli

Perché invece qualcuno pensa che sia una via di mezzo tra proporzionale e maggioritario?
Perché i voti sono due: uno in collegi uninominali maggioritari e uno su lista bloccata e perché i numeri sembrano quelli di un sistema diviso esattamente a metà.

Il Bundestag consta infatti attualmente di un minimo di 656 componenti, eletti per un mandato quadriennale. Il numero di volta in volta può essere anche lievemente superiore, come si spiegherà oltre.
In questo quadro, dei 598 seggi del Bundestag, 328 sono assegnati -nell’ambito di altrettanti collegi uninominali- a scrutinio maggioritario ad un turno, secondo il tipo plurality all’inglese (“first past the post”), mentre per l’assegnazione dei rimanenti seggi, invece, si procede mediante scrutinio a rappresentanza proporzionale con voto bloccato di lista, in un ambito territoriale coincidente con i Länder.
In ciascuno dei 299 collegi uninominali, risulta eletto il candidato che riporta la maggioranza relativa dei voti validi. E sulla scheda elettorale è riportata l’indicazione del partito per il quale il candidato concorre, ovvero l’indicazione che si tratta di candidatura indipendente.
Sulla medesima scheda elettorale l’elettore può esprimere anche il voto per una delle liste di partito presentate nel Land, e indicate nella parte destra della scheda con l’elenco dei candidati. Il voto di lista è bloccato.
Il punto è però che col secondo voto si incide anche sul primo: il voto proporzionale determina “quanti” sono gli eletti (compresi quelli dei collegi uninominali) per cui non sono due voti alla pari, non si tratta di due pezzi non comunicanti del sistema. E’ un “proporzionale personalizzato”: dove il secondo decide tutto (proporzionale) e il primo (personalizzato) serve in sostanza a individuare “quali” sono gli eletti dentro la lista votata.
Quindi col voto di lista si determina “quanti” sono eletti; col voto nei collegi “quali” sono eletti nell’ambito del partito votato col voto di lista.

Ci sono alcune eccezioni, in cui il primo voto incide anche su “quanti” sono gli eletti, di cui la principale è la seguente: consente di entrare con tutti i seggi anche a chi non ha preso il 5%. Infatti se vinci tre collegi uninominali, questo serve come se avessi superato il 5%: quindi se hai preso il 2% e hai vinto 3 collegi prendi il 2% dei seggi (quindi 13 su 656). Lì nessuno cerca di eludere la legge; a differenza di quanto accaduto più volte in Italia, ad es. con le famose “liste civetta” per eludere lo scorporo).
Ci sono poi le altre due eccezioni, quelle che contribuiscono a rendere variabile il numero dei deputati: una sempre in basso del sistema, ovvero il partito che ha eletto 1 o 2 deputati di collegio entra solo con quelli al Bundestag; un’altra in lato, nel senso che se nel Land una lista ha vinto nei collegi un numero di seggi superiori a quelli spettanti con la proporzionale, se li tiene. Ad esempio: grazie ai voti di lista avrei diritto a 10 seggi per il mio partito, ma ho vinto 11 collegi; mi tengo anche l’undicesimo. Sono denominati “mandati in eccesso”. Ciò è possibile perché il numero dei deputati non è fisso.
Da tenere presente che i Regolamenti parlamentari non consentono di creare gruppi non corrispondenti a partiti presentatisi alle elezioni.

3. Le conclusioni per la possibile importazione in Italia

E’ ragionevole proporsi di importare il sistema tedesco solo se si desidera smantellare il bipolarismo.
Infatti in Italia il bipolarismo può essere garantito anche attraverso sistemi proporzionali, ma non attraverso quello tedesco; perché esso fotografa un bipolarismo che già c’è, ma non lo può creare. Per di più, ammesso che si introduca lo sbarramento come quello tedesco, esso potrebbe anche essere eluso in assenza di vincoli nei Regolamenti parlamentari e con l’utilizzo di deroghe come quella dei tre collegi vinti.

Pertanto se si vuole la proporzionale col bipolarismo, in linea di massima,
-o si ha un forte premio di maggioranza sul Premier che garantisce una maggioranza a chi vince;
-o si ha un sistema simil-spagnolo senza recupero dei resti e con piccole circoscrizioni e pochi seggi da assegnare.

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