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Situazione grave ma non seria

di Fulvio Mandriota

Se il maggior quotidiano nazionale per un sondaggio sul segretario preferito del Partito Democratico decide di intervistare cantanti e ballerine; e se il “nuovo” in politica è rappresentato da un comico, allora ha davvero un senso l’antica battuta: la situazione è grave ma non seria.

Invito alla riflessione. Sono ben tre lustri che si annaspa nel buio, i poteri forti sono diventati sempre più forti (ma certa sinistra non diceva di combatterli?), la popolazione è impoverita, il Paese va sempre in peggio, e l’orchestra – della politica nostrana - continua melanconicamente a suonare la stessa musica, imperterrita.
Avete notato che per anni nessuno, in pratica, ha avuto più il coraggio di definirsi partito? Nonostante questo, furbescamente Grillo attacca i partiti: forse perché ora c’è chi torna a proporsi come tale (il Pd, appunto).

Come uscirne? Un’occasione perduta secondo noi è proprio il Partito democratico, che nasce male, coi vecchi metodi, e ne abbiamo già parlato in un precedente intervento. I partiti in sé, non dovrebbero essere un male; anzi è a loro che deleghiamo la responsabilità di governarci. Il fatto è che oggi al posto dei partiti ci sono le consorterie: le regole si basano sull’autoreferenzialismo, alla guida sempre le stesse facce, i soliti resteranno aggrappati a quelle poltrone fino a 70 anni suonati. Ecco perché in Italia non cambia più niente (o quasi), chiunque - dell’attuale classe dirigente - prevalga alle elezioni; e infatti chi vince e va al governo, subito dopo inizia a perdere consensi, perché mancano gli uomini che pensano – e questa resta una delle esigenze improrogabili.

A questo punto urge il ritorno alla politica con la P maiuscola, con precise aree culturali di riferimento che si coagulano e assumono il coraggio della sfida, accantonando coloro che sguazzano nell’antagonismo ideologico; anche a costo di uscire sconfitti nell’immediato. Bisogna agire con lungimiranza, non è possibile andare avanti solo sull’antiberlusconismo o sull’anticomunismo (posizioni ambedue pretestuose perché poi quando conviene sanno andare a braccetto). L’unica costante dovrebbe essere il rinnovamento vero, quello generazionale. La parentesi di Mani pulite, quindici anni fa ha impedito questo ricambio naturale, oggi è tempo di realizzarlo, in concreto (quindi spazio ai giovani e alle donne); altrimenti il Paese è destinato a sprofondare.

Prima di concludere, auguri a Gaetano Ceccarelli nuovo segretario provinciale Udc. Una scelta che appare conservatrice, a conferma che il partito è ancora bloccato nelle mani di un uomo solo, Giuseppe Del Carlo (troppo legato al sistema della CdL e poco incline a guardare oltre). Tuttavia è doveroso attendere Ceccarelli alla prova, prima di emettere giudizi definitivi. Il tema dei moderati è all’odg (l’attuale sistema elettorale e l’inciucio Ds-FI hanno smembrato il centro) perché, come si diceva, le cose non funzionano: vi è la necessità di riaggregare questo spazio politico che è maggioritario nel Paese, ovviamente senza voler rifare la Dc. Anche a Lucca non c’è dialogo e ne è esempio l’atteggiamento dell’Udc nei confronti di Udeur e Margherita (almeno in parte). Alle recenti elezioni comunali a Lucca una compagine che sosteneva un candidato di estrazione tutt’altro che democristiana ha messo insieme in poco tempo il 4,8%. Ciò significa che la moderazione non si riconosce solo in un centrismo ideologicamente confessionale bensì rivive in politiche che sanno dar rilievo alla dialettica locale/centrale, al servizio della gente. Oggi per il governo della città ci sembra più necessario il confronto e la partecipazione alle scelte decisive piuttosto di una ossessionante contrapposizione fra destra e sinistra. Forse fra non molto le sigle Udc e anche Udeur non serviranno più: è giunto il momento di combattere per il raggiungimento di un nuovo sistema elettorale e con esso coniugare sinergie laiche e cattoliche che si basano su dottrine moderate in grado di riportare il Paese sui binari della coscienza sociale, magari con una coraggiosa critica a certo capitalismo dominante.

Lucca, 28 settembre 2007
Fulvio Mandriota Segretario provinciale Udeur

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