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Nuovo ospedale: risposta ad una nota targata Ds

di Raffaello Papeschi

Si legge sul Tirreno di oggi (12 settembre 2007) una lettera targata DS che sostiene di nuovo la necessità di costruire un nuovo ospedale monoblocco con la motivazione dell'innovazione tecnologica, e del grande vantaggio che porterebbe eliminare i collegamenti fra un padiglione e l'altro, nonchè della vetustà di Campo di Marte.

Ricapitoliamo.
L'innovazione tecnologica non consiste nel costruire nuove mura, ma nel comprare apparecchiature adeguate e soprattutto nell'assumere personale che le sappia usare. Questo potrebbe benissimo essere fatto a Campo di Marte se la nostra dirigenza aziendale non pensasse invece a risparmiare su tutto e tagliare servizi e personale, scoraggiando anche i medici competenti dall'assumere servizio a Lucca.
Invece di buttare via soldi per costruire nuove mura, spendiamoli in attrezzature, personale e facciamo funzionare i servizi.

Costruire poi tutto un nuovo ospedale per eliminare il problema dei collegamenti fra un padiglione e l'altro è una motivazione ridicola. Basta realizzare un paio di passerelle aeree fra il padiglione "specialistico", quello delle Malattie Infettive, e il vecchio padiglione che tutto è risolto con un centesimo della spesa.

La vetustà di Campo di Marte è vera solo in parte; abbiamo due padiglioni nuovi di zecca (Malattie Infettive e aggregato allo "specialistico") per un totale di 200 posti-letto, perfettamente a norma, e che la ASL utilizza solo in piccola parte per la degenza. Basterebbe, se proprio "ci scappa" di spendere soldi in muratura, costruire un nuovo padiglione Chirurgico/Radiologico, per altri 200 posti-letto, nello spazio retrostante l'attuale ospedale. Si spenderebbe comunque meno a mettere a norma l'attuale padiglione Chirurgico.

Quello su cui la lettera DS tace è però l'inganno di costruire un nuovo ospedale al prezzo di prevedere la degenza media per solo 5 giorni, dopo di che si va a casa o si passa nel cosidetto "ospedale di comunità", in cui non c'è assistenza ospedaliera ma solo infermieristico-sociale. Così Lucca sarà ridotta a un Pronto Soccorso dell'ospedale di Pisa. In questo modo la Regione intende risanare il deficit di bilancio, scaricandone il peso sui pazienti e le loro famiglie (come già è avvenuto per la psichiatria).

Non c'è dubbio che a risentirne saranno proprio le classi sociali più deboli, che la Regione dice di voler difendere.

Per confronto la Regione Emilia-Romagna, che pure è amministrata dalla sinistra, ha costruito i nuovi ospedali di Modena e Sassuolo con reparti di media e lungo-degenza sanitaria e non sociale. A Lucca c'è poi fra le righe l'interesse a vendere il Campo di Marte per realizzarvi una speculazione edilizia e per finanziare in parte la nuova opera (la Regione non ci mette una lira, il resto verrebbe dallo Stato e dal costruttore privato, che potrebbe anche accaparrarsi la ristrutturazione dell'area).
La verità è che questa febbre di costruire deriva dagli interessi di parte, l'incompetenza e la presunzione della nostra classe politica (destra e sinistra uguale), che amministra seguendo la logica del potere e della spartizione delle poltrone, ignorando le competenze specifiche nel settore e gli interessi reali della gente. Si mette a ministro della Sanità chi ha solo una preparazione sociale, a ministro delle Infrastrutture chi ha fatto una carriera giuridica, e a ministro della Giustizia chi proviene solo dalla politica. Nel nostro caso abbiamo un ingegnere minerario che amministra la nostra sanità. Ci si meraviglia poi se vengono fuori i movimenti dei "girotondi" e il popolo dei "Vaffanc...".

Lucca, 13 settembre 2007
Raffaello Papeschi, Comitato "Lucca, per una Sanità Migliore"

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