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Cara elettrice, caro elettore.

di Paolo Razzuoli

Cara elettrice, caro elettore.

consentimi di rivolgermi a te per un breve ma importantissimo appello: al ballottaggio non disertare le urne, vai a votare e dai il tuo voto a Mauro Favilla, permettendo cosi’ di completare il successo gia’ ottenuto al primo turno.

La comunita’ di Lucca ha bisogno di questo risultato per molteplici valide ragioni.

Anzitutto perche’ Mauro Favilla si presenta su un programma che affronta, in modo concreto e non su astratte “enunciazioni ideologiche”, i grandi problemi vecchi e nuovi della citta’. Una modalita’ di approccio chiara, nelle scelte e negli strumenti di fattibilita’.
Il programma e’ stato distribuito a tutte le famiglie di Lucca quindi ciascuno ha potuto vedere la completezza e concretezza delle indicazioni. Altra ragione per cui e’ importante votare per Mauro Favilla e’ che la sua esperienza, le sue doti di equilibrio, la sua ben nota pazienza, la sua capacita’ di ascolto ma anche di sapersi far carico delle responsabilita’ delle scelte, (doti essenziali per un uomo di governo), costituiscono una garanzia per l’attuazione del programma.

Votare per Mauro Favilla significa poi non consegnare la citta’ a chi, ha dato ampia prova, quale presidente della Provincia, di aver saputo fare una politica di pura immagine, mantenendosi ben lontano dalla capacita’ di soluzione di alcuno dei grandi nodi del nostro sviluppo, anzi assumendo un ruolo di primo piano in scelte fra le piu’ negative degli ultimi anni. Basti citare la vicenda dell’accordo di programma sull’ospedale a San Filippo, o la questione delle infrastrutture viarie. Se infatti Lucca ancora soffre nella morsa del traffico, con una circonvallazione ingorgata dal passaggio di autotreni, lo dobbiamo ad una provincia guidata da Tagliasacchi che, al di la’ dei proclami, non e’ riuscita a risolvere nulla. A suo tempo ho tenuto una posizione fortemente critica nei confronti del Lotto 0, ma e’ evidente che quella era una scelta, a mio avviso sbagliata, finalizzata pero’ alla rimozione di un disagio vero, che ancora permane anche per responsabilita’ di chi ora vorrebbe proporsi come guida credibile della citta’.

Votare per Mauro Favilla significa scegliere concretamente una linea di riduzione dei costi della politica. Non solo perche’ Favilla ha dichiarato che rinuncera’ all’indennita’ di carica di sindaco, (possibile poiche' Favilla non e' un politico di professione come Tagliasacchi), ma anche perche’ la sua storia e’ una testimonianza di buona e saggia amministrazione nella quale non potranno trovare posto costi che non siano necessari.

Votare per Mauro Favilla significa poi garantire l’autonomia di questa comunita’ rispetto alla strategia di governo della regione. Affermare la specificita’ della lucchesita’ significa ribadire i tratti della nostra storia e della nostra cultura: liberta’, moderazione, tolleranza e rispetto. Significa opporsi al modello invasivo della politica in ogni ganglo della societa’ civile. Significa opporsi alla strategia di svuotamento dei nostri servizi, prima fra tutti quello sanitario. Significa impedire che anche a Lucca la societa’ venga sottoposta ad un sistema di potere totalizzante e clientelare qual e’ quello regionale.

Votare Mauro Favilla significa fare di Lucca un laboratorio politico capace di proporre un modello alternativo al governo della sinistra e della regione. Un tempo fu coniato un felice slogan: “Lucca non un’isola ma un’alternativa”. La vittoria di Tagliasacchi, limpida espressione della piu’ pura ortodossia di sinistra, significherebbe la “normalizzazione”, quindi il soffocamento di qualsiasi aspirazione all’alternativita’.

Votare per Mauro Favilla significa contribuire a mandare un chiaro segnale politico di sfratto ad un governo, ed alla coalizione che lo sostiene, che ogni giorno di piu’ si mostrano inadeguati ad affrontare e risolvere i problemi della gente. Significa inoltre contenere, nella sfera delle scelte locali, i disastri delle politiche sviluppate da una maggioranza sempre piu’ condizionata dal massimalismo della sinistra alternativa.

Votare Mauro Favilla significa creare le condizioni per la crescita di una nuova classe dirigente. Anche se l’affermazione puo’ sembrare a prima vista paradossale e’ invece profondamente reale. E’ fuor di dubbio che in questi anni Lucca non ha visto la crescita di una nuova classe dirigente. Proprio la figura di una guida che ormai non ha da fare alcuna carriera, potra’ consentire a chi ne avra’ le doti e la motivazione di impegnarsi e di accreditarsi quale personale politico capace di farsi carico, in futuro, della guida della citta’. Un tema, quello dell’allargamento della classe dirigente, sul quale la sinistra ha poco da dire laddove si consideri che propone un candidato, ex funzionario di partito, che nel suo curricolo professionale non puo’ indicare che ruoli di amministratore pubblico.

Infine alcune considerazioni.
La sinistra, in mancanza di argomenti, e’ arrivata ad ironizzare sull’eta’ di Favilla: un atteggiamento offensivo e disperato.
In politica il confine fra il vecchio ed il nuovo non e’ certo il dato anagrafico.
E’ fresco e giovane chi e’ capace di interpretare i bisogni della gente sapendoli collocare nel contesto reale. E’ vecchio chi si fa portatore di istanze culturali vecchie, anche se imbellettate e ben incipriate.
E’ vecchia la pretesa della sinistra e della regione di “conquistare Lucca” soffocando qui l’unica voce alternativa ancora viva.
E’ certo vecchio immaginare un modo di risolvere i problemi con grandi enunciazioni ideologiche capaci solo di produrre danni e discriminazioni.
E’ certo vecchio affidarsi a chi avendo gia’ ricoperto incarichi della massima responsabilita’ nel governo della provincia, ha mostrato attitudine ad una politica di pura immagine.
E’ certo vecchio affidarsi a chi ha avuto ruoli di primo piano nei vari tentativi della regione di depotenziare le nostre risorse, prima fra tutte l’acqua.
E’ certamente vecchio votare chi ha avuto ruoli di primo piano nei gravi errori politici che ci riguardano, ad esempio la sanita’ e le infrastrutture.

Immagino la reazione disgustata e supponente della sinistra: “roba da gente ignorante”.
Le stesse cose che sentivo dire tanti anni fa, (portavo ancora i pantaloni corti), quando i miei parenti democristiani mi parlavano delle mostruosita’ del comunismo e dei crimini di Stalin.
Evidentemente il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Cara elettrice, caro elettore.
Il 10 e 11 giugno si giochera’ il secondo tempo di una partita che non dobbiamo perdere.
Tutti noi siamo giocatori e non possiamo non andare sul terreno di gioco. Andare a giocare per non perdere significa recarsi alle urne e votare per Mauro Favilla.
Occorre pero’ un ulteriore sforzo: dobbiamo impegnarci per convincere i nostri amici riluttanti a fare come noi: le ragioni non ci mancano.

Cordialmente.

Lucca, 2 giugno 2007
Paolo Razzuoli

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