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Lista civica Governare Lucca. Difendere la qualita' del nostro servizio sanitario: un elemento essenziale della propria proposta politica.

CONFERENZA STAMPA DEL 16/03/2007

Di Alessia Lombardi

Fatto. In questi ultimi tempi l’assessore regionale Rossi ha sottolineato sempre più spesso la difficile situazione della sanità lucchese, che presenta un deficit considerevole (circa 40 milioni), che invero si è formato e stratificato nel tempo. Propone, tramite il direttore Tavanti, un piano di riorganizzazione (dal taglio della guardia medica all’Ospedale di comunità a Lucca e Castelnuovo, dal week surgery a Lucca e Castelnuovo, dalla riduzione dei codici bianchi al pronto soccorso di Lucca, alla chiusura dei distretti di Lucca Centro e S.Vito), che dovrebbe far risparmiare all’Asl circa 7,6 milioni di euro nel 2007.
Si tratta di una politica di tagli e di ridimensionamento alla sanità lucchese, che prelude, come lui dice, ad una “stagione di lacrime e sangue”; scelte che vengono però presentate, in modo contraddittorio, “nel segno dell’innovazione e dello sviluppo dei servizi sanitari” e che si collocano nella prospettiva contestata dell’Ospedale monoblocco per acuti a S.Filippo, con la riduzione di un terzo dei posti letto, con gli accorpamenti dei reparti, con la creazione di un Ospedale di comunità non medicalizzato e affidato alla gestione dei medici di base, attraverso cui passa, a nostro avviso, un ridimensionamento della qualità dei servizi sanitari lucchesi. Il Presidente della conferenza dei sindaci Del Ghingaro si è detto disponibile al taglio agli sprechi, non a quello sulle prestazioni sanitarie ed ha annunciato che la conferenza dei sindaci affronterà il problema del piano di riorganizzazione presentato dall’Azienda il prossimo 20 marzo.

Dichiarazione. L’assessore Rossi, in occasione della conferenza dei servizi pubblici sanitari, organizzata dall’azienda Usl di Lucca in collaborazione con la conferenza dei sindaci, si e' domandato, perplesso, “perché Lucca, assieme a Grosseto, rappresenti la provincia con il deficit di settore più elevato”. L’assessore Rossi forse si è dimenticato che il deficit si è prodotto e sviluppato interamente nei suoi sette anni di gestione; e che si è prodotto in un’azienda sanitaria, in cui egli, politico diessino, ha esercitato un dominio assoluto, scegliendo e cambiando, a suo piacimento, i direttori dell’Asl e procedendo, tramite essi, a tutte le scelte operative e gestionali, sia per quanto riguarda l’organizzazione sanitaria, sia per quanto riguarda il personale, amministrativo e sanitario.

Il primo responsabile del deficit della sanità a Lucca, dunque, è lui stesso. In ogni azienda che si rispetti, quando i bilanci non quadrano e gli obiettivi sono falliti, i responsabili si mettono o vengono messi in discussione. In Toscana e a Lucca questo non avviene: la politica regionale sulla sanità non prevede responsabilità di chi effettivamente comanda e decide.
Rossi non sa. Ne sanno di più i cittadini, che capiscono naturalmente che il deficit è stato prodotto, nel tempo, in modo stratificato, da investimenti sbagliati , da servizi inadeguati o inesistenti (come nel caso della mancanza della emodinamica, che ha determinato un significativo aumento, a Lucca, delle morti per infarto), dalle conseguenti fughe nel passato verso altri Ospedali, da sprechi nei farmaci (basta ricordare il caso dell’albumina), ecc.ecc. Ma i cittadini ne saprebbero di più, se il bilancio della Asl fosse redatto in modo del tutto trasparente. Noi vorremmo che una istituzione democratica come l’Asl ( e qui la conferenza dei sindaci ha certamente un suo ruolo) informasse i cittadini in modo chiaro, con un bilancio strutturato per centri di spesa, sia in funzione delle diverse Unità Operative, sia in funzione delle diverse strutture territoriali, con un continuo controllo di gestione, come è normale in ogni azienda; un bilancio così fatto, per centri di spesa, permetterebbe certamente di colpire con maggiore precisione le inefficienze e gli sprechi; permetterebbe anche di mettere maggiormente in evidenza il costo aggiuntivo, sul bilancio dell’Asl 2, dei presidi ospedalieri di Castelnuovo e Barga (forse 4-5 milioni ?), di cui, va sottolineato, noi stessi abbiamo difeso e difendiamo l’esistenza e la funzionalità: un costo aggiuntivo per la sanità montana, motivato da ragioni umane e sociali, di cui dovrebbe farsi carico integralmente la Regione, recuperando magari risorse dai tagli agli sprechi da realizzare anche nei tre centri universitari di Pisa, Firenze e Siena.
Se tutto ciò avvenisse, il bilancio dell’Asl 2 verrebbe riportato praticamente nei parametri regionali.

Interventi di risanamento del bilancio, che anche noi auspichiamo, ma che se effettuati con manovre di corto respiro, con tagli indiscriminati ai servizi, rischiano di essere controproducenti e di innescare un corto circuito, come è dimostrato dalla penosa vicenda dei risparmi nell’organico degli anestesisti, che blocca l’uso delle sale operatorie a Campo di Marte, allunga i tempi di ricovero, aumenta le fughe da Lucca (si veda la denuncia del dr. Piane).

Noi riteniamo che, a tempi lunghi, il risanamento del bilancio dell’Asl sia possibile se, dopo avere affrontato le cause strutturali del deficit, si persegua una politica che miri a potenziare ed elevare la qualità dei servizi sanitari e a salvaguardarne le punte di eccellenza ; in tal modo si può riuscire ad innescare quel circuito virtuoso, che, partendo da alti standard di qualità del personale sanitario e delle prestazioni sanitarie, migliori l’efficienza dei servizi, riduca gli sprechi, abbatta le fughe verso altri presidi, in una parola ristabilisca un rapporto di totale fiducia dei cittadini verso le proprie istituzioni sanitarie.
Oggi, purtroppo, non sempre avviene così, e qualche volta si procede in modo del tutto contrario; come è accaduto, per es., nel caso del prof. Carmassi, ex Primario di Medicina I: l’Asl, nel momento in cui, a novembre, ha rinunciato a utilizzarlo, l’ ha ricoperto di elogi, per la sua capacità professionale, spiegando che era stata costretta a privarsi della sua collaborazione soltanto per motivi di ordine giuridico; ora che il giudice del Lavoro ha dichiarato tale presupposto infondato, l’Asl tradisce la sua cattiva coscienza prendendo tempo e preparandosi forse a resistere in giudizio. La ricetta per superare la crisi attuale della sanità, a Lucca, non è certo quella di privarsi dei suoi uomini migliori.

Alla conferenza stampa erano presenti i membri del direttivo: Piero Angelini, Moreno Bruni, Marco Chiari, Luigi Stefani, Massimo Tessieri, Claudio Zardetto.

Lucca, 16 marzo 2007

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