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Ospedale di comunita': molte ombre e poche luci

Di Raffaello Papeschi

Un aspetto poco conosciuto, e accuratamente tenuto in penombra dalla Regione e dalla ASL Lucca, del progetto di Area Vasta relativo alla costruzione di quattro nuovi ospedali in Toscana riguarda il cosidetto "Ospedale di Comunità". Questo dovrebbe affiancare l'ospedale per alta intensità di cura, dove le Linee Guida della Regione prevedono una degenza media di cinque giorni.
Affiancare per modo di dire, perchè a Lucca per es. i due ospedali sarebbero distanti 2-3 km uno dall'altro, separati dalla linea ferroviaria.

La cosa che preoccupa di più è che nell'Ospedale di Comunità, dove saranno trasferiti i pazienti per proseguire la degenza dopo il periodo acuto, i malati saranno seguiti dai medici di famiglia, nell'orario del loro servizio, e dalla Guardia Medica fuori orario e nei festivi. Non è previsto infatti un organico medico proprio, mentre ci sarà un'assistenza di tipo infermieristico.

Con tutto il rispetto per le capacità professionali dei medici di famiglia, le domande che vengono spontanee sono quale garanzia di presenza dentro l'Ospedale di Comunità essi potranno dare, quale continuità di assistenza ci sarebbe fra il medico di famiglia e la Guardia Medica o un altro medico di famiglia che fosse presente a rotazione, e se i responsabili della nostra Sanità ritengano che questa sia un'organizzazione soddisfacente del servizio per malati che non possano essere dimessi a domicilio nè inseriti in una struttura a conduzione sociale dopo un episodio acuto di qualsiasi natura, da un infarto a un ictus cerebrale, una malattia infettiva, epatite, o dopo un grave intervento chirurgico.

Secondo noi no. Si capisce bene che alla Regione Toscana costerebbe di più assumere del personale medico permanente per l'Ospedale di Comunità che non farlo gestire dai medici di famiglia, che sono già pagati per il loro servizio. Tuttavia questo ci sembra un risparmio sulla pelle della gente.

Poichè il Sindaco per legge è la prima autorità dell'Unità Sanitaria Locale, giriamo queste considerazioni ai candidati al posto di Sindaco (e di consigliere comunale) alle prossime elezioni, chiedendo se essi ritengano che i loro amministrati saranno garantiti nel loro diritto alla salute, previsto dalla Costituzione, dal piano regionale di Area Vasta.
Nello stesso tempo poniamo questo aspetto all'attenzione dei cittadini lucchesi.

Lucca, 2 febbraio 2007
Raffaello Papeschi,
Comitato "Lucca, per una Sanità Migliore"

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