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Fucinaidee presenta le linee programmatiche proposte dal Sen. Mauro Favvilla, nel convegno organizzato il giorno 11 novembre 2006 all'hotel Guinigi dall'Associazione politico-culturale "Governare Lucca."

Il programma, come dice nelle conclusioni lo stesso Favilla, e' una proposta di massima, aperta ai contributi che certamente verranno, quindi suscettibile di modifiche ed integrazioni.
Se pur nella sua sinteticita', ritengo che la proposta risulti ampiamente coerente con i bisogni primari della nostra comunita', e prospetti una filosofia di governo atta a valorizzare la migliore tradizione della nostra storia.

Paolo Razzuoli.

PROPOSTA DI ALCUNI PUNTI FONDAMENTALI DI PROGRAMMA

Di Mauro Favilla.

L’AUTONOMIA DI LUCCA

Lucca ha nel suo stemma il motto “Libertas” Lucca non dimentica le sue radici cristiane, che l’hanno resa bella e celebre di testimonianze storiche ed artistiche. Orgogliosa delle sue tradizioni di libertà e di originalità nei campi del pensiero, in politica, nell’economia, ha sempre respinto ogni ingerenza.
Oggi è necessario fare appello, ancora una volta, a tutti i suoi cittadini perché non chinino il capo di fronte al tentativo dei Ds e dei loro alleati, della amministrazione regionale di conquistarla, di assimilarla al resto della Toscana, di soffocarne l’autonomia.

IL RAPPORTO DEGLI ELETTI CON GLI ELETTORI

Dopo la recente crisi della politica locale e della amministrazione cittadina, occorre ritrovare unità ed entusiasmo, muoversi con lealtà ed amicizia, dare nuovo slancio all’Amministrazione:
prima di tutto riaprire le porte del Comune alla città, alle istituzioni locali, alla gente.
Dialogo, consultazioni, valorizzazione degli organi della partecipazione sono punti essenziali. La gente, i giovani, le donne, gli operatori in campo economico e nelle professioni, il mondo dell’arte e della cultura, la scuola, lo sport, il volontariato, le libere associazioni, l’intera comunità devono essere coinvolte nella vita dell’Amministrazione Comunale.

IL RAPPORTO CON LE ALTRE ISTITUZIONI PUBBLICHE

Occorrono una stretta collaborazione e precise intese con tutti gli organismi pubblici con cui il Comune interagisce.
Inoltre, indipendentemente dalla possibile differenziazione politica, con gli enti Provincia e Regione, nel pieno rispetto istituzionale, bisogna operare insieme per realizzare gli interessi della Lucchesia.

RUOLO PRIMARIO DEL CONSIGLIO COMUNALE

Si debbono rivalutare ruolo e funzioni del Consiglio Comunale, quale organo rappresentativo dell’intera cittadinanza. Esso deve esprimere gli indirizzi generali e strategici del Comune e delle sue emanazioni operative dirette ed indirette (Giunta municipale, apparato comunale, aziende, fondazioni, società, consorzi) ed esercitare il controllo sui servizi pubblici; occorre perciò rettificare nei diversi organismi gli atti e gli statuti che, di fatto, hanno espropriato il Consiglio Comunale di tali funzioni.
Le leggi attribuiscono oggi, opportunamente, un grande potere ai Sindaci per garantire prontezza e capacità di assumere le decisioni; chi è eletto, tuttavia, deve usare i poteri a lui dati dalla legge con molto equilibrio, rispettando gli organi collegiali eletti dal popolo, realizzando la massima collegialità nelle decisioni, evitando i rischi di gestioni personalistiche e non partecipate.

POLITICA URBANISTICA E IDONEO USO DEL TERRITORIO

Una idonea politica urbanistica ed una corretta gestione del territorio si realizzano mediante una continua verifica ed il conseguente adeguamento dei piani urbanistici e regolamentari.
Compito del Comune è favorire lo sviluppo e la crescita dell’attività edilizia in relazione alle effettive esigenze, tenendo conto che il suolo è un bene limitato e che perciò sono da favorire rispetto alle nuove opere il riuso e il riutilizzo dell’esistente; che è necessario evitare la dispersione degli interventi in relazione anche ai servizi pubblici di cui devono esser dotati gli insediamenti e che è necessario che il Comune riesca a pilotare i grandi interventi sul territorio.
Si impone, perciò, il riesame della situazione, lo studio della sua evoluzione, la valutazione della opportunità di adeguamento degli strumenti regolamentari e programmatori esistenti, in particolare per quanto riguarda i Programmi Norma.

IL CENTRO STORICO CITTADINO E I CENTRI PERIFERICI

Il Centro Storico è stato per secoli il centro direzionale di un territorio molto vasto: la vita politica economica e sociale facevano riferimento solo ad esso. Oggi la realtà è profondamente mutata: esso ha perso molte funzioni, ma rimane il centro direzionale della vita politica ed amministrativa, un valido centro residenziale, un polo di attrazione turistica e commerciale.
Nonostante vi siano difficoltà a trovare un giusto equilibrio fra le esigenze (talora contrapposte) delle diverse funzioni, è necessario che il Centro Storico mantenga il suo ruolo attuale: bisogna assicurare una facile accessibilità a residenti, operatori ed utenti; frenare ogni possibile ulteriore allontanamento di attività direzionale, commerciale e professionale e, in primo luogo, di uffici pubblici.
Le destinazioni d’uso dei contenitori esterni non debbono favorire tale esodo.

Gli utilizzi dei grandi contenitori del Centro Storico oggi disponibili (Manifattura Tabacchi, Palazzo Guinigi, Ex-conventi di S.Romano, S.Francesco, S.Ponziano, Caserme Lorenzini, Garibaldi e Mazzini, Ex-Collegio, Mercato del Carmine) e di quelli del suburbio (ex-Lenzi, ex-Safill, ex-Bertolli,ex-parco FF.SS, Mercato di Pulia) devono essere inquadrati in un unico progetto operativo e non essere regolati singolarmente.
Nel territorio comunale di Lucca esistono inoltre diversi centri paesani (in primo luogo il Castello di Nozzano) che presentano emergenze o una struttura storico-ambientale di grande pregio su cui bisogna porre maggiore attenzione e destinarvi risorse finanziarie per la conservazione e la valorizzazione.

INFRASTRUTTURE VIARIE

Le vecchie arterie viarie risultano da tempo del tutto inadeguate per l’accresciuto volume dei traffici e per la sovrapposizione dei transiti in attraversamento con quelli di servizio locale. In mezzo alle case, si susseguono colonne di camion e di auto, dando luogo ad intasamenti, pericoli alla pubblica incolumità, esalazioni nocive.
E’ necessario separare il traffico di servizio locale da quello in attraversamento, creando un canale per chi transita sul territorio e riservando le vie urbane al servizio locale.
I progetti operativi finora prospettati sono risultati non attuabili o non validi.
La creazione di nuove arterie (o la riserva di arterie esistenti al movimento in attraversamento) comporterà disagio o danno alle zone da interessare, ma non esiste una soluzione alternativa. Realizzare tali arterie è compito superiore alle possibilità finanziarie del Comune, ma quello che è indispensabile è che il Comune definisca una soluzione tecnico-progettuale valida e riesca a farla approvare in tutte le sedi opportune, cosicché non sia più messa in discussione.

Il problema della eliminazione del traffico nelle zone più densamente abitate si pone anche per i diversi centri sparsi sul territorio comunale.
Bisogna studiare progetti di aggiramento degli abitati e programmarne la realizzazione nel tempo.
La realizzazione di piste ciclabili è un programma da proseguire ed estendere.

PARCHEGGI

Il problema della sosta delle auto, sempre più assillante con l’accresciuta motorizzazione privata, è preminente per il territorio lucchese: oggi, non riguarda soltanto il Centro Storico ma investe tutta la periferia ed anche alcune frazioni più lontane. Bisogna individuare i fabbisogni in modo adeguato alle diverse situazioni e programmarne il soddisfacimento. La dotazione di aree di sosta adeguate non può esser visto come un modo per acquisire nuove risorse finanziarie a carico degli automobilisti, ma come uno strumento perché la vita possa svolgersi più serenamente, perché si evitino inutili movimenti di auto alla ricerca disperata di un posto e perché gli insediamenti esistenti possano assolvere bene le loro funzioni.

Nel caso di nuovi insediamenti deve essere un onere per i costruttori dotarli di aree di sosta adeguate, ma per gli antichi insediamenti è compito del Comune provvedervi. Il pagamento di un prezzo alla sosta si giustifica solo se il provento serve per nuove dotazioni di stalli di sosta o per selezionare le utenze.

CULTURA

In questo campo è opportuno consolidare le iniziative già avviate in precedenza, ricercando un maggiore coordinamento con la Provincia e con tutte le istituzioni cittadine. In particolare si devono consolidare quelle iniziative di maggior respiro che possono stabilire relazioni della città di Lucca non solo in campo nazionale ma anche in campo internazionale (I.M.T, Puccini, Boccherini).

SANITA’

La sanità a Lucca sta vivendo un momento difficile a causa di un inadeguato impegno della Regione nel garantirne il supporto umano, tecnico e finanziario. E’ necessario che la futura Amministrazione Comunale ne controlli attentamente l’andamento e svolga una adeguata azione di pressione sulla Regione per garantirne la funzionalità.
Dopo il recente affidamento dei lavori per il nuovo ospedale per acuti, si dovrà comunque impedire ogni tentativo di speculazione e garantire la permanenza dei servizi sanitari del Campo di Marte.

ACQUA

Lucca è la città dell’acqua. Dal Serchio e dalle falde da esso formate si alimentano gli acquedotti di Lucca, della Valle del Serchio, della Piana, si dà acqua a Pisa e Livorno e (attraverso l’acquedotto del Pollino e delle Cerbaie) ad un territorio che si estende da Pescia-Montecatini a Pontedera. Ciò dimostra l’errore della Regione Toscana che ha inserito Lucca, in violazione della legge Galli, nella Ato della Versilia e di Massa e Carrara, con cui Lucca non ha niente da spartire. La rivendicazione dell’inserimento dei comuni di Lucca e della valle del Serchio nell’Ato in cui sta Capannori costituisce dunque il primo obiettivo politico di Lucca.
Lucca deve sostenere, contro le spinte attuali della Provincia e della società di gestione, la linea del segretario del Bacino del Serchio, che giudica pericolosa l’ulteriore derivazione di 500 litri al secondo a Ponte a Moriano: essa metterebbe a rischio il livello minimo vitale del fiume in quella zona e a valle. Si devono impedire tali atti di rapina.
Bisogna pretendere il controllo degli emungimenti degli acquedotti del Pollino e delle Cerbaie, che costituiscono la vera ragione dei fenomeni di subsidenza nel territorio di Capannori; occorre altresì assicurare, attraverso la Regione e i comuni interessati di Pescia e Montecatini, politiche di lotta agli inquinamenti indiscriminati delle produzioni florovivaistiche, che impediscono un utilizzo corretto delle risorse idriche, esistenti in quei comuni, per usi potabili ed irrigui.

RIFIUTI

Una corretta politica di smaltimento dei rifiuti del Comune di Lucca dovrebbe riguardare anche i Comuni della Piana di Lucca che hanno rinunciato, come era invece previsto nel Piano regionale del 1988, a smaltire adeguatamente i loro rifiuti. Desta preoccupazione il Comune di Capannori (destinatario delle risorse assegnate dal Fio al Comune di Lucca e da questo al Clit) che ritiene che lo smaltimento dei rifiuti possa essere risolto con la sola raccolta differenziata; la raccolta differenziata è necessaria e doverosa, ma non è sufficiente se non è affiancata da un impianto.
Occorre perciò che tutti i Comuni, insieme, si facciano carico di un progetto di smaltimento dei rifiuti urbani che utilizzi le più avanzate tecnologie e sia finanziato con i fondi residui del Fio e da qui distratti abusivamente dalla Regione a favore della Versilia.

SICUREZZA

L’Amministrazione Comunale, in stretta intesa e in collaborazione con le forze di polizia statali, deve porsi come primario obiettivo quello di dare garanzie e sicurezza ai cittadini, oggi molto preoccupati per i troppo diffusi episodi di violenza e sopraffazione.
Occorre altresì meglio organizzare la polizia e vigilanza municipale per coprire più ampi spazi di territorio e garantire una presenza anche nelle ore serali o notturne.

INTEGRAZIONE

La presenza sul territorio locale di persone provenienti da migrazione interna ed estera impone alla Amministrazione civica un nuovo compito. Ad esso finora non è stata dedicata una adeguata attenzione, lasciando alle comunità parrocchiali ed assistenziali ed al volontariato di intervenire in merito. Occorre oggi, in stretta collaborazione con tutti coloro che già operano, accanto al fine assistenziale porsi l’obiettivo più ambizioso di una effettiva integrazione di tali persone con la nostra comunità.

CONCLUSIONI

Ora che è avvenuto il lancio di questa mia candidatura alla carica di Sindaco, rivolgo un appello a tutti i partiti e movimenti politici organizzati, che si riconoscano sostanzialmente nel progetto delineato di guida dell’Amministrazione Comunale, di appoggiarlo e sostenerlo.
Deve essere chiaro che gli indirizzi proposti hanno un carattere di massima e sono suscettibili di integrazione, ma anche -se necessario- di parziale correzione, sulla base del confronto da avviare con le forze politiche e la società lucchese.
Intendo altresì assicurare che, se vi saranno consensi ed adesioni, io non sarò il candidato di una parte, ma dell’intera coalizione ed a ciascun movimento o forza politica sarà garantita la dovuta attenzione e la corresponsabilità nelle scelte e nella gestione, in un quadro di pieno rispetto della dignità di ognuno.

In definitiva: per restituire il Comune ai cittadini lucchesi, per farne un luogo di partecipazione e di governo democratico, per riavviare un processo di sviluppo compatibile, nel rispetto delle risorse non riproducibili della terra e dell’acqua, in una parola, per conservare e difendere i valori della nostra tradizione e cultura, per tutelare i beni che i nostri genitori ci hanno affidato e che noi vogliamo trasmettere intatti ai nostri figli
FACCIO APPELLO all’iniziativa ed alla responsabilità dei cittadini lucchesi, con l’impegno di affrontare questa campagna elettorale con lealtà, correttezza, e nel rispetto della verità.

Esprimo la fiducia che i lucchesi sapranno scegliere al meglio chi li dovrà guidare nei prossimi cinque anni. Se sarò io il prescelto, mi impegno a governare con sobrietà, con moderazione, con attenzione e ascolto della gente, anteponendo sempre, rispetto all’interesse dei privati, quello più importante e di più alto valore della comunità.

Lucca, 11 novembre 2006
Mauro Favilla.

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