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A proposito delle primarie

Di Piero Angelini.

Nel dibattito sulle elezioni comunali del 2007, si parla spesso di primarie, come istituto democratico capace di limitare le imposizioni dei partiti e rimettere la scelta del candidato alla volontà popolare.
Non sempre questo avviene , anche quando i partiti si disciplinano con precise regole. Basta ricordare le ultime elezioni regionali, che hanno visto i Ds imporre Massimo Toschi, che pure non aveva partecipato alle primarie, come capolista per il centrosinistra a Lucca.

Per le elezioni comunali, dove regole precise non ci sono, le primarie hanno un senso se i partiti riescono ancor più a limitarsi, a creare un clima che favorisca l’emergere di candidature individuali credibili e a intervenire semmai, in sede di voto, con una indicazione di preferenza che lasci comunque ai suoi appartenenti una reale libertà di scelta.

Mi ha colpito negativamente, perciò, la decisione della Margherita, di alcuni giorni fa, che, ancor prima che siano definite nel centrosinistra regole sicure e procedure corrette, è intervenuta per impedire e dunque vietare l’emergere di qualunque candidatura al suo interno: una decisione grave, che contraddice, a me pare, la cultura democratica e liberale a cui pure la Margherita dice di ispirarsi e che si colloca piuttosto in tradizioni diverse ed opposte, da una parte, quella del centralismo democratico, dall’altra quella della gestione aziendalista dei partiti, che evidentemente, contro le sue stesse intenzioni, hanno preso largo piede, a Lucca e in Toscana, nella vita del Partito.

La decisione della Margherita, sia per il suo contenuto, sia per le persone che l’hanno promossa, rivela, con tutta evidenza, che la candidatura di Tagliasacchi a sindaco del comune di Lucca è frutto di un patto di potere delle burocrazie dei partiti, Ds e Margherita, che, con buona pace di Tambellini, effettueranno le primarie con calma, quando si saranno garantite fino in fondo il controllo degli iscritti e dei simpatizzanti e li avranno adeguatamente irreggimentati: un inganno forse per gli iscritti dell’Ulivo, non certo, mi auguro, per le altre forze politiche del centrosinistra, sicuramente non per la cittadinanza.

Lucca, 8 ottobre 2006
Piero Angelini.

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