logo Fucinaidee

2005, ANNO MANCATO A LUCCA PER FRANCESCO CARRARA.

Di Fulvio Mandriota.

Il 2005 sta per finire e, fra le iniziative mancate, ve n’è una che – con numerosi amici – abbiamo atteso inutilmente: la celebrazione del secondo centenario della nascita di Francesco Carrara da parte delle autorità lucchesi, a cominciare dal presidente Pera, al sindaco Fazzi fino ad Andrea Tagliasacchi.

E’ vero che all’inizio dell’anno l’ex procuratore Antuofermo puntualmente ha organizzato un dotto convegno sul Carrara; ma è altrettanto vero che la sua iniziativa di fatto conferma la “disattenzione” dell’attuale dirigenza, poiché la partecipazione istituzionale è apparsa solo sullo sfondo.

Abbiamo citato il presidente Pera non a caso: intanto perché, è la figura politica più rilevante a Lucca e poi, soprattutto, perché milita in Forza Italia che, stando alle affermazioni del suo leader, dovrebbe portare avanti e valorizzare una linea politica liberale. E allora, quale migliore occasione se non quella di ricordare doverosamente un lucchese, liberale e moderato, ritenuto universalmente il maggior penalista italiano dell’Ottocento?

Al Carrara la città ha dedicato un monumento, con relativo cortile (che è tutti i giorni sotto gli occhi del Presidente Tagliasacchi), l’istituto tecnico, una strada.
Qualcuno forse ricorda che è stato docente universitario, deputato e senatore, oltre che amministratore (consigliere provinciale e consigliere comunale a Capannori): ma è la vitalità del suo pensiero che doveva oggi essere manifestata come contributo per la scienza e la storia del diritto. Molti sostengono, anche giustamente (Berlusconi in testa), che la giustizia è in crisi: perché dunque non approfondire la riflessione sull’attuale situazione magari per riproporre la scuola classica del diritto penale che – come ricordò il presidente del Senato dell’epoca, Spadolini, nel primo centenario della morte di Carrara –, “poneva alla base di ogni ordinamento giuridico quei valori di libertà nei quali trovavano un punto di sintesi la tradizione cristiana e il pensiero illuminista”?
E perché non farlo attraverso un convegno nazionale in grado di coinvolgere la città? (e non come avvenuto per altri seminari calati dall’alto, praticamente a porte chiuse).

Poiché da questa classe politica, ormai completamente staccata dalla società, non ci si può aspettare più nulla, proviamo a lanciare un appello in altra direzione: la Fondazione Banca del Monte, per celebrare Barsanti e Matteucci a 150 anni dall’invenzione del motore a scoppio, decise – con successo – di promuovere un apposito comitato che valorizzasse le due figure di inventori: non si potrebbe fare anche per Francesco Carrara?

Lucca, 16 novembre 2005

Fulvio Mandriota
associazione ‘Libertà e Partecipazione’

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina