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Non smarriamo la strada intrapresa.

Di Paolo Razzuoli.

Seguendo il dibattito aperto nel centrodestra sulle prospettive della vicenda politica cittadina, ovviamente con gli occhi puntati al rinnovo dell'amministrazione comunale, ho avuto l'impressione che, finalmente, si fosse maturata la consapevolezza circa la necessita' di una totale inversione di rotta rispetto al passato.

In particolare, sono rimasto favorevolmente impressionato da alcuni interventi, di figure autorevoli, nei quali si sottolineavano alcuni concetti che, da tempo, ho cercato, assieme ad alcuni amici, di sviluppare anche sulle pagine di questo sito.

La necessita' di non chiudersi nel recinto della tradizionale Casa della liberta', la consapevolezza della necessita' di una forte discontinuita' con il passato, la sottolineatura che occorra recuperare un autentico rapporto con le forze vive della societa' per l'elaborazione di un programma che sappia interpretarne le istanze, ma soprattutto la sottolineatura dell'importanza di un percorso condiviso per l'individuazione del candidato alla massima carica cittadina, mi sono apparsi come segnali della volonta' di inaugurare una fase nuova nello schieramento alternativo alla sinistra.

Certo il passaggio dalle enunciazioni alle realizzazioni e' assai lungo e complesso. Tuttavia alcuni interventi di queste ultime settimane, cito fra gli altri il Senatore Udc Nedo Poli ed i Consiglieri regionali Del Carlo e Dinelli, rispettivamente anche segretario provinciale Udc e Coordinatore comunale di Fi, sembrerebbero aver posto le condizioni per avviare un dibattito concreto, per lo meno attorno ad un percorso condiviso.

Un po' fuori dal coro mi e' quindi apparsa la proposta dell'On. Bosi, dell'Udc, che ha dato l'impressione di essere ispirata a logiche maturate in ambiti estranei al dibattito cittadino.
Ben inteso, non si tratta di discutere il valore della persona proposta, Il Sen. Pera; le perplessita' nascono attorno a questioni di metodo e di valutazioni politiche.

Il metodo, pena una nuova sconfitta, non puo' essere che quello di un percorso condiviso.
Nel merito, mi pare evidente che non si possa che puntare su una figura che possa allargare e non restringere l'area del consenso: un obiettivo che mi pare difficilmente raggiungibile con figure, se pur di livello indiscutibile, che hanno avuto ruoli di prim'ordine nella frattura che ha portato all'autoaffondamento dell'amministrazione comunale.

Come si vede, trattasi di problemi squisitamente politici, deltutto distanti da valutazioni di indole personale.
Problemi che - almeno mi pare - stiano affermandosi alla coscienza di molti protagonisti della vicenda politica, e che spero non vengano dimenticati nel proseguo del cammino.

Ho ritenuto di dover rilasciare uno stringato comunicato stampa, pubblicato nella cronaca cittadina dei quotidiani il giorno 10 agosto 2006, che di seguito integralmente riporto.

I molteplici interventi di esponenti del centrodestra lucchese sulle prospettive della coalizione, soprattutto in vista delle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione cittadina, attestano la presa di coscienza della complessita’ della situazione e, a mio avviso, non mancano di spunti interessanti e largamente condivisi.

In particolar modo mi pare di dover rilevare, con soddisfazione, che dopo anni di chiusura verso le sollecitazioni del corpo sociale, viene posto con forza il problema della individuazione di una classe dirigente e di contenuti fortemente aderenti ai bisogni ed alle aspirazioni della cittadinanza, quindi nel rifiuto di logiche spartitorie decise altrove per interessi estranei a quelli della nostra citta’.
In questo senso vanno vari interventi, fra cui cito quelli di Giuseppe Del Carlo e di Nedo Poli dell’Udc, o quelli di Maurizio Dinelli di Fi.

Estraneo a questa logica appare invece l’intervento dell’On. Bosi, dell’Udc, non tanto per il valore indiscutibile della persona da egli proposta per la candidatura a sindaco di Lucca, il Sen. Pera, quanto per il metodo in palese difformita’ con le linee del dibattito in corso in sede locale.
E’ pertanto da augurarsi che si tratti di un incidente di percorso e non del primo segnale della riproposizione di un metodo i cui risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti.

Lucca, 11 agosto 2006
Paolo Razzuoli.

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