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"Alea iacta est" (Il dado e' tratto)

Di Fulvio Mandriota.

Il dado è tratto? Pietro Fazzi, “minacciando” il suo possibile attraversamento del Rubicone, ha forse aperto le ostilità nei confronti di chi in Forza Italia gli ha sbarrato – o vuole subdolamente sbarrargli – ogni tentativo di emergere?
La destituzione di Porciani dalla presidenza della Holding spa, di Placido e Bruciati dalla Gesam, sembra preannunziare una lunga serie di “licenziamenti” e se lo stesso Fazzi decidesse davvero di dare le dimissioni dal partito – peraltro, secondo molti, unica alternativa che gli resta – salterebbe la casamatta di Forza Italia.
Allora Giulio Cesare disobbedì all’antico Senato romano e oggi Pietro Fazzi fa altrettanto con il Presidente del Senato Marcello Pera.

La tardiva mossa di Fazzi è l’ultimo atto di un sordo dissidio con Forza Italia, nato anni addietro forse durante una rissosa riunione di partito all’ Hotel Guinigi - dove si rischiò lo scontro fisico con Placido - e tenuto (colpevolmente?) per anni su toni bassi dal primo cittadino, speranzoso di incassare prima o poi una promozione sul campo, mai ottenuta.
Oggi in Forza Italia, dopo anni di dimissioni di esponenti di rilievo - fatti passare per visionari – i nodi vengono al pettine e l’utilizzo di personaggi all’altezza di ‘amministrare solo di un condominio’ (come afferma Fazzi) fa capire lo scarso profilo tenuto dalla dirigenza provinciale in questi anni; i più interessati ad accaparrare prebende e posti per una limitata cricca di ‘amici degli amici’.

Resta strano che Pietro Fazzi si sia reso conto solo oggi di essere circondato da infedeli. Vedremo ora le sue ulteriori mosse. Se ha fatto sul serio, presto si allungherà la serie di nobili ‘disoccupati’ come Porciani; se, viceversa avrà bluffato per raggiungere uno scopo e si farà convincere per un’impossibile candidatura, sarà per lui un inglorioso epilogo di carriera.


Fulvio Mandriota
Associazione ‘Libertà e Partecipazione’

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