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Riforma elettorale: il botta e risposta Violante Tabacci nell'aula di Montecitorio

La proposta di riforma in senso proporzionale della legge elettorale per il Parlamento sta suscitando nei partiti del centrosinistra reazioni anche scomposte, che tradiscono preoccupazioni molto verosimilmente non apertamente dichiarabili.
Appare veramente singolare che si voglia accusare di comportamenti antidemocratici chi si sta battendo - come l'UDC - per una riforma della legge elettorale in senso proporzionale, vale a dire nella direzione del maggior rispetto e valorizzazione della volonta' degli elettori.
Penso che l'estremo nervosismo del centrosinistra vada ascritto alla preoccupazione che il nuovo sistema elettorale potrebbe portare ad una forte modifica dei rapporti all'interno della coalizione, scompaginando i piani su cui e' stata impostata la loro mappa dei rapporti di forza interni.
Mi sembra molto interessante proporre ai lettori di Fucinaidee, il botta e risposta fra gli Onorevoli Luciano Violante e Bruno Tabacci, nella seduta della Camera dei deputati di questa mattina.

Lucca, 14 settembre 2005
Paolo Razzuoli

Stenografico Aula in corso di seduta
Seduta n. 670 di mercoledì 14 settembre 2005

LUCIANO VIOLANTE: "Chiedo di parlare".
PRESIDENTE CASINI: "Ne ha facoltà".
LUCIANO VIOLANTE: "Signor Presidente, onorevoli colleghi, nella scorsa legislatura il centrosinistra, si era verso la fine della legislatura, propose una riforma del sistema elettorale. Tale riforma si discusse al Senato, e fu l'allora ministro Maccanico ad esporre questo progetto di legge.
ELIO VITO: "Ma è sull'ordine dei lavori?"
LUCIANO VIOLANTE: "Sì, è sull'ordine dei lavori: onorevole Vito, sto spiegando, mi scusi!"
MARCO BOATO: "Ma è lui il Presidente della Camera (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia)?"
PRESIDENTE CASINI: "Onorevole Boato, la prego!"
LUCIANO VIOLANTE: "Onorevole Vito..."
PRESIDENTE CASINI: "Onorevole Boato, onorevoli colleghi, vi posso chiedere la cortesia di lasciarmi presiedere? L'onorevole Violante sta parlando ed ha tutto il tempo che desidera, nell'ambito del regolamento, per cui il Presidente ha diritto di farlo intervenire".
LUCIANO VIOLANTE: "Onorevole Vito, lei ha una sufficiente esperienza parlamentare per sapere che quando tutta l'opposizione fa mancare il numero legale per quattro volte di seguito ha anche il dovere politico di spiegare perché ciò è accaduto. Cerco di adempiere a tale dovere politico, spiegando anche le ragioni che ci hanno portato a questa decisione. Signor Presidente, come ho già detto prima, parlo a nome di tutti i gruppi dell'Unione. Come dicevo, in quella sede, i colleghi del centrodestra presentarono un documento nel quale, tra l'altro, era scritto che «si violerebbe un principio di Costituzione reale in forza del quale le regole di vita democratica di un paese vanno scritte con il coinvolgimento di tutte le forze politiche, non potendo e non dovendo obbedire a interessi elettorali di parte». Onorevoli colleghi, noi vi chiediamo un momento di coerenza tra ciò che avete scritto nella scorsa legislatura e ciò che oggi state per fare. Il tipo di progetto che voi presentate, innanzitutto, va contro alcuni principi fondamentali della democrazia politica. È vero che potete contestare, ed è stato fatto abbondantemente, il fatto che nella scorsa legislatura il centrosinistra approvò con pochi voti di scarto una riforma costituzionale, quella relativa al federalismo. È una giusta critica: abbiamo riconosciuto che fu un errore. Ma che fosse stato un errore, anche se allora vi era una richiesta in tal senso da parte di tutti i presidenti delle regioni, in primis dal presidente Ghigo di centrodestra e dal centrosinistra, lo abbiamo riconosciuto. Nonostante ciò, abbiamo riconosciuto che si è trattato di un errore. Ma se è stato un errore, qui non è il caso di replicarlo. Sono regole così fondamentali e così importanti, che riguardano la sovranità popolare. Onorevoli colleghi, vorrei fosse chiara una cosa: stiamo discutendo di una legge diretta a trasformare i voti in seggi, ed è il punto fondamentale su cui si basano la sovranità popolare ed il principio di democrazia in un paese. Vi è un punto di merito che, francamente, credo sia indiscutibile: già oggi le forze che sono sotto il 4 per cento non concorrono alla ripartizione dei seggi nella lista proporzionale. Quelle forze, invece, concorrono e sono elette nel maggioritario. Oggi, vi è un gruppo come l'UDC, che non ha raggiunto il 4 per cento e che può contare una cinquantina di deputati. I colleghi della Lega non hanno raggiunto il 4 per cento, ma hanno un gruppo cospicuo e qualificato di parlamentari. Con il progetto che avete presentato accade, mi rivolgo a chi non ha avuto tempo o modo di leggerlo, che tutti i voti dei cittadini che hanno votato le liste minori che non hanno realizzato il 4 per cento vengono defalcati e sottratti alla coalizione".
ALDO PERROTTA: "Si possono coalizzare!"
LUCIANO VIOLANTE: "Ieri, il ministro Calderoli, rivolgendosi al centrodestra, ha detto: non vi preoccupate, perché anche se prenderemo meno voti, potremo vincere lo stesso, perché i voti del centrosinistra dati ai partiti minori non verranno calcolati. Vi sembra che questo sia un metodo condivisibile di legiferare? E se i colleghi dell'UDC, come è stato scritto ieri, hanno detto «modificheremo quella legge, perché vogliamo vincere, ma non vogliamo barare», vuol dire che questa è una legge scritta per barare! Onorevoli colleghi, vorrei anche svolgere una considerazione sull'UDC. Questo gruppo, che si qualifica come moderato, si sta facendo propugnatore in quest'aula di una delle leggi più vergognose della storia di questa legislatura (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra L'Ulivo, della Margherita, dell'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto Comunisti italiani, Misto SDI Unità Socialista e Misto Verdi l'Unione), e non solo per questo motivo! Questo gruppo sta facendo un'ignobile scambio con la devolution. Cari colleghi dell'UDC, se non siete d'accordo su quel federalismo, non lo votate! Non scambiate una pessima riforma costituzionale con una pessima riforma elettorale (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra L'Ulivo, della Margherita, dell'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto Comunisti italiani, Misto SDI Unità Socialista e Misto Verdi l'Unione)! Farete due pessime riforme e la responsabilità, a questo punto, è tutta vostra! Altro che moderati, altro che centro! Inoltre, colleghi, so che molti di voi sono affezionati, come noi e come me personalmente, al bipolarismo. Ma il progetto che avete presentato va contro questo principio, perché l'unico vincolo di coalizione è la dichiarazione elettorale che si fa all'inizio, quando si presentano le liste. Dopo di che, chi perde le elezioni non ha più nessun vincolo di coalizione. Mentre oggi i tre quarti dei deputati sono eletti con il voto di tutti gli elettori della coalizione, ciò non accade con il nuovo progetto, perché ciascuno sarà eletto con i suoi voti (Commenti del deputato La Russa). Ciò vuol dire che nella coalizione perdente sarà possibile che i gruppi o i singoli andranno in soccorso del vincitore, perché non ci sarà più nessun vincolo".
TEODORO BUONTEMPO: "È un dibattito sulla legge o un richiamo al regolamento?"
PRESIDENTE CASINI: Onorevole Buontempo, noi abbiamo ripetuto cinque volte la votazione per mancanza del numero legale per una decisione politica, della quale a nessuno sfugge il senso, presa dai gruppi dell'opposizione. L'onorevole Violante mi ha chiesto di spiegare questo atteggiamento e credo..."
TEODORO BUONTEMPO: "Ma è un dibattito". (Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra L'Ulivo)
PRESIDENTE: "Onorevole Buontempo, essendo stata sollevata la questione in via incidentale sull'ordine dei lavori, io ho il diritto di dare la parola all'onorevole Violante affinché illustri tale questione. È ovvio che il dibattito non c'è, nel senso che, dopo aver dato la parola all'onorevole Violante..."
TEODORO BUONTEMPO: "È giusto dargliela, ma non aprire un dibattito sulla legge!"
PRESIDENTE CASINI: "... se gli altri gruppi vorranno intervenire, potranno farlo. Onorevole Violante, la prego, continui".
LUCIANO VIOLANTE: "Onorevole Buontempo, lei è un dirigente politico e un parlamentare di grande esperienza. Anche lei ha fatto ostruzionismo, anche lei ha fatto mancare il numero legale e anche lei, lo ricordo benissimo, ha spiegato varie volte quali ne erano le ragioni politiche".
TEODORO BUONTEMPO: "È legittimo. Non è legittimo avere la parola..."
LUCIANO VIOLANTE: "Mi lasci spiegare, perché sto finendo. Infine, questa riforma è in rotta di collisione con quella che voterete dal 19 settembre in poi, ossia la riforma costituzionale. Infatti, lì sono scritte cose completamente diverse da quelle che sono scritte qui. Con quale coerenza vi accingete a votare una riforma che prevede il divieto del cambio di coalizione, l'indicazione del Presidente del Consiglio e una coalizione compatta attorno al Presidente del Consiglio, e poi votate quest'altra legge, che, invece, costituisce uno slabbramento totale del sistema politico? Devo dire, colleghi, che qui parlo a nome sia di colleghi che sono favorevoli al maggioritario, come noi DS, sia di colleghi che sono favorevoli al proporzionale, come quelli di Rifondazione, i Comunisti, i Verdi ed altri. Siamo tutti d'accordo su questo aspetto. Tuttavia, la richiesta che vi facciamo, cari colleghi, è quella di fermare questa macchina e di ritirare questa proposta. Nella prossima legislatura affronteremo complessivamente i sistemi elettorali, perché vi sono tanti problemi, signor Presidente, da affrontare, compreso quello della forza e della legittimazione dei consigli regionali, comunali e provinciali, che oggi sono abbastanza schiacciati da questo tipo di legge elettorale e che, invece, vanno riformati e rivalutati. La ringrazio, signor Presidente, per avermi dato la parola e ringrazio voi, colleghi, per l'attenzione. Da questo punto di vista, quindi, la richiesta che vi facciamo è quella di mettere da parte questa proposta. Tutti quanti, colleghi, abbiamo problemi gravi. Dobbiamo discutere la legge finanziaria tra qualche giorno. Ci sono famiglie, non lo dico per fare demagogia, ma lo sapete bene, che non arrivano ormai alla terza settimana del mese. In molte regioni non ci sono i soldi per finanziare le scuole professionali (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale). Ci sono problemi gravi. La competitività del paese va a rotoli. Vi chiediamo di ritirare questa proposta e di affrontare le questioni serie e vere del paese. Altrimenti, lo diciamo chiaramente, metteremo in atto tutti gli strumenti parlamentari possibili".
NINO STRANO: "Anche noi!"
LUCIANO VIOLANTE: "Questo è giusto da parte vostra. Non vogliamo che questa vergogna venga consumata. Colleghi, voi vi chiamate Casa delle libertà, ma, se insistete su questa proposta, dovete spiegare agli italiani di quale libertà si tratta. Infatti, state schiacciando il diritto di milioni di cittadini sulla base di una pura esigenza della vostra coalizione. Ancora una volta le esigenze delle coalizioni schiacciano gli interessi ed i diritti del paese. Ritirate questa proposta ed il dialogo parlamentare potrà continuare su altri temi. Altrimenti, la lotta da parte nostra sarà estremamente dura". (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra L'Ulivo, della Margherita, dell'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto Comunisti italiani, Misto SDI Unità Socialista, Misto Verdi l'Unione, Misto Popolari UDEUR, Misto Ecologisti democratici).

PRESIDENTE CASINI: "Sulla dichiarazione dell'onorevole Violante, che ha riguardato evidentemente una questione collegata all'ordine del giorno della Camera, darò la parola per tre minuti ciascuno a un rappresentante dei gruppi parlamentari che ne facciano richiesta".
BRUNO TABACCI: "Signor Presidente, lei, onorevole Violante, ha chiamato pesantemente in causa l'UDC e ha sbagliato, sul piano del metodo ed anche sul piano del merito. Innanzitutto, non le consento di dare lezioni a chicchessia sul piano della democrazia parlamentare (Applausi dei deputati dei gruppi, dell'Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro, di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega Nord Federazione Padana). Non le consento neppure di argomentare in ordine alla presunta coerenza: ognuno di noi in quest'aula ha cercato di esprimerla nei modi che erano consentiti. Non si tratta, dunque, di un'iniziativa per barare, ma penso sia giusto interrogarsi, e non può farlo soltanto l'onorevole D'Alema dalle colonne della stampa dicendo: prima vinciamo, poi ne parliamo dopo. Dopo tre legislature con un sistema maggioritario ibrido che ha esaltato il leaderismo, cancellato i partiti ed allontanato gli elettori, regalando spesso una stabilità formale, si ha non il diritto, ma il dovere di intervenire per porvi rimedio. Le riforme elettorali, onorevole Violante, si fanno alla fine della legislatura, non all'inizio, perché se si facessero all'inizio si porrebbe in crisi immediatamente il Parlamento appena eletto. Vorrei ricordarle, ma so che lei non è smemorato, che nel 1992 '94 la riforma fu fatta al termine della legislatura, e dopo poco il Presidente Scalfaro condusse il paese alle elezioni.
SERGIO ANTONIO D'ANTONI: "C'era l'accordo!"
BRUNO TABACCI: "Il sistema proporzionale non può essere un golpe - è bene che questa parola la utilizziate per altri argomenti - ma la base con cui si fotografa realmente la volontà politica di un paese. Un sistema elettorale simile, peraltro, era stato adombrato nell'ambito della bicamerale presieduta dall'onorevole D'Alema ed uno analogo, proporzionale con premio di maggioranza, è stato adottato nelle elezioni regionali che hanno consentito a voi di vincere in tutte le regioni tranne due. Quindi, non chiamatelo golpe, chiamate le cose con il loro nome. Su un punto lei ha ragione: è giusto discutere. Credo non si possa immaginare una legge elettorale fatta a colpi di maggioranza. Tuttavia, non potete neppure dire che di ciò non si può discutere perché questo non vi fa onore. Che si debba discutere e che si debba porre rimedio a talune incongruenze nell'ipotesi prospettata è fuori discussione. Non c'è dubbio che il premio di maggioranza può non fare riferimento ai seggi ma ai voti della coalizione. Però, onorevole Violante, si entra nel merito, si discute di questo, non si annuncia un ostruzionismo di facciata. Questo è il punto che volevo ricordarle anche a futura memoria". (Applausi dei deputati dei gruppi dell'Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro, di Forza Italia e di Alleanza Nazionale).

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