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Istituzione dei comitati per il no al referendum confermativo sulla riforma costituzionale

Andrea Bicocchi, Daniele Baroni, Costantino Mrakic, Paolo Razzuoli, Maurizio Vellutini.

L’avvicinarsi della campagna elettorale referendaria per la conferma o l’abrogazione della nuova modifica della costituzione impone di rinnovare la riflessione su un argomento estremamente importante.

La scorsa legislatura si era conclusa con un analogo intervento, da parte dell’allora maggioranza di governo, che introdusse il tema federalista come parte del trattato costituzionale. Il successivo referendum confermò quella modifica. L’errore di modificare la costituzione in modo affrettato e unilaterale è stato poi riconosciuto anche dalle forze di centro sinistra che quella riforma vollero e imposero a maggioranza.

Alla fine dello scorso anno lo stesso comportamento è stato tenuto dalle forze del centro destra che, incalzate dalla Lega Nord, hanno prodotto una riforma a sua volta forzata e unilaterale.

Dato che la somma di due errori difficilmente produce un risultato corretto ci troviamo di fronte ad una costituzione che rischia di somigliare più ad una coperta patchwork che ad un disegno chiaro e illuminante su un’idea unificante e condivisa di stato. E il fatto è da ritenersi ancor più grave in quanto queste modifiche, fatte sia dal centro sinistra che dal centro destra, dimostrano che sul tema federalista esiste un’ampia convergenza tra i due schieramenti che, artificiosamente e per interessi miopi di parte, hanno rifiutato il confronto su questo tema.

Per questo motivo noi chiediamo ai partiti libertà di coscienza sul referendum in modo da liberare la discussione dalla camicia di forza dello scontro e dell’incomunicabilità tra centro destra e centro sinistra.
I sottoscrittori di questo documento condividono pienamente l’appello, lanciato da Marco Follini e dall’associazione Formiche, a votare no al referendum pur valutando importante e necessario intervenire con convinzione sulla nostra Carta Costituzionale. Crediamo infatti necessario meditare su ciò che di buono si è proposto con la passata legislatura (come il premierato tenue, il ripensamento delle competenze regionali, la ricerca di uno snellimento degli iter legislativi) in modo da trovare un terreno condiviso e condivisibile che possa rilanciare e ammodernare fortemente la cosa pubblica. Ma la via che riteniamo necessaria è quella dell’istituzione di una nuova assemblea costituente trasversale ai partiti e agli schieramenti e che possa valutare bene tutte le conseguenze delle scelte e rispettare le sensibilità della più ampia fascia di popolazione possibile.

Si può votare no per impedire che qualcosa cambi. Ma si può anche scegliere di votare no per fermarsi e discutere con “gli altri” e lottare per una costituzione che sia veramente un ideale per tutti.

Lucca, 13 maggio 2006
Andrea Bicocchi, Daniele Baroni, Costantino Mrakic, Paolo Razzuoli, Maurizio Vellutini
esponenti Udc provincia di Lucca.

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