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Ancora sull’Ospedale a S.Filippo.

Di Piero Angelini.

1) La localizzazione a S.Filippo è stata fatta con un accordo tra Fazzi e la Regione ( nonostante la meraviglia d molti del centro-sinistra, da ultimo il consigliere Bracciali).
Come risulta dalla lettera datata 22/05/2003, dopo la proposta del sindaco Fazzi, subito portata a conoscenza della Regione e dell’Asl (4/03/2003), ci sono state verifiche tra Comune e Regione sulla scelta di S.Filippo, durate almeno due mesi, con tecnici del comune e della Regione,al termine dei quali la Regione ( tramite Asl), concordando sulla scelta di Fazzi, ha chiesto di ampliare l’area di 47.000 mq, proposta da Fazzi , con altri 30.000 mq di area agricola: una scelta che dimostra il totale coinvolgimento della Regione nella scelta dell’area e che costituisce un abuso giuridico, poiché la Regione ha richiesto di trasformare un’area agricola in area edificabile, senza controllare, come era suo dovere, che fosse variato il Piano strutturale.

Forte di questo accordo, il giorno dopo il sindaco ha approvato in Giunta la proposta , con la delibera n. 141, del 23/05/2003, che ha poi fatto ratificare in Consiglio comunale il 26/06/2003: alla votazione non ha partecipato il centro-sinistra , che ha contestato giustamente la localizzazione dell’Ospedale nell’area di S.Filippo, un’area limitata, che non ne assicurava in futuro alcun possibile sviluppo; a questa giusta posizione, non è seguita però alcuna mobilitazione ( sul tipo di quella sul lotto zero), né in comune, né in provincia, né in regione; verosimilmente la consapevolezza successiva, che S.Filippo era stata voluta anche dalla Regione, ha frenato qualsiasi seria iniziativa di contestazione; in seguito e fino ad oggi, il centro sinistra ha sempre ricercato giustificazioni, quali la possibile presenza di gravi rischi,inesistenti, per negare il suo appoggio ad ogni mutamento.

2) La Regione aveva bisogno di un’area nuova, diversa da Campo di Marte, per realizzare meglio il progetto del nuovo Ospedale e portare a termine una dismissione consistente di Campo di Marte.
L’accordo della Regione con Fazzi, dunque, non è casuale . La Regione ha deciso, per costruire i nuovi 4 Ospedali ( costo 353 milioni), di utilizzare la procedura della Finanza di progetto, che prevede la partecipazione all’opera di capitale privato e che innesca, una rete di collegamenti tra istituzioni ed imprenditori , tesa ad assicurare, in modo non sempre chiaro e trasparente, la remunerazione di esso. La scelta di S.Filippo e la “valorizzazione” di Campo di Marte sono frutto di questa necessità.

Per quanto riguarda il costo dell’opera, esso ,per metà circa, è assicurato dallo Stato ( di cui circa 7 milioni di assegnazioni precedenti-D.M. 31/05/200- all’Ospedale Campo di Marte e ridistribuite invece tra tutti gli Ospedali), per circa un quarto (95 milioni), tramite dismissioni, per un altro quarto (88) dai privati, nella forma della Finanza di progetto: la procedura prevede una prima fase,già terminata ( con la vittoria del gruppo Astaldi), in cui si sceglie il gruppo promotore, sulla base della proposta di un progetto preliminare ed una seconda fase, con una gara europea, che individua le due migliori proposte, con la possibilità però per l’Astaldi di esercitare, a pari condizioni, un diritto di opzione. Per remunerare il capitale, il progetto proposto dall’Astaldi ( sulla base di linee guida adottate dalla Regione Toscana con delibera 12/02/2003, n. 31: v. al. 2), prevede la concessione per vent’anni di una serie di servizi verso l’Asl ( ristorazione, lavaggio biancheria, sterilizzazioni, ecc.) e verso terzi ( sportelli bancari, negozi vari, market o supermarket, ecc.), innescando processi di privatizzazione della sanità).
Il progetto Astaldi , che ha vinto ( v. delibera 15 del 12/12/2003 della SIOR) implica una minore privatizzazione dei servizi sanitari rispetto a quello concorrente del CTS ( non vengono dati in concessione i servizi dei laboratori e radiografici, con particolari regole di privilegio, però, sugli altri servizi, retribuiti sempre, nella misura almeno del 65 % dei posti letto), ma , confidando per questo nel rapporto con la Regione, implica verosimilmente una maggiore privatizzazione del territorio: dalle strutture commerciali in S.Filippo ( a detta del sindaco Fazzi, l’assessore Rossi si è personalmente e reiteratamente interessato del problema: forse a favore delle coop? ) , alla “valorizzazione” di Campo di Marte, con una colata di cemento di circa 180.000 mq., spalmati su tutta l’area , compresi i parcheggi, secondo le funzioni indicate dal consigliere Zardetto nel Consiglio comunale del 17 u.s. (destinazioni residenziali, direzionali,commerciali, turistico ricettive, pubblici esercizi, attrezzature per lo spettacolo, attività ricreative e sportive, così come indicate in Commissione urbanistica), su cui è pensabile che la prima scelta sia riservata ai soci privati: una speculazione violenta e selvaggia a 100 metri dalle Mura della città.

3) Una nuova localizzazione a Campo di Marte è possibile, giuridicamente e tecnicamente.
Giuridicamente, perché ( contrariamente a quanto sostiene il sindaco) la sentenza del Consiglio di Stato del 10/05/2005 proprio quella che ha scelto il gruppo Astaldi come promotore , prevede (p. 33) la localizzazione come un aspetto riconducibile alle previsioni dell’art. 37 quater della legge Merloni, cioè alla possibilità delle amministrazioni locali di modificare il progetto preliminare presentato dal promotore ( v. al riguardo il parere conforme del prof. Stancanelli.)
Quanto alla possibilità di eventuali risarcimenti di danni, minacciata dal sindaco, in ragione della nuova localizzazione, essa riguarderebbe eventualmente il caso, a cui nessuno pensa, di atti unilaterali del comune, mentre l’odg del 17/03/2005, presentato dal gruppo interpartitico,invitava il sindaco ad un comune concerto con Regione e Provincia, anche nella forma dell’Atto integrativo,per la localizzazione a Campo di marte del nuovo Ospedale ( con la salvaguardia integrale di Campo di Marte per funzioni socio sanitarie), secondo procedure che non possono configurare alcuna responsabilità civile ( è noto che il sindaco, con indubbia cortesia, ha risposto qualificando l’odg una pagliacciata e dichiarando, con totale spirito democratico, di non ritenersi vincolato ad un o.d.g. espresso dal Consiglio comunale).

La localizzazione del nuovo Ospedale per acuti ( 20.000 mq di coperto) è poi tecnicamente possibile nella zona delle attuali mense, con un processo di delocalizzazione , facilmente realizzabile nell’anno in cui va avanti la gara europea: senza interrompere poi alcuna funzione sanitaria, come invece continua a ripetere il direttore Tavanti.

4) Questa enorme compromissione del territorio non ha sollevato, per ora adeguate proteste e mobilitazioni. La politica oggi avviene, nella nostra città, senza un effettivo controllo, culturale e istituzionale. Molte voci si sono asservite ( chi ha visto, per es., Italia Nostra ?). Nessuna attenzione da parte dell’autorità giudiziaria, nonostante la ripetuta denuncia di abusi. Ricordo, a tal proposito, che la mia cancellazione dalla vita politica della città avvenne l’8/04/1993 , con l’accusa di abuso di ufficio, per un concorso, fatto da mio fratello, in cui venivo coinvolto, perché ritenuto la mente di una speculazione tesa a vendere a Berlusconi la struttura di Maggiano !( v. tra l’altro l’interrogatorio ripetuto del teste Francesco Colucci): ora che si assiste al processo di privatizzazione e svendita di Maggiano, Carignano, Arliano, Campo di Marte, tutto viene presentato come normale e corretto: quanto meno, due pesi e due misure.

Lucca, 1 aprile 2006
Piero Angelini.

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