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Elezioni del 9 e 10 aprile 2006: commento di un documento della "Compagnia delle opere"

Di Giuseppe Bartelloni

"Voteremo centro destra. Un voto per difendere la libertà di tutti: delle persone, delle realtà educative e sociali, delle imprese. E della Chiesa, quella "entità etnica sui generis" che difende il valore della vita umana, educa alla carità e sostiene la speranza del futuro".

Si conclude così il terzo dei documenti che la Compagnia delle Opere sta proponendo in questo periodo di campagna elettorale.

Non solo la decisione netta di chi appoggiare alle prossime elezioni politiche, ma anche un giudizio chiaro sui due schieramenti.

Da una parte c'è l'Unione del professore dove, a farla da padrone sono le correnti radicali e massimaliste, che impongono la loro visione sui temi della vita, della famiglia, della scuola, dell'economia, della politica estera.

Dall'altra parte, c'è il governo uscente che "non ha raggiunto tutti i risultati che si prefiggeva" ma, come recita il volantino, "non ha l'intenzione di bloccare la libertà e la responsabilità dei singoli, la ripresa della piccola e media impresa e il riorganizzarsi della società dal basso per rispondere ai propri bisogni".

Una realtà, quella del centrodestra, che "non penalizza - almeno sul piano del principio - il rilancio di un'educazione da parte di gruppi e settori sociali che credono nel valore della persona e che scommettono sulla sua libertà"

Lucca, 25 marzo 2006
Giuseppe Bartelloni - Consigliere comunale -Lista Civica " Per Camaiore "

Al voto per difendere la libertà.

Documento della "Compagnia delle Opere.

Il voto del 9 e 10 aprile porterà più o meno libertà per tutti?
Nello schieramento di centrosinistra prevalgono correnti radicali e massimaliste che mettono a tacere le posizioni moderate, che pur ci sono.

Infatti:

Certo, l'attuale governo non ha raggiunto tutti i risultati che si prefiggeva. Né mancano i conflitti di interesse. Tuttavia una cosa è certa: l'azione del centrodestra non ha l'intenzione di bloccare la libertà e la responsabilità dei singoli, la ripresa della piccola e media impresa e il riorganizzarsi della società dal basso per rispondere ai propri bisogni. L'attuale maggioranza, se non favorisce, tuttavia non penalizza - almeno sul piano del principio - il rilancio di un'educazione da parte di gruppi e settori sociali che credono nel valore della persona e che scommettono sulla sua libertà.

La riforma del mercato del lavoro, le politiche per i distretti, la legge sull'impresa sociale, il "più dai meno versi" e il cinque per mille per non profit e ricerca sono segnali di una giusta direzione.

La prospettiva di un rinnovato sviluppo e di una reale solidarietà sta nella capacità dei cittadini italiani di riprendere vigore e forza ideale, ridando vita a una tradizione in cui la persona e le realtà associative siano protagoniste.

Voteremo centrodestra. Un voto per difendere la libertà di tutti: delle persone, delle realtà educative e sociali, delle imprese. E della Chiesa, quella «entità etnica sui generis» che difende il valore della vita umana, educa alla carità e sostiene la speranza del futuro.

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