logo Fucinaidee (16646 byte)

 

     

 

Una riflessione sul sistema tangenziale di Lucca
di Piero Angelini

 

 

Ritengo che la nostra comunità lucchese dovrebbe ringraziare il sen. Pera, che ha indotto il Governo (con la legge obiettivo) a fare, del sistema tangenziale lucchese, una questione nazionale e lo ha convinto poi a metter a disposizione, per il progetto, un finanziamento pubblico di circa 468 milioni di euro.

L’idea del sen. Pera è stata quella di realizzare il sistema tangenziale di Lucca in modo che un ramo di esso, potesse costituire, nel lungo periodo, la prima tratta di una futura autostrada, o strada protetta, Livorno-Modena: una direttrice, questa, che, come ritengono molti cittadini lucchesi, fa parte del patrimonio culturale e delle aspirazioni della comunità lucchese e che, se realizzata, costituirebbe una infrastruttura molto importante per lo sviluppo, non soltanto del nostro territorio, ma anche di tutto il Paese.

Il progetto è stato combattuto dalla Regione, in primo luogo sulla base di un preconcetto ideologico ,di rifiuto delle autostrade, che permane ancor oggi, nonostante che essa sia impegnata nella realizzazione delle tratte autostradali Firenze-Bologna e Rosignano-Civitaveccia; in secondo luogo perché la Livorno-Modena contrasta con la sua idea di sviluppo, incentrato in modo prevalente sugli assi Firenze-Bologna e Firenze-Pisa- Livorno, che taglia fuori il nostro territorio. La Provincia, adeguandosi, ha promosso un sistema tangenziale lucchese, che si concreta in una strada Nord-Sud, che parte da Ponte a Moriano, si biforca in due rami, a Y, uno per Lucca ed uno per il Frizzone: una strada a raso, a due sole corsie, di categoria C1, dunque aperta ad ogni accesso ed utilizzazione futura, che perderà velocemente la funzione pubblica di raccordo veloce con Ponte a Moriano e la Val di Serchio, come è già successo in precedenza nel caso della strada provinciale per la Garfagnana ( v. Borgo a Mozzano e Gallicano), snaturata dagli interessi e gli utilizzi locali.

Il torto del progetto Anas, che doveva concretare l’idea del sen. Pera, è stato quello appunto di aver ceduto a questa impostazione: accettando, infatti, come fa l’attuale progetto Anas, la proposta sostenuta da Regione e Provincia di un asse Nord-Sud, a due corsie, con 14 rotatorie, di tipo cat. C1 e C2 ( solo un Km di cat. B) , si è costretti necessariamente, se si vuole assicurare un collegamento veloce con la Garfagnana, a ripiegare sulla progettazione di una tangenziale ovest , che ha però il grave torto di interessare un territorio fragile e di particolare pregio come l’Oltreserchio; di collegare così, un domani, Modena, non con l’A11, ma con la bretella ; di valorizzare infine non l’intero territorio lucchese, ma solo una sua parte marginale.

Ora, so bene che un dibattito oggi sul progetto del sistema tangenziale ( ma le responsabilità sono sa attribuire a chi fino ad oggi ha rinviato il confronto) può far correre il rischio, da evitare, di rimettere in discussione i finanziamenti; ma io ritengo che se si aprisse un reale dialogo, istituzionale e politico, da parte delle forze politiche di centro-destra con quelle di centro-sinistra, almeno con quelle convinte della necessità di una strada protetta per la Val di Serchio, si potrebbe ripensare rapidamente il progetto e attuare, oltre che la complanare di Lucca, un asse Nord-sud ( con il collegamento con il Frizzone e la viabilità di raccordo con la Piana), che , assorbendo la funzione e dunque sostituendo la tangenziale ovest, permetterebbe di recuperare ingenti risorse (348 milioni di euro) non solo per costruire un sistema tangenziale lucchese moderno, di serie A, una strada protetta a quattro corsie, di tipo cat. B ( al pari di Livorno, Grosseto, Siena), ma anche per finanziare l’ammodernamento del sistema di trasporto locale su rotaia.

 

Lucca , 29/07/2005                                                      Piero Angelini

 

 

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina