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Costoso e senza sviluppo il progetto dell’ospedale.

 

di PIERO ANGELINI.

 

La firma del protocollo di intesa tra Regione, Comune ed Asl sul nuovo ospedale di Lucca è una notizia che non può essere passata sotto silenzio.
Nessuno, infatti, è ancora riuscito a spiegare bene alla città i motivi per cui si costruisce a Lucca un nuovo ospedale: se infatti si giustifica la costruzione del nuovo ospedale nella prospettiva di “una nuova politica sanitaria che lo riserva ai pazienti solo nella fase acuta della malattia, non si capisce perché questo non poteva essere fatto, come previsto già dall’Asl alcuni anni fa, rimodulando e perfezionando gli attuali lavori di ristrutturazione dell’ospedale di “Campo di Marte”, e naturalmente assicurando prima, non dopo, i necessari e indispensabili servizi socio-sanitari territoriali e la modifica dei servizi e protocolli sanitari in vigore.
L’attuale ospedale, collocato in un’area di circa 130.000 mq., aveva a disposizione, per future strutture sanitarie, 70.000 mq. di un ulteriore comparto omogeneo non edificato, dove, per assurdo, poteva essere collocato perfino l’inutile monoblocco.
Alla fine di questa incredibile vicenda, il nuovo ospedale si troverà confinato a S. Filippo in un’area, al massimo, di appena 75.000 mq., un monoblocco come tutti gli ospedali nuovi, ma senza più possibilità di espansione, come è invece necessario per tutte le strutture sanitarie che intendono adeguarsi ai progressi della scienza e della tecnica sanitaria.
La scelta di costruire un nuovo ospedale, nelle forme su esposte, è frutto dell’incontro della volontà della regione Toscana, che con il dono avvelenato di un monoblocco, si garantisce da subito una drastica riduzione dei posti letto, nel tempo dei servizi (scelta legittima, se fatta alla luce del sole e senza spreco di denaro pubblico) e la smania dell’attuale amministrazione comunale di correre dietro alle nuove opere (oggi l’ospedale, domani le carceri), anche se inutili e perfino dannose: un vero e proprio inciucio politico, accompagnato dai soliti cori di lode del centro sinistra alla Regione, seguito dal silenzio complice del centro-destra.
Va poi ricordato che, per realizzare un’opera tanto inutile quanto costosa (84 milioni di euro, di cui 41 provenienti dallo Stato, 23 dalla dismissione dei vecchi ospedali), oltre al rilevante finanziamento statale, si dovrà appunto far ricorso, da prima, ad una svendita delle strutture sanitarie sia di Carignano (già effettuata, non si sa a beneficio di chi), che di Maggiano, e poi alla “valorizzazione” urbanistica del complesso di Campo di Marte, con una inevitabile congestione e forse devastazione di un’area tanto pregiata e tanto importante per l’equilibrio urbanistico ed ambientale della città.
Una scelta sciagurata di cui non possono dunque rallegrarsi i cittadini lucchesi.
Possono festeggiare soltanto le fameliche cordate che si sono fronteggiate nella vicenda e che mai come oggi sono in grado di condizionare e orientare le scelte delle istituzioni, Comune e Regione compresa.


( ex parlamentare Dc)

 

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