Documenti di Franco Fanucchi, membro della Direzione provinciale di Lucca del partito.
Come e' noto, nella seduta del consiglio comunale di Lucca del giorno 16 marzo 2006, il gruppo dell'Udc ha votato per rigettare un ordine del giorno, risultato fortunatamente approvato, con il quale si chiede di ripensare la scelta della costruzione di un nuovo ospedale a San Filippo.
Si tratta di una vicenda a tutti nota, ampiamente dibattuta sui giornali, e che ha trovato ampio spazio anche su Fucinaidee che, in varie occasioni e soprattutto nella circostanza della convocazione della seduta del consiglio comunale del 20 dicembre 2005, nella quale fu ratificato l'accordo di programma, si fece promotrice di un appello per il ripensamento sulla scelta di San Filippo, appello che ha ottenuto un interessante numero di sottoscrittori.Mentre il gruppo consiliare Udc si e' schierato compatto con le indicazioni del sindaco, nel partito la situazione non e' cosi' tranquilla poiche' una fetta di iscritti e di dirigenti la pensano diversamente.
Ne fanno fede i due documenti, di seguito riportati, di Franco Fanucchi membro della Direzione provinciale Udc di Lucca.
Il primo e' un contributo che Fanucchi ha proposto nella seduta del Comitato provinciale del giorno 20 gennaio 2006.
Il secondo, e' un ordine del giorno che fu proposto per una successiva seduta della Direzione provinciale, e che di fatto non e' mai stato esaminato da detto organo.
Nella consapevolezza della delicatezza dell'attuale fase di campagna elettorale, evitiamo qualsiasi commento che possa essere interpretato in chiave polemica.
Fucinaidee ritiene pero' di dover dare spazio ai due documenti, con lo scopo di offrire ai lettori una completa panoramica delle posizioni espresse attorno ad un tema di fondamentale interesse per la nostra comunita'.
La vicenda “nuovo ospedale di Lucca “ ha suscitato molto interesse nella popolazione Lucchese che si sta domandando a che cosa può servire una nuova opera quando quella esistente è in fase di completamento, di ristrutturazione e riorganizzazione, e soprattutto se localizzata in una zona scomoda e non servita da viabilità ne attuale ne prevista.
Per affermazione dello stesso sindaco, all’inizio della vicenda, riportata dagli assessori del tempo, questa opera era inutile se non dannosa per la sanità Lucchese che probabilmente verrebbe relegata a semplice centro di cura per acuti, cioè a semplice pronto soccorso.
Per questo fu indicata una localizzazione al di fuori dal piano strutturale, con un procedimento a parte, in una zona impossibile in modo che fosse la tomba del progetto, poi scopriamo che questa invece diventa la zona più adatta dalla quale non ci si può più sottrarre a meno che non perdiamo i finanziamenti che danneggerebbero anche le altre province interessate e così da tomba del progetto si trasforma in culla che curerà la crescita di questo figlio indesiderato.
Nel frattempo gli avversari di questo progetto ne diventano i sostenitori, ma allora ai Lucchesi sorge spontanea una domanda e cioè a chi, a che cosa serve questa opera, quali sono gli interessi nascosti che sottendono a questa inversione di rotta?
Nell’ultima direzione provinciale, anche se non fu fatta una votazione formale la maggioranza si espresse per avere il monoblocco, ma ubicato all’interno della localizzazione dell’ospedale attuale, poi, giustamente, l’UDC organizza una tavola rotonda per mettere a confronto le diverse posizioni e da questa emerge che ci sono due linee di pensiero, la prima sostenuta dal presidente provinciale, dal sindaco, dal presidente dell’ASL, che sostengono la bontà del monoblocco in funzione dell’economie che ne derivano, la seconda sostenuta dagli utenti potenziali dell’ospedale o da chi ci lavora che, invece, sostengono che il monoblocco sarebbe funzionale solo per malattie di tipo simile ma che per malattie di tipo diverso serve un ospedale organizzato a padiglioni come l’attuale, con le ristrutturazioni necessarie per migliorare i collegamenti o la qualità della vita dell’ammalato, per le quali esiste già un finanziamento importante, cioè con una visione rivolta alle esigenze dell’ammalato e non solo dell’economia.
Detto questo, senza che questo partito si esprima in maniera formale, senza nemmeno accogliere la richiesta di una direzione ad oc, si arriva a prendere la decisione importante di dove localizzare il nuovo monoblocco lasciando, almeno ufficialmente, la decisione alla coscienza dei consiglieri, cioè senza che questo partito prenda una decisione, anche questa volta come tante altre, che indirizzi l’azione politica di chi ci rappresenta negli organi istituzionali.
La situazione attuale generale vede sempre più in crisi i due poli che si fronteggiano a colpi di delegittimazione che inevitabilmente porta a far crescere la voglia di centro, cioè voglia di una classe politica che governi con giustizia e libertà nel rispetto di tutte le esigenze e non solo di quelle di parte, noi possiamo rappresentare questa esigenza solo se smettiamo di galleggiare e cominciamo a prendere posizione sui vari problemi a partire da quello dell’ospedale.
Per questa ragione vi invito a rinnovare e formalizzare, in maniera che diventi vincolante per la futura azione politica dei nostri rappresentanti nelle istituzioni, il nostro parere positivo alla costruzione del monoblocco per acuti ma localizzato nell’area attuale di Campo di Marte vincolandola per intero a destinazione socio sanitaria, in modo da salvaguardare, ed anzi potenziare fino all’eccellenza, le altre specializzazioni di cui, la vastità del nostro territorio, ha estrema necessita'.
Vi invito anche ad indire una conferenza stampa che spieghi la nostra posizione alla gente Lucchese con chiarezza e senza tentennamenti.
Lucca, 20 gennaio ’06
Fanucchi Franco
Il Comitato provinciale dell’UDC di Lucca nella riunione del 20 gennaio 2006,
ESPRIME
* Un giudizio totalmente negativo su tale scelta ed invita i propri rappresentanti nelle varie Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali a prendere tutte le iniziative per modificare una decisione non condivisa e non voluta dai cittadini che si rivelerebbe inadeguata, limitativa e riduttiva anche rispetto alle prestazioni attuali;
Lucca, 20 gennaio 2006
Franco Fanucchi.