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      Proposta di realizzazione di uno stadio ed altro ancora in localita' San Donato (LU)
Intervento di alcuni membri della Direzione UDC di Lucca

 

La proposta della realizzazione di un nuovo stadio in zona San Donato, piu’ volte apparsa anche sulla stampa, ci induce ad alcune riflessioni di cui intendiamo far partecipe il mondo politico cittadino e, piu’ in generale, l’opinione pubblica.

A scanso di equivoci o malintesi diciamo subito che abbiamo ben presente quanto il calcio sia amato; piace anche a noi e facciamo il tifo affinche’ nel futuro della Lucchese possano ascriversi promozioni nei piu’ importanti tornei.

La proposta, di cui lo stadio e’ un aspetto, richiede pero’ una indagine complessiva, leale, scevra da infingimenti ed enfatizzazioni, non scindibile dalla capacita’ di saper valutare l’impatto sul nostro sviluppo provocato da una scelta urbanistica di si’ grande portata.

Centri commerciali, strutture alberghiere, strutture per servizi quali il fitnes, quote di residenziale e stadio: questo e’ in sintesi il senso della proposta.

Di fronte ad un intervento del genere, non possono essere elusi alcuni interrogativi di fondo.

E’ opportuno continuare a creare strutture commerciali nei pressi delle mura urbane, in un momento nel quale tanto si parla del rilancio del commercio all’interno del centro storico?

Cosa pensano le associazioni di categoria dei commercianti di questa previsione?

A quali obiettivi di interesse generale corrisponde un intervento che va ad inserirsi in una zona, per molti versi, gia’ abbastanza congestionata?

Nessuno e’ cosi’ ingenuo da non capire che la previsione dello stadio, inserita nell’ambito di un contesto ben piu’ ampio ed articolato, costituisce il prezzo da pagare al „pubblico", in cambio di un investimento che si ritiene ben remunerativo. Delresto, la logica di impresa non puo’ essere che questa. Allora che bisogno c’e’ di favorire un’operazione di natura essenzialmente speculativa? Dov’e’ l’interesse collettivo che verrebbe soddisfatto?

Non e’ ne’ corretto ne’ leale che si enfatizzi la previsione del nuovo stadio, speculando sull’affezione al calcio ed alla squadra cittadina, per costruire un consenso attorno ad un intervento che ha ben altri connotati.

E’ anche il caso di dire che il Porta Elisa, che e’ stato anche oggetto di costosi interventi assai recenti, appare piu’ che sufficiente per contenere il pubblico dei tifosi.

Infine non possiamo eludere alcune considerazioni di metodo.

Sempre piu’ frequentemente vengono presentate proposte non indicate nei programmi elettorali dei partiti di governo, improvvise ed improvvisate, non leggibili quali parti di un disegno strategico. E peggio, vengono presentate in sedi extra-istituzionali, mortificando il ruolo degli organi di governo, primo fra tutti il consiglio comunale. L’esempio del cosiddetto „lotto 0" della Lucca-Modena ne e’ un esempio eclatante ove si pensi che ancora il consiglio comunale non ne ha discusso.

E’ necessario voltar pagina, e lo diciamo anzitutto ai gruppi di maggioranza, ricordando loro che la battaglia per il rispetto delle competenze degli organi e’ storia e patrimonio glorioso della tradizione democratica, liberale e riformista a cui si richiamano. Qualche segnale di risveglio sembra esserci; noi osiamo sperare che i segnali possano trasformarsi in un atteggiamento chiaro, fermo e sempre piu’ condiviso.

Vogliamo sperarlo poiche’ non intendiamo rassegnarci agli errori di una classe di governo che, se pur ancorata in gran misura a valori, ad una tradizione e ad una storia che condividiamo, ha imboccato una strada, nel merito e nel metodo, che la porta inesorabilmente alla sconfitta.

 

Lucca, 19 giugno 2005

Mauro Garbini - Mauro Gemignani - Giuseppe Nardi – Roberto Pocai - Paolo Razzuoli

(membri direzione comunale UDC di Lucca)

 

 

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