logo Fucinaidee

UN NUOVO OSPEDALE SENZA BARRIERE

Di Antonio Rossetti.

La discussione e le prese di posizione sul nuovo ospedale di Lucca si sono orientate, come era prevedibile in questa prima fase, sul si o sul no alla nuova realizzazione, sulla localizzazione , sulla utilizzazione degli altri spazi a destinazione ospedaliera e sulla dimensione economica dell’intervento. Argomenti tutti degni di rispetto e tali da favorire una scelta matura e consapevole. Così come sono degne di valutazione le ragioni che attengono all’impatto ambientale, al contesto in cui il complesso viene realizzato, e tutti quei passaggi che ne consentono la massima trasparenza nella realizzazione dell’opera.
Un’opera pubblica, per un servizio pubblico, che ha grandissimo rilievo proprio perché è importante che la presenza del servizio sanitario pubblico trovi le condizioni di competitività con il privato al più alto livello di efficienza e di risposta ai bisogni dei cittadini.

Nel momento in cui alcuni passi in avanti , con atti concreti, sono stati compiuti con riferimento alla realizzazione di questa grande opera, ritengo sia utile inserire nel dibattito un ulteriore elemento di discussione, da approfondire.
Il “come” sarà realizzato il nuovo ospedale.
Non mi riferisco ne alle dimensioni e neppure ad altre scelte strategiche che fanno parte del progetto, ma alla utilizzazione dei servizi e delle attività che saranno presenti ed alla possibilità di accedervi per tutti.

In considerazione dei tempi di costruzione legati dalla dimensione dell’intervento i firmatari del protocollo sono chiamati a far si che in tutte le fasi di realizzazione siano tenute in attenta considerazione le condizioni di accessibilità e di fruibilità dei servizi nella nuova struttura. E’ una importante occasione per tradurre in pratica le volontà, più volte, espresse nei programmi delle amministrazioni locali, per una politica di abbattimento delle barriere architettoniche.

L’elenco delle barriere architettoniche da eliminare, sia nel comune capoluogo che in altre realtà, è lungo ed è elevato il costo per la loro eliminazione, che procederà con le gradualità possibili; sarebbe quindi del tutto auspicabile che, nel realizzare nuove opere, non vengano aggiunti nuovi ostacoli e barriere da eliminare in tempi successivi. L’attenzione con la quale gli amministratori locali seguono, seguiranno e controlleranno le nuove realizzazioni renderà ancora più credibile l’azione condivisa per l’eliminazione delle barriere architettoniche esistenti e che sono il frutto di una concezione “dell’opera” che non considerava l’accessibilità e la fruibilità come un diritto per tutti.
Gli esempi di errori recenti dovrebbero sollecitare tutti ad una verifica molto puntuale per un utilizzo rigoroso delle risorse pubbliche, proprio in presenza di grandi opere, affinché tali realizzazioni rispondano nel migliore dei modi agli scopi, nel caso specifico alla condizione di tutela della salute dei cittadini .

Lucca, 15 febbraio 2006
Antonio Rossetti

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina