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Fragilità di gregge - L’escalation no vax è il conto che paghiamo ad anni di ambiguità e irresponsabilità politica

di Francesco Cundari

Prima il gazebo del Movimento 5 stelle, a Milano, assaltato dai no vax, al grido di «traditori». Poi le minacce e ora anche l’inseguimento sotto casa per il professor Matteo Bassetti, uno di quelli che Matteo Salvini indicava tra i suoi infettivologi del cuore, da contrapporre ad altri considerati troppo «allarmisti», in un assurdo cencelli del virus che comunque l’arrivo del vaccino, cui Bassetti come qualunque medico sano di mente è favorevolissimo, ha definitivamente scompaginato. Infine le aggressioni sempre più violente ai giornalisti, a Roma, sabato contro Antonella Alba di Rainews24, durante un corteo contro il green pass, e lunedì contro Francesco Giovannetti di Repubblica, preso letteralmente a pugni in faccia per avere provato a fare delle domande durante un’altra manifestazione contro il green pass, indetta dal Coordinamento nazionale docenti e Ata davanti al ministero dell’Istruzione (l’aggressore è stato identificato dalla questura: è un collaboratore scolastico).

Certe tendenze bisognerebbe fermarle per tempo, correggendo subito quel che c’è da correggere nel modo di affrontare i problemi, nel modo di darne conto e nel modo di discuterne, per evitare un’escalation di violenza e imbarbarimento del dibattito che è ovviamente un male in sé, ma può avere anche pesanti ricadute sulla campagna di vaccinazione in un momento delicatissimo, e rivelarsi dunque un male al quadrato, anzi al cubo.

Prima di tutto, pertanto, occorre che se ne facciano carico politici, giornalisti e opinionisti, sindacalisti e intellettuali, conduttori televisivi e personaggi pubblici in generale. Ma a questo punto è importante che se ne faccia carico anche il governo, tagliando la testa al toro e spingendo la sua riluttante maggioranza – indovinate chi sono i più riluttanti? – a prendere la strada dell’obbligo vaccinale per tutti.

Adesso, dinanzi alle violenze, da sinistra si levano indignate accuse ai partiti di destra colpevoli di avere legittimato e cavalcato il delirio no vax, ovviamente senza nessun riferimento ai Cinquestelle, che pure di questa roba detengono il copyright, perché la destra non ha fatto altro che copiare da loro. Enrico Letta invita giustamente tutti i partiti a non ammettere più alcuna ambiguità su questo terreno, ma continua a passare sotto silenzio le mille ambiguità – per non dire di peggio, e andrebbe detto di molto peggio – che su green pass e misure di sicurezza vengono quotidianamente dai sindacati, e da Maurizio Landini in particolare.

La verità è che in questi anni, purtroppo, la lunga semina populista e antipolitica, anzitutto da parte del mondo dell’informazione, ha creato un’amplissima vulnerabilità di gregge, che ci rende particolarmente permeabili a qualsiasi campagna di disinformazione, alla diffusione virale di qualunque pericolosa fregnaccia, quale che ne sia l’origine, colposa o dolosa (ammesso che in questo campo la distinzione sia sempre possibile).

Occorre alzare un argine, va fatto adesso, e bisogna che tutti diano una mano. Senza un sussulto di responsabilità, da parte di ognuno, è concreto il rischio di venire travolti, dai contagi e dalla demagogia.

(da www.linchiesta.it - 31 agosto 2021)

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