In questi giorni si è parlato molto di sedi istituzionali e di modifiche o cancellazioni di leggi, attribuite ad un singolo, il riferimento è al precedente ministro degli Interni, del primo Governo Conte.
Non è solo una questione dell'utilizzo di termini diversi, e neppure una semplificazione per capire il contenuto del provvedimento, o altrimenti intestarsi un provvedimento come proprio. E', a mia opinione, un modo per ridurre le regole costituzionali in vigore a qualcosa di superato, da tenersi sugli scaffali, ma che si vuole sostituire con qualcosa di diverso, facendo riferimento ad altri Paesi o ipotizzando scenari pensati per il futuro.
I riferimenti riguardano appunto la formazione delle leggi, articoli 70, 71, 72, 73, 74 della Costituzione italiana e quelli relativi alla nomina del presidente del Consiglio, artt- 92, 93, 94, 95, 96.( il Presidente del Consiglio non viene eletto dai cittadini direttamente, anche su questo argomento si sono fatte discussioni forzate e fuori dal contesto costituzionale esistente in Italia).
Per queste e altre ragioni, ritengo di grande utilità l'invito a rileggere il testo della nostra carta Costituzionale , con frequenze ravvicinate, per avere una base utile di riferimento circa i diritti e i doveri di ciascuno, dei compiti e delle responsabilità istituzionali.
Il percorso delle leggi, dalla presentazione alla approvazione e alla promulgazione è chiaramente definito, gli organi che approvano le leggi, indipendentemente dal come iniziano il percorso, sono ben precisati.
Se l'approvazione è di Camera e Senato, la legge non è del proponente, ma del Parlamento.
Ovviamente ci saranno coloro che l'hanno votata e altri no, ma non è un provvedimento del singolo. Sarebbe un altro Paese, con altre forme di rappresentanza e di sistema legislativo.
La storia delle personalizzazioni non è nuova, le “etichette” erano diffuse anche negli anni della cosiddetta Prima Repubblica, di recente, si è parlato molto della Legge Fornero, per le pensioni, e dei Decreti sicurezza di Salvini, si tratta di Ministri in carica nei Governi del tempo in cui sono stati approvati i provvedimenti richiamati .
Il risultato, nel caso di proposte di modifica, sarà definito come una vittoria o una sconfitta, di coloro che ne hanno assunto la paternità, e non come il risultato del voto del Parlamento,con le modalità di voto stabilite.
Si tratta di una semplificazione che si caratterizza con la individuazione di una persona, come avversario o nemico, che determina schieramenti che dedicano minore tempo al contenuto dei provvedimenti, ma si rifanno al proponente o agli antagonisti.
So bene che non si tratta di una questione solo italiana, gli schieramenti personali sono diffusi in molte parti del mondo. Insieme a queste “semplificazioni” si vanno modificando le forme di comunicazione, sempre più individuali con auto interviste, filmati, foto, e consensi misurati con sondaggi continui, in base ai mi piace del momento.
Non c'entra l'opinione circa il contenuto dei provvedimenti, sui quali ciascuno avrà la sua opinione, ma il tentativo di ridurre il confronto e limitare il sostegno politico al sistema delle tifoserie, e non al contenuto da migliorare o correggere, fino alla eliminazione o sostituzione.
La stessa malattia riguarda l'elezione del Presidente del Consiglio, anche in questo caso, fino a che non vi sarà un sistema diverso dall'attuale, il presidente del Consiglio viene nominato dal Presidente della Repubblica, le modalità sono presenti negli articoli riportati sopra.
La Costituzione non è immodificabile, i costituenti definirono il percorso per le modifiche, in assenza delle quali il testo resta l'attuale.
A conferma delle possibilità di modifiche, nel rispetto del percorso definito dalla costituzione stessa, è prossimo il voto di Referendum per le modifiche del numero dei componenti della Camera e del Senato.