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ELOGIO IN VITA DI MESSER PAOLO

 

Di L.M.L.

 

Addì 27/02/2020

 

Paolo Razzuoli, anima del presente strumento di riflessione e confronto e non solo di questo, compie oggi 70 anni, non vissuti pericolosamente, come il Vate, ma  sempre ricchi di eventi, interessi e nuove sfide.

Di solito, quando scrivo qualche bazzecola che Paolo ha la bontà di pubblicare, mi affido al suo discernimento: la mia premessa d’obbligo è: “Valuta tu se è il caso, se è accettabile, se opportuno” ecc. Oggi no: IMPONGO che questo pezzo venga pubblicato senza se e senza ma, perchè vuole essere l’augurio più sincero ed affettuoso ad una persona a cui sono legata da trentennale fraterna amicizia, nata nei corridoi e nelle aule del Paladini, la meravigliosa scuola di via S.Nicolao nella quale abbiamo percorso un buon tratto comune di carriera come insegnanti, assistito alla crescita culturale ed umana di tanti ragazzi che oggi lavorano con impegno ed ottimi risultati nei rispettivi ambiti, goduto dell’amicizia e della collaborazione tra colleghi e  con diversi dirigenti scolastici.

Nel lavoro quotidiano ho condiviso con Paolo esperienze abbastanza innovative: l’orientamento alle scuole medie lo abbiamo realizzato da antesignani (quando ancora non era il “mercato” e il “circo equestre” che è poi diventato) impegnando ore in incontri con  alunni spesso catatonici, in atteggiamento di stoica pazienza (NOI),  e in spostamenti tra le varie scuole in orari extra sindacali: una sera dicembrina di nebbia fitta, alle ore 21, il dovere ci  chiamò in una scuola della Piana a presentare il nostro corso di studi a genitori infreddoliti  che, come noi, avrebbero voluto essere piuttosto al caldo nelle rispettive magioni!

 L’aspetto per noi più gradevole della suddetta attività era rappresentato dalle reiterate incursioni nelle più accattivanti pasticcerie nei dintorni delle varie scuole medie per uno scambio di opinioni ad alto livello sulla qualità dei “pezzi” dolci e salati che, per una elementare forma di autogratificazione, eravamo usi ad ingurgitare prima e/o dopo aver concluso il nostro compito, il quale, corre l’obbligo di dirlo, veniva portato avanti “gratis et amore”: lo si specifica per quella parte di docenti novellini che hanno una percezione forte e chiara dei propri diritti, quanto una spesso nebulosa ed indistinta consapevolezza dei doveri che la professione comporta!

Ricordo ancora l’inizio  dell’anno scolastico 2010/11, il primo dopo il pensionamento di Paolo: l’assenza del suo incedere calmo e solenne lungo i terrazzi-corridoi dell’Istituto mi trasmise un senso di vuoto, la percezione di una sorta di fine di un’epoca; e del resto un’epoca era veramente finita; non però la nostra amicizia che, tra battute più o meno grevi, scontri per le diverse opinioni politiche e divergenti valutazioni sui “pezzi” dolci o salati, va avanti nel tempo e nel ricordo di quanti, tanti, hanno insegnato con noi al Paladini e non ci sono più, nella condivisione di esperienze dolorose e di quelle più liete che la vita, prima o poi, riserva a tutti.

Nei confronti di Paolo provo anche un senso di profonda gratitudine, perché è stato lui, con il suo orecchio “fino” , a scoprire le capacità artistiche di Alice, la mia nipote più grande: sentendola per caso canticchiare, ne intuì le potenzialità e si offrì di prepararla per l’esame di ammissione al conservatorio: nel giro di tre mesi, la ragazzina, assolutamente digiuna di competenze musicali, imparò a suonare il pianoforte e a solfeggiare e fu ammessa al Boccherini; grazie alla combinazione delle ragguardevoli capacità di  due belle teste,  ricche di risorse e volontà , si concretizzò una passione che forse sarebbe rimasta latente nell’inconscio!

Cosa posso aggiungere, caro Paolo? Ti auguro ancora tante soddisfazioni per i talenti che possiedi (e non sei certo il tipo da conservarli sotto terra come quel tale di cui parla il Vangelo!) per i traguardi che i tuoi figlioli stanno raggiungendo (un augurio particolare alla dottoressa Laura, che proprio ieri ha brillantemente concluso il corso di studi universitari) e che, sono certa,  percepisci come ancor più gratificanti di quelli che tu stesso hai raggiunto e sicuramente raggiungerai.

Possa tu conservare curiosità,  serenità, forza interiore e , per i secoli, la stessa voglia di far battute salaci…e gustar tordelli, magari accompagnati da un buon calice di prosecco, come quello che sto levando alla tua salute!

 

 

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