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L’IMPERANTE CULTURA DELLA DELEGA

 

di L.M.L.

foto di uno scorcio di mura di Lucca con rete di protezione

 

Uno degli aspetti più preoccupanti e ricorrenti della società occidentale, in questo inizio del terzo millennio, è la palese incapacità di assunzione delle responsabilità: ogni individuo, nel proprio vissuto personale e/o familiare, tende ad invocare, anzi a pretendere la soluzione dei problemi e la rimozione delle difficoltà da parte di enti, organismi, istituzioni, divinità a ciò preposte; don Abbondio che afferma perentorio: “Basta: il cielo è in obbligo di aiutarmi, perché non mi ci son messo io di mio capriccio” rappresenta il perfetto prototipo di una più o meno intera generazione nata e cresciuta con il culto della delega:  genitori incapaci di imporre le più elementari regole della buona educazione e della convivenza civile ai propri preziosi rampolli incolpano la scuola di non essere all’altezza di  ciò che loro stessi (e le istituzioni con essi conniventi) le impediscono di fare; si invocano divieti  imposti per legge salvo poi trovare scuse e giustificazioni per le ricorrenti inadempienze nostre o di chi è vicino al nostro cuore; si pretendono misure protettive a dir poco ridicole (vedi le mura “reticolate”) per evitare pericoli che sarebbero meno concreti se, ad esempio,  non si lasciassero bimbetti da soli a pedalare per poggi e baluardi mentre genitori beoti scorrazzano cento metri più avanti con il risciò (il cui uso ed abuso DEVE comunque essere garantito per far fare cassa a chi li noleggia).

Sono, questi, esempi  minimi, quasi banali di  atteggiamenti di inadempienza gravemente immorali:  il non sapersi accollare le proprie responsabilità genera (o almeno contribuisce a ciò) mandrie sociali (o asociali) incapaci di guardare oltre il proprio meschino “particulare”, di adottare atteggiamenti coerenti con lo sviluppo di un progresso generale non di tipo economico, ma di civiltà nel senso più alto e completo del termine.

Ciò detto e considerato, quella che segue vuole essere una semplice, irriverente e, si spera, divertente parodia di quanto sta accadendo nella nostra città in questi giorni a causa, appunto, di un “papino” e di una “mammina” che, circa un anno fa, “si sono un attimo distratti” dal controllo del loro virgulto; ovviamente la colpa dell’increscioso incidente in cui il suddetto è incorso pare sia da attribuirsi alla pericolosità delle mura urbane ( o forse degli architetti ed ingegneri che le hanno progettate più di 5 secoli fa?) ed ora pretendono la recinzione dei poggi, oltre, ovviamente, una cospicua soddisfazione economica.

Solo un’ultima, piccola, banale, elementare riflessione: generazioni di infanti, preadolescenti, adolescenti, giovani lucchesi hanno scorrazzato per decenni (se non secoli) sulle mura urbane, non risulta dagli annali di storia patria che qualcuno di essi sia frullato negli spalti sottostanti: i rispettivi genitori ordinavano(AVETE LETTO BENE: ORDINAVANO, PERCHE’ NE VENIVA RICONOSCIUTA LORO AMPIA E LEGITTIMA FACOLTA’CHE ESSI AMPIAMENTE ESERCITAVANO) ai figli di giocare sui prati, perché salire e correre lungo i poggi era ed è pericoloso…e i figli, semplicemente, obbedivano: forse la consapevolezza della opportunità o meno di certi comportamenti cominciava a formarsi grazie anche ad un deciso divieto e alla certezza che la trasgressione di esso avrebbe comportato conseguenze non banali

Chiedo umilmente venia ai fior di pedagogisti, educatori, docenti, fautori dei moderni metodi di educazione che, con la loro religione della “libertà creativa”, sempre più di frequente determinano il verificarsi di situazioni grottesche… per non dire altro! E allora facciamo “due mattie” e almeno ci sia concesso di riderci su!

 

                            

Segretariato SOPRA LA  GIUSTIZIA

 

Praetorium Lucense

 

Addì 30/08/2019

           

A seguito dei ripetuti e gravi casi di infortunio verificatisi negli ultimi anni lungo il periplo delle Mura rinascimentali  di Lucca e che hanno visto coinvolti turisti in visita alla città dell’arborato cerchio

                                        NOI ORDINIAMO CHE

-le porte delle mura rinascimentali vengano imballate con rotoli di plastica antiurto (quelli con le bollicine che si schiacciano con le dita producendo un ameno sbuffo)

-le porte delle mura medievali vengano tinte di rosso carminio onde evitare che qualche visitatore distratto ci vada a sbattere contro

-i resti delle mura romane vengano ricoperti di borraccina sintetica in modo che il visitatore incauto, mentre cammina, non si rompa la ciabatta infradito e/o il dito inciampandoci; si fa eccezione per i resti siti all’interno della chiesa della Rosa, tanto nessuno sa che sono lì

-i poggi delle mura rinascimentali vengano circondati con ponteggi lignei forniti di ascensori, lignei anche quelli per non turbare la visione di insieme del turista esteta con il contrasto tra struttura originale e struttura di sicurezza

-i poggi delle mura medievali e romane possono rimanere allo stato originale in quanto non esistenti (in caso contrario, sarebbe stata ineludibile l’adozione della medesima misura di sicurezza)

-i baluardi delle mura rinascimentali vengano fornite ciascuna di spiazzo per eventuale atterraggio dell’elisoccorso Pegaso, punto di ristoro per l’equipaggio, stazione di pronto soccorso legale per i familiari dei turisti cerebralmente inadeguati che precipitano dai poggi aerei

-le casermette vengano trasformate in strutture  abitative e assegnate come residenze a custodi scelti tra i discendenti della Gens Castagnina (antica stirpe lucense originaria di piazza dell’Anfiteatro), unici esemplari atti a tenere lontano dalle zone di pericolo i turisti incauti tramite vario e colorito turpiloquio e/o, al bisogno, ben assestati calci nel culo

-il viale di circolazione di pedoni, cicli, monopattini, risciò e quant’altro, venga fornito di elementi colorati per  l’indicazione dei possibili percorsi: striscia gialla a dritto, striscia verde a destra, striscia rossa a sinistra, striscia nera ai poggi da cui potersi gettare nei sottostanti spalti

-la cartellonistica recante le segnalazioni di pericolo nelle diverse lingue venga rimossa in quanto inutile: per cadere dai poggi non è necessario  leggere l’avviso di pericolo, è sufficiente essere dotati di cervice minchiomorfa

 

Cotesto ufficio di Procura vigilerà affinchè le soprascritte regole vincolanti siano fatte osservare dall’autorità a ciò preposta, riservandosi, in caso di inadempienza, di promuovere azioni sanzionatorie di variabile entità “…con fermo proponimento che, con ogni rigore, e senza speranza di remissione, siano onninamente eseguite perché Sua Eccellenza è risoluta di voler essere obbedita da ognuno…”

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