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La "LECTIO DEGASPERIANA" 2018
Interventi di Angelo Panebianco - Paolo Pombeni

a cura di Paolo Razzuoli

Il 19 agosto 1954 si spegneva Alcide De Gasperi, sicuramente il più grande statista della nostra storia repubblicana.
Ormai da 15 anni, nel pomeriggio del 18 agosto, la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi organizza un'importante occasione di approfondimento per focalizzare aspetti del percorso politico di De Gasperi e più in generale delle vicende storiche che lo hanno visto protagonista: la "Lectio Degasperiana" che si tiene a Pieve Tesino, paese natale dello statista.

La Lectio Degasperiana 2018 - intitolata "De Gasperi e il popolo" ha indagato da punti di vista complementari quale fosse l’idea dello statista trentino sul popolo e sulla democrazia e in che modo si possa fare oggi tesoro del suo insegnamento in una fase politica di radicale trasformazione.

Con la Lectio 2018, iniziativa giunta alla quindicesima edizione, la Fondazione ha proseguito il suo percorso di rivisitazione della grande storia europea chiedendo a due autorevoli ospiti di riflettere sull’idea che De Gasperi aveva del popolo e sul ruolo dei partiti nella costruzione di una democrazia solida ed efficace.
  Un tema di strettissima attualità, nell’anno delle elezioni politiche nazionali che hanno visto emergere, dopo una lunga e complessa trattativa, una maggioranza politica inedita per la storia italiana, chiaramente orientata ad un programma che molti commentatori definiscono, forse un po' frettolosamente, populista.

 

La Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, tramite il suo sito www.degasperitn.it - ci dice che "Con la scelta di un tema così attuale, la Fondazione intende contribuire ad una riflessione politica e storica che non può ridursi a slogans. L’idea che De Gasperi aveva del popolo è molto diversa da quella che oggi si crede sia alla base della protesta populista contro le istituzioni e il mercato. Come molti degli statisti formatisi nella prima metà del Novecento, De Gasperi usava la parola «popolo» in una pluralità di significati che la rendeva estremamente ricca, ma, in quanto cattolico e liberale, anche sempre distante da ogni retorica rivoluzionaria o demagogica. Per De Gasperi il popolo era una realtà profondamente ancorata ai valori di una tradizione civile e spirituale di lunga durata e come tale andava certamente rispettato, ma guidato verso una assunzione collettiva di responsabilità che ne valorizzasse la concreta capacità di realizzarsi nel senso del dovere e nella solidarietà. Tutte le forzature o le semplificazioni politiche tradiscono il popolo, il quale non è una realtà se non quando trova la possibilità di esprimersi non come un tutto materiale, ma come sintesi “politica» di una storia e di una geografia. I confini di un popolo non sono le frontiere, ma le istituzioni che si è dato ed è per questo che la crisi politica dell’Italia, uno dei paesi fondatori dell’Europa politica, ha una grande importanza per l’intero continente europeo."

Gli interventi di Paolo Pombeni e Angelo Panebianco hanno indagato il tema da aspetti diversi e fra di loro complementari.
L'intervento di Pombeni è stato focalizzato sul ruolo che l’idea di popolo ha nel pensiero e nell’azione politica di Alcide De Gasperi. Panebianco ha invece messo a fuoco il concetto di popolo dal punto di vista della teoria politica ed ha tratteggiato brevemente i caratteri dei movimenti politici detti populisti.

Due interventi di spessore, ricchi di importanti spunti di riflessione, tanto necessari in un tempo in cui tutto sembra essere dominato dalla "dittatura dell'istante", ormai impostasi sulla strada del pensiero e della progettualità, certo più faticosa e non utile nella prospettiva della propaganda, ma l'unica via capace di gettare solide fondamenta su cui cercare di costruire un futuro di una comunità.

I relatori

Angelo Panebianco, (Bologna 1948), è professore ordinario di Scienza politica all’Università di Bologna ove tiene corsi di Geopolitica e di Relazioni internazionali.
Ha insegnato nelle Università di Catania, “Vita e salute” San Raffaele, alla Luiss di Roma. È stato presidente del Corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, sede di Forlì, dal 1995 al 1999. È stato direttore del Master in Relazioni internazionali dell’Università di Bologna. Ha svolto attività di ricerca presso la Harvard University, la University of California, la London School of Economics and Political Science. È autore, fra l’altro, di Modelli di partito (edizione originale del 1982, pubblicato in sei lingue); L’analisi della politica (1989, curatore), Le relazioni internazionali (1992), Guerrieri democratici (1997), Il potere, lo stato, la libertà (2004), L’automa e lo spirito (2009), Persone e mondi (2018).
Da trent’anni è editorialista del Corriere della Sera.

 

Paolo Pombeni, (Bolzano 1948), è professore emerito presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’università di Bologna dove ha insegnato Storia dei Sistemi Politici Europei e dal 2010 al 2012 ha diretto l’Istituto di Studi Avanzati. Dal 2010 al 2016 ha diretto l’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler Trento. Ha fondato ed è membro del comitato direttivo della rivista “Ricerche di Storia Politica” e dell’editorial board del “Journal of Political Ideologies”. È membro del direttivo della rivista “Il Mulino” e del Consiglio Editoriale della Casa Editrice Il Mulino; del Consiglio scientifico della “Fondation Charles De Gaulle” (Parigi); del Comitato Scientifico per l’Edizione Nazionale delle opere di Aldo Moro e del Comitato Scientifico per l’Edizione Nazionale delle lettere di Alcide De Gasperi. Ha diretto l’edizione critica degli Scritti e discorsi politici di Alcide De Gasperi. È editorialista del quotidiano Il Sole-24Ore. È segretario della giuria del premio “Alcide De Gasperi-Costruttori dell’Europa”. Fra le sue opere più recenti: La ragione e la passione. Le forme della politica nell'Europa contemporanea, Bologna, Il Mulino, 2010; Giuseppe Dossetti. L’avventura politica di un riformatore cristiano, Bologna, Il Mulino, 2013; (in dialogo con M. Marchi), La politica dei cattolici dal Risorgimento ad oggi, Roma, Città Nuova, 2015; La questione costituzionale in Italia, Bologna, Il Mulino, 2016; Che cosa resta del ’68, Bologna, Il Mulino, 2018.

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Lucca, 19 agosto 2018

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