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Leggi elettorali

La scoperta del cavallo

 

di Antonio Rossetti

 

La discussione sulla legge elettorale sembra proprio la scoperta del cavallo, anzi del cavillo.

Che i Parlamentari facciano di tutto e di più per non rinunciare ad un centesimo di vitalizi e prebende che si sono attribuiti, è nel loro interesse,  che nessuno  sia in grado, per scarsa volontà o per limiti normativi, di dare un segnale  di rispetto verso i  cittadini che vivono con il loro lavoro, la loro professione o attività di impresa o  la pensione, quando hanno la fortuna di avere tale reddito dignitoso, è scandaloso e inaccettabile.

Molti tra i  Parlamentari pensano  di poter fare e dire tutto, fregandosi delle persone che votano o non votano, questo  a loro interessa poco, loro sono li e tentano di sfruttare al massimo la circostanza che li ha portati in Parlamento.

Faranno di tutto, cavilli e meline varie,  per superare la fatidica data che consenta loro di ricevere per sempre il vitalizio. Inventeranno di tutto e lo stanno già facendo.

Fino ad oggi non sono   intervenuti sulla legge elettorale perché aspettavano il giudizio della consulta, ora si inventano un'altra scusa per attendere le motivazioni, altro tempo e altri giorni a vantaggio dei “pericolanti”. Nessuno impediva loro di correggere gli errori  in anticipo sulla consulta.

I “pericolanti” di Camera e Senato sono quelli che sanno già di non essere candidati al prossimo”giro” e per questo inventeranno anche l'acqua calda, dopo il cavallo, per garantirsi il”premio”.

L'acqua calda l'hanno  presentata, come scoperta,  il Senatore Grasso presidente del Senato,  la Presidente della Camera Boldrini e molti altri.

Questi hanno dichiarato che le due leggi sono diverse.

Fermo restando che la legge per la elezione  del Senato poteva benissimo essere esaminata, per le differenze con la legge per l'elezione della Camera, senza attendere nessun giudizio della Corte Costituzionale,oggi  la scoperta delle differenze è una presa in giro per i cittadini elettori, anche le preferenze di genere  sono state già regolate in altre leggi elettorali, vedi comuni,  al Senato nessuno ha pensato di inserirle tra le modifiche da fare? 

Non solo una presa in giro per i cittadini, ma anche per chi pensa di rappresentarli.

In questo caso l'assurdo che a sostenere che la legge elettorale per la  elezione  della Camera è diversa, da quella della elezione del Senato,  siano coloro che hanno dato vita, in precedenza,  a due leggi diverse approvandole.

Già l'attuale Parlamento è frutto di due leggi diverse, non si sono resi conto neppure di questo?

Se le ritenevano inadeguate, sbagliate, diverse, potevano far lavorare le due rispettive commissioni parlamentari per superare le differenze e farne testi migliori.

Le leggi che hanno eletto il Parlamento attuale erano già diverse per cose importanti: i collegi,il calcolo regionale e non nazionale per l'assegnazione dei seggi,  le soglie di sbarramento, per i partiti e per le coalizioni ed altre differenze storiche.( nota 1)

Bene, in tutti questi anni vi è stata una finzione oppure nessuno si era reso conto delle differenze?

Partendo dal presupposto che almeno i Parlamentari conoscano le leggi elettorali delle rispettive Camere viene da pensare che tutta questa discussione abbia l'unico scopo di rinviare  mesi e mesi fino alla data  utile al vitalizio.

Durante il dibattito elettorale  i sostenitori della linea del no chiedevano di poter fare le riforme insieme, sarebbe un bene per il paese, ma sono gli stessi parlamentari che dovrebbero fare insieme la riforma elettorale, per farla sembrare più semplice si usa il termine armonizzare, molto meno difficile  della riforma costituzionale, speriamo che se la “cavino”.

Basterà poco tempo per  verificare la nuova alleanza del cavallo, o del cavillo, per capire quanto dura la melina per superare la data fatidica.

Sarà molto difficile che comprendano l'importanza di dare un segnale al paese considerato non si rendono conto che le  assenze ripetute  ai lavori delle Camere sono  una vergogna incancellabile e,  inoltre,non producono le decurtazioni di trattamento,  cosa che accade in un normalissima azienda o ufficio, in molti  casi, nei consigli comunali, dove in caso di assenza non  si ricevono trattamenti, salvo casi  di assenze regolate da norme statutarie,  contrattuali o di legge.

La previsione è molto facile, ma la speranza è quella di sbagliare, ciò che più preoccupa è  che  la sfiducia  e l'abbandono da parte dei cittadini elettori  non sembra sia considerata un problema.

Infine, rendersi conto che ci voglio imbrogliare e già importante, ma non basta a capovolgere una situazione che richiede  impegno per evitare che  oltre alla presa in giro vi sia la derisione.

Mi piace  pensare che larga parte del paese sia migliore di molte delle persone  che dovrebbero rappresentarlo, questo  aiuta a non rassegnarsi, ma occorre di più.

 

Nota 1)

Sintesi dei punti di rilievo e delle differenze tra Camera e Senato della Legge del 2005 ( prima delle  modifiche della Corte Costituzionale) 

 

PROPORZIONALE CON PREMIO DI MAGGIORANZA

La legge n.270 del 21 dicembre 2005, proporzionale con premio di maggioranza in ambito nazionale (26 Circoscrizioni + la Valle d’Aosta) con possibilità di coalizione  e sbarramento del 10% per la coalizione e 2% per le liste in coalizione e del 4% per le liste fuori coalizione.

Il premio di maggioranza per la Camera (su base nazionale)  con 340 seggi alla lista vincente e 277 ripartiti fra le altre liste che hanno superato i relativi sbarramenti.

Per il Senato la soglia di coalizione è del 20% mentre fuori della coalizione è dell’8%.  L’assegnazione del premio di maggioranza avviene per singole regioni.  Alla lista vincente va il 55%  dei seggi, i rimanenti  vengono ripartiti tra le altre liste che superano i relativi sbarramenti.

 

Lucca, 27 gennaio 2017

 

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