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Chi sono i militari che hanno tentato il colpo di stato in Turchia

di Vittorio Da Rold

Il presidente turco Rcep Tayyip Erdogan ha accusato i militari golpisti di essere guidati dal suo acerrimo nemico Fethullah Gulen, un predicatore islamico in esilio volontario negli Stati Uniti. Fethullah Gulen ha respinto le accuse affermando di essere contrario a operazione contro lo stato democratico ma è probabile che alcuni militari gulenisti associati probabilmente con qualche residuo seguace kemalista, i sostenitori laici del fondatore della Turchia moderna Kemal Ataturk, ancora nei ranghi dell’esercito dopo le decine di purghe avvenute negli ultimi 15 anni, hanno avuto notizia della decisione del Governo turco di procedere a una epurazione nelle prossime due settimane e sarebbero passati all’azione anche se il piano non era ancora ben definito nei dettagli.

Secondo alcune fonti, i militari golpisti avrebbero deciso di passare all’azione per evitare l’ennesima epurazione del governo filo-islamico delle forze kemalista e guleniste presenti ancora nell'esercito turco e che il governo fosse pronto ad introdurre altri passi legislativi verso l’islamizzazione del paese (la famosa agenda segreta) o la sharia, la legge islamica dopo aver eliminato il divieto di indossare il velo islamico negli uffici pubblici e le università.

I militari turchi, i seguaci di Kemal Ataturk e i difensori della laicità del Paese sul Bosforo, dopo essere stati messi all’angolo cinque anni fa da una serie di sentenze della magistratura che aveva mandato in galera in massa i vertici delle forze armate poi tutti liberati dalla Corte di cassazione, hanno probabilmente tentato senza successo di riprendere l’iniziativa politica e sul terreno.

Ma a questo punto il presidente Erdogan utilizzando FaceTime è riuscito ad apparire da uno smartphone e da questo ripreso alla tv NTV dimostrando di essere scampato alla fase iniziale del golpe e a quel punto ha ribaltato la situazione a suo favore chiamando le masse all’azione e grazie all’appello degli iman e dei muezzin che hanno chiamato la gente a non rispettare il coprifuoco e a scendere in piazza contro i militari ribelli. A quel punto i golpisti hanno perso la partita. Il Paese della Mezzaluna bastione Nato del fronte caldo sud-orientale è comunque nel caos.

(dal Sole 24 Ore - 16 luglio 2016)

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