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AL VIA LE INIZIATIVE DEL “COMITATO PER IL Sì LUCCA”

Primo appuntamento: sabato 19 marzo 2016 alle ore 17:00, presso l’Antico Caffè delle Mura.  

 

Comunicato stampa – 15 marzo 2016

 

Parte l’attività del Comitato per il Sì Lucca, in vista del referendum per la conferma della riforma costituzionale, previsto per il prossimo mese di ottobre.

   Trattandosi di un referendum confermativo, votare Sì significherà scegliere di confermare la riforma che, con la ormai imminente votazione alla Camera dei Deputati, vedrà concludersi l’iter parlamentare.

   IL Comitato non è l’espressione di alcun partito. E’ invece l’espressione ampia di liberi cittadini, di culture e storie politiche diverse, che hanno voluto mettere a disposizione le loro esperienze e competenze al servizio del successo di una riforma destinata ad incidere sulla storia del nostro Paese per alcuni decenni.

Nella conferenza stampa convocata nella mattinata odierna (15 marzo), assieme al coordinatore, Gianni Del Carlo, erano presenti Paolo Razzuoli, Giovanni Pierami, Matteo Garzella, Michele Lucherini, Berto Corbellini Andreotti, Francesco Raspini, Valentina Mercanti, Giorgio Lazzarini, Giuseppe Ciri, Federico Franchi, Elena Cardiello, Gabriele Marchi.

foto della conferenza stampa

    Le ragioni del Sì sono state illustrate sinteticamente dal coordinatore, Gianni Del carlo, e riprese sotto varie angolature dai numerosi altri interventi.

   Diffusamente sono indicate in un manifesto politico che più sotto si riporta.

   Sono state illustrate le iniziative del primo ciclo dell’attività del Comitato, che si protrarrà sino all’estate.

  Il primo appuntamento è fissato per sabato 19 marzo 2016 alle ore 17:00, presso l’Antico Caffè delle Mura. L’evento sarà aperto da un intervento politico di Gianni Del Carlo a cui farà seguito un momento di approfondimento sulla riforma, guidato da Francesco Raspini. Seguiranno poi alcuni interventi di esponenti del comitato.    

  Il 4 aprile sarà la volta della Senatrice Anna Finocchiaro, relatrice in Senato della Legge di riforma costituzionale.

   Il successivo 29 aprile, verrà presentato il libro di Stefano Ceccanti “La transizione è (quasi) finita.

Il 6 maggio sarà a Lucca il Prof. Roberto D’Alimonte, uno dei maggiori esperti italiani in materia di leggi elettorali e sistemi costituzionali.

  Il primo ciclo di incontri, prima della pausa estiva, si concluderà con un altro incontro politico con un esponente ancora non definito.

 

   Da sabato 19 marzo, sarà possibile sottoscrivere il manifesto, direttamente o tramite strumenti informatici che saranno messi a punto, anche su questo sito.

 

 

Appendice

Manifesto politico

 

Cambiamo L’Italia

 

Perché SI

 

Sono finalmente maturi i tempi per superare un assetto costituzionale che, coerente con il periodo storico in cui è sorto, ha dimostrato nel corso degli anni di non essere più adeguato in alcune sue parti. Tale possibilità peraltro prevista dai padri costituenti impone di poter adeguare alle sfide dei nostri tempi il testo costituzionale. Lassetto Istituzionale del 1948 era coerente con lo scenario dellepoca, alluscita da una dittatura e sullo sfondo della guerra fredda che avrebbe segnato profondamente i rapporti fra le forze politiche. Tuttavia nel corso di questi settanta anni abbiamo avuto governi instabili, percorsi legislativi sempre più accidentati, procedure decisionali lente. Oggi, in unepoca nella quale lItalia è inserita in un contesto europeo e globale, dove le sfide necessitano di un approccio dinamico e reattivo, lordinamento può meglio essere adattato al nuovo scenario.

In questo senso la fine del bicameralismo paritario e la trasformazione del Senato in Senato delle autonomie composto da rappresentanti dei Consigli regionali, mira a risolvere alcuni dei principali problemi che lattuale assetto aveva mostrato soprattutto negli ultimi anni. Il governo avrà la fiducia solo dalla Camera dei deputati e quindi si eviterà il ripetersi dello scenario del 2013 nel quale la diversa composizione di Camera e Senato ha impedito per molti mesi la formazione di un governo. Questa innovazione, unita alla riforma elettorale, consentirà ai cittadini di scegliere tra proposte di Governo chiare e alternative fra di loro e,  come accade in molti altri paesi europei, vi sarà chiarezza fin da subito su chi governerà.

La divisione di competenze fra le due camere semplificherà il processo legislativo ponendo fine al defatigante rimpallo delle leggi fra una camera e laltra prima di arrivare allapprovazione di un testo condiviso tra i due rami del parlamento. Tutto ciò porterà  a ridare centralità e valore al parlamento il quale oggi troppo spesso è chiamato solo a  ratificare scelte governative attraverso la conversione di decreti legge che si impongono spesso proprio a causa della farraginosità del processo legislativo.

La riforma prevede la tanto auspicata riduzione del numero dei Senatori che in qualità di Consiglieri regionali non riceveranno altra retribuzione, con la conseguente riduzione della spesa.

Un altro obiettivo della riforma che riteniamo importante è la riorganizzazione dei rapporti tra Stato e Territori dopo un ventennio di confusione costituzionale che ha determinato il sorgere di conflitti tra poteri dello stato aggiungendo al sistema un ulteriore elemento dincertezza. Nel nuovo quadro sono state riscritte le competenze dello Stato e della Regione ricentralizzando alcune materie strategiche come le infrastrutture e le politiche attive del lavoro, sopprimendo la scivolosa competenza legislativa concorrente che tanti problemi ha creato nel corso degli anni. Inoltre il sistema viene ricondotto a unità proprio con la connotazione regionalista del Senato  destinato a diventare quella camera di compensazione fra centro e periferia che finora è mancata.

Sono molte altre le innovazioni della Riforma Costituzionale: dalla definitiva abolizione delle Province alla soppressione del CNEL, alla riduzione dei costi della politica, alla rimodulazione delle norme sullelezione del capo dello Stato e sullindizione del referendum.

Troppo tempo è stato perso, troppe volte il cambiamento è stato vanificato da veti incrociati e da strumentalizzazioni di parte, crediamo che il momento  della svolta sia finalmente giunto.

E tempo di agire, è tempo di percorrere quellultimo miglio che ci separa da un traguardo che non esitiamo a definire storico.

 

Lucca, 15 marzo 2016

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