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LO SAPEVO CHE QUESTI PARRUCCONI

 

Pizzicagnolo Gionni Marzetti

 

 

Lo sapevo che questi parrucconi

Nemici di sviluppo e di progresso

Non avrebbero dato mai il permesso

Di realizzare dei progetti buoni

 

Viene uno che organizza grandi cose

Ma era necessario ad ogni costo

Spostare una statua dal suo posto

E si levan proteste rumorose

 

“Come osate pensare, o sciagurati

Cambiare il colpo d’occhio di una piazza

Siete profani della peggio razza!”

Gridan come li avessero scannati

 

Solo al passato vogliono pensare

Non riescono a capire che il presente

Ed anche il futuro più splendente

Si affermano riuscendo a rinnovare

 

Che sarà mai levar dal piedistallo

La statua di Luisa di Borbone

Se in cambio abbiamo delle entrate buone

Quando l’economia giace in stallo?

 

Poi, fatemi il piacere, sant’Iddio

Mercanti in tutta Europa rinomati

In quel di Lucca tutti erano nati:

un po’ di storia la conosco anch’io!

 

Non mi si venga a dire che smerciare

La seta è più nobile del canto

Sempr’è l’imprenditore a tener banco

E che l’economia fa sviluppare

 

Non è stato considerato oltraggio

Aver cambiato nei secoli passati

più volte il nome e i grandi celebrati

nel busto al baluardo del Carlaccio

 

i nostri avi erano gente forte

per vendere passaron monti e mari

mettendo insieme fiumi di denari

voi sprangate alle mura le sue porte

 

per paura che avete del progresso

e confrontarvi con idee più nuove

non riflettete che un concerto muove

tanti denari se miete  successo

 

concludo, e credo di non aver torto,

tante bellezze ha Lucca da mostrare

se un monumento solo è da spostare:

gli fa assai il bilordino a chi c’ha il porco!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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