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Un Governo debole sottoposto ai ricatti.

 

Di Antonio Rossetti

 

 

Prendersela con Renzi per avere detto che  il patto Pd - Pdl è debole e che il governo presieduto da Enrico Letta  non dura molto è come prendersela con chi legge il termometro quando la febbre è oltre i quaranta gradi e dire che colui che legge la temperatura è causa prima  della febbre alta. 

Da quando  è nato il Governo presieduto da Letta non passa giorno che non si legga una dichiarazione di fine anticipata, un ricatto continuo. Prima sull’abolizione  dell’Imu, poi sull’Iva, in seguito sulla vicenda Berlusconi, che abilmente smentisce, ma quando si smentisce qualcosa si conferma due volte.

Ancora più vicino ad oggi, la vicenda di Alfano,  preceduta dalle  fibrillazioni sulla Santaché, le continue  posizioni di Brunetta, e quelle di Schifani, che dice che senza Berlusconi tutti a casa.

Tutti dichiarano di essere convinti che il Paese sia  in una fase di crisi eccezionalmente difficile, si richiamano date storiche per i consumi, per l’occupazione che manca, per il debito pubblico e non sta cambiando quasi nulla, probabilmente nulla .

La credibilità della politica per incoerenze costanti è ancora in discesa. Chi ha la pazienza di  leggere  regione per regione come stanno le cose sui costi della politica, sugli sprechi e danni, mentre aumentano vertiginosamente i tributi locali, può documentarsi sui meccanismi di rinvio e di camuffamento delle indennità e di altri accessori, ma i costi non diminuiscono. 

Se vi fosse una tabella comparata tra regioni, con un attento monitoraggio da parte del governo,  sarebbe possibile valutare con più attenzione dove  sono gli sprechi e dove si deve  tagliare senza causare  riduzione di prestazioni per i cittadini e senza calo di investimenti per il Paese.

Se Renzi ha letto il termometro la colpa della febbre non è sua, può darsi che la cura che lui propone non la faccia diminuire, ma chi non è d’accordo quale cura sta proponendo? Quella di minacciare continuamente di staccare la spina?

Si trattasse di cose  private si potrebbe dire fatti loro, ma si tratta del governo del Paese che riguarda  tutti e la minaccia di una caduta del governo, con o senza anticipo del voto, lascerebbe irrisolti ed aggravati proprio quei problemi che tutti hanno dichiarato di volere affrontare per il bene del paese e dei cittadini.

Se Renzi legge  il termometro che segna più quaranta di febbre, bene, chi deve curare il malato ( il Paese), faccia in modo di ridurre la febbre evitando di mettere tutti i giorni la mano sulla spina per staccarla. Se cio’ si verificasse, Renzi dovrebbe  aggiornare la lettura dei comportamenti e dei fatti concreti. 

Altrimenti Renzi avrà anticipato la conclusione di un percorso annunciato ripetutamente dagli altri.

 

Lucca, 16 luglio 2013

 

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