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Manifesto "Verso la terza Repubblica"

Al termine l'elenco dei promotori

Per uscire dalla crisi italiana e' urgente aprire una stagione di riforme di ispirazione democratica, popolare e liberale, legittimate dal voto di milioni di italiane e di italiani, in continuita' con quanto di meglio ha realizzato il governo guidato da Mario Monti che ha avuto il merito di rasserenare il clima di intollerabile antagonismo della politica italiana e di restituire prestigio e credibilita' all'Italia.

Una tale soluzione non verra' dai partiti politici cosi' come li conosciamo, ma da una presa di responsabilita' corale di forze sociali, culture civiche e realta' associative capaci di contribuire attivamente alla rigenerazione e al governo della nazione.

La Seconda Repubblica, che si sta dissolvendo, lascia una pesantissima eredita' di sfiducia nelle istituzioni e di distacco tra le stesse istituzioni e i cittadini. E' in pericolo la stessa tenuta del paese, frammentato e preso dal pessimismo, con rischi di cedimento della coesione sociale e del vivere insieme.

Questa situazione richiede un urgente e radicale cambiamento della politica e una sua estesa apertura alla societa' civile, premessa per ogni tentativo di ricostruzione morale, politica ed economica del paese.

Crediamo che i cittadini italiani meritino un'Italia migliore, che ispiri fiducia, prenda sul serio ogni legittimo desiderio di benessere, non abbandoni nessuno. E' indispensabile recuperare la speranza e attivare risorse e pensiero contro la lettura vittimista del nostro presente e del nostro futuro. Nel nostro paese da troppo tempo non si riescono a mobilitare le passioni e le idee e istituzioni ingessate hanno perso la loro funzione vitale.

Crediamo che il nostro paese non sia condannato a vivere di furbizie ed espedienti ma possa prosperare sui propri talenti e le proprie virtu', scommettendo sul potenziale di chi e' attualmente escluso dalle opportunita' di crescita e sviluppo a partire dai giovani e dalle donne.

In questo momento di crisi dobbiamo stringerci attorno alla nostra casa comune. E' indispensabile abbandonare definitivamente l'idea e la pratica di uno Stato pervasivo ma inefficiente. Dobbiamo concentrare tutte le risorse pubbliche sui cardini che costituiscono la missione fondamentale dello Stato e delle sue articolazioni. Occorre restituire dignita' al lavoro sia come servizio pubblico che come intrapresa privata, tornare a considerare i cittadini singoli e associati e le famiglie come protagonisti e responsabili del bene comune e tutelare i piu' deboli.

Crediamo che sia necessario rispondere subito alla crisi di fiducia dei cittadini verso le istituzioni rafforzando i processi democratici e la loro trasparenza, contrastando la corruzione, potenziando la vigilanza sui conflitti di interesse che rappresentano una vera minaccia per qualsiasi societa' giusta e libera.

Sottolineiamo il valore della sussidiarieta' per ogni progetto di rinascita civile ed economica del paese, come un'idea forte della persona e del valore della sua iniziativa anche in risposta ai nuovi bisogni.

Crediamo nel valore della coesione sociale e riteniamo necessaria una profonda riforma del modello di welfare, come generatore di opportunita' e strumento di promozione umana.

Crediamo che il ritorno alla crescita dell'economia italiana possa venire soprattutto dalla riduzione della pressione fiscale, premiando il lavoro, la produzione e la cultura come i fondamentali motori di sviluppo della nazione.

L'Italia puo' e deve tornare a giocare in attacco, come nei momenti migliori della sua storia: tornando ad essere un territorio accogliente per l'impresa e gli investimenti, accettando la sfida dell'internazionalizzazione e dell'innovazione e rafforzando i legami di cooperazione tra lavoratori e imprenditori.

Davanti alle molteplici sfide della globalizzazione, la politica italiana deve abbandonare ogni provincialismo e darsi una visione del proprio ruolo nel futuro, investendo sull'unita' europea quale via maestra per affrontare i problemi del XXI secolo.

Su queste basi rivolgiamo un appello alle realta' associative, ai movimenti civici e alle personalita' della societa' civile affinche' partecipino insieme a noi ad una giornata di riflessione pubblica sulla ricostruzione civile dell'Italia.

Un incontro rivolto anche agli amministratori locali, nella convinzione che la piu' profonda esigenza di rinnovamento della politica non passi attraverso la furia distruttiva dell'antipolitica.

Un incontro aperto a tutti gli italiani che, provenendo da culture e tradizioni diverse, condividano convinzioni e fiducia nel futuro del nostro paese ponendo argine ai populismi di destra e di sinistra.

L'appuntamento e' per sabato 17 novembre a Roma.

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Promotori

Gregorio ARENA, Ernesto AUCI, Andrea BALLABIO, Maurizio BARADELLO, Francesco BONAMI, Raffaele BONANNI, Giovanni BORRI, Paolo BORZATTA, Massimo BUCCI, Alessandro BUZZI, Carlo CALENDA, Vincenzo CAMPORINI, Vasco CANNATA’, Agostino CAPOZZO, Andrea CARANDINI, Ennio CASCETTA, Andrea CASOLARI, Gianfranco CATTAI, Stefano CECI, Mario CEROLI, Carlo COSTALLI, Lorenzo CUOCOLO, Stefano DAMBRUOSO, Luca DE VECCHI, Lorenzo DELLAI, Marco DELLI ZOTTI, Tito DI MAGGIO, Luca DI MONTEZEMOLO, Piercamillo FALASCA, Pietro FERRARI, Alberto FONTANA, Gianmarco GABRIELI, Alberto GALASSI, Stefania GIANNINI, Agostino GIOVAGNOLI, Mario GIRO, Maria GOMIERATO, Benedetto IPPOLITO, Mario MARAZZITI, Enrico MARCORA, Salvatore MATARRESE, Paolo MAZZANTI, Stefano MICELLI, Raoul MINETTI, Andrea MOLTRASIO, Diego MOSNA, Edoardo NESI, Floriano NOTO, Andrea OLIVERO, Cinzia PALAZZETTI, Francesca PASINELLI, Cinzia PECCHIO, Simone PERILLO, Gaetano PIEPOLI, Carlo PONTECORVO, Beniamino QUINTIERI, Andrea RICCARDI, Walter RICCIARDI, Andrea ROMANO, Nicola ROSSI, Florindo RUBBETTINO, Marco SIMONI, Giulio SOTTANELLI, Alberto STANCANELLI, Irene TINAGLI, Riccardo TOZZI, Franco VACCARI, Federico VECCHIONI, Alessio VIANELLO, Enrico ZANETTI, Giuseppe ZOLLINO.

9 novembre 2012

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