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Le Regioni tra sprechi e disservizi

Si potrebbe dire tardi e male

 

Di Antonio Rossetti

 

 

C’è da augurarsi che l’attenzione, tardiva, nei confronti delle Regioni dell’Italia  comporti davvero una riduzione di sprechi del danaro pubblico,  dei cittadini. risulta a dir poco  incredibile che  nessuno abbia avuto  la possibilità  di rendersi conto di ciò che stava avvenendo, per intervenire prima: questo è il tardi. 

Dopo la regione  Lazio, altre sono le regioni sotto osservazione. Speriamo  che non sia  una nuova occasione per alzare polveroni allo scopo di  non  far vedere più niente e coprire tutto, come da abitudine italica, questo sarebbe il male.

 

Una gravissima situazione

 

Quanto emerge dalle ammissioni e dalle documentazioni riportate sulla stampa e dalle interviste  dei protagonisti, è quanto di peggio la mente umana possa immaginare in questo campo.

Le dimissioni del presidente della regione Lazio  hanno evidenziato  solo in parte  la questione “corruzione” fatta di  abusi,  di uso improprio del denaro pubblico, seppure spetta ad altri individuare i capi di imputazione.

La prima domanda da proporre riguarda la dimensione del fenomeno, la seconda  la partecipazione di moltissime persone al banchetto degli sprechi e di veri e propri saccheggi, la terza invece  è riferita  ai controlli.  E’ possibile che  in molti anni nessuno si sia reso conto di nulla o comunque non abbia  denunciato l’esistenza di queste gravi vicende?

 

Il Tarlo del “Despota”

 

La convinzione che  questa “malattia”, derivante dalla  presunzione di un potere totale,   consenta di fare di tutto e rimanere impuniti è il vero cancro della politica e dei partiti.

Ci sono leggi che favoriscono, indipendentemente dalle intenzioni,  posizioni totalitarie e quindi favoriscono l’agire del singolo nel governo delle realtà amministrative nazionali e locali.

Questo” tarlo”  si può riferire alle posizioni di molti Sindaci, Presidenti di Provincia, di Regione, ed allo stesso tempo  vale per i partiti senza base nè controllo.

Se la classe politica più consumata dagli anni di attività viene sostituita  con soggetti che non hanno nessun rispetto degli altri e di se stessi,  e che se ne fregano delle  principali regole di onestà e di moralità privata e pubblica, si dovrà pure riflettere sui sistemi di selezione e di proposta delle candidature alle diverse cariche pubbliche per evitare  il ripetersi  di casi  “Lazio”.  

Ciò è ancora più necessario perché il caso Lazio, non è isolato, la malattia si è così diffusa che  supera i confini degli schieramenti e  le stesse geografie territoriali.

 

La Toscana

 

La Regione Toscana non è indenne. Si dovranno leggere bene i bilanci che il consiglio  approva, esaminare i costi a carico dei cittadini con le pesanti  imposte, anche regionali,  considerare le decisioni, a partire dai problemi della sanità, per passare ai vitalizi, al numero dei consiglieri, agli incarichi, rimborsi ed altro.

Che, anche in Toscana,   i controlli siano inadeguati è di chiara evidenza.  E’ sufficiente  prendere in considerazione la sanità che è la grande, grandissima,  parte dei bilanci delle regioni, quindi della Toscana.

 

Il “ non governo”  nella sanità

 

Della voragine aperta nella Asl 1di Massa, e non solo di questa,  vogliamo leggere chi ha preso i soldi e perché nessuno si è reso conto di nulla, come e quando verranno  restituiti e quale sarà la pena per i colpevoli, laddove emergeranno colpe.

La questione da porre è se la Regione Toscana, nel suo insieme, quindi Presidente, Giunta,  Consiglio, abbia il controllo e quindi la responsabilità di tutta l’attività istituzionalmente prevista, se tale responsabilità viene esercitata appieno nel settore sanità, che  è circa il 50% dei capitoli  di bilancio della Regione stessa.

Nel caso  sia responsabile  ne deriva il carico  che è legato agli errori dei dirigenti dalla regione stessa nominati, nel caso contrario, che la regione  non sia responsabile di niente, neppure dei controlli  delle gestioni delle Asl, allora può darsi che non sia necessario prevedere un passaggio in più, quello regionale appunto.

Sarebbe sufficiente il rapporto tra Ministero e Asl, con le necessarie modifiche  di legge.  Se il risultato è che in  7 anni, nella Regione,  non si sono resi conto di un buco crescente che  ammonta a circa il 10% del costo della sanità della toscana, ha senso  che la sanità sia “incontrollata a livello regionale”?

 

Per memoria riportiamo alcuni interventi sull’argomento in Toscana, ripresi senza spirito di parte, anche perché nel Consiglio regionale  sono presenti tutti i gruppi di governo e di opposizione (di maggioranza e minoranza).

 

Antonio Rossetti

 

 

 

Alcuni documenti

 

DEFICIT NELLE AZIENDE SANITARIE DELLA TOSCANA: IL PDL DELLA TOSCANA SCRIVE UN’INTERPELLANZA URGENTE A FAZIO «IL MINISTERO CHIEDA CHIAREZZA ALLA REGIONE SUI CONTI DELLE ASL TOSCANE».

 

di Giulia Stefanin

 

Continua il balletto delle cifre sul maxi debito nei bilanci della Asl di Massa Carrara, che pare non sia l’unica ad essere in affanno.

Voci più o meno smentite parlano di un rosso nei conti della Asl 3 di Pistoia e in altre Aziende sanitarie della Toscana.

Il Pdl chiede dati certi. «Non è più sostenibile questo mistero sui conti della Sanità Toscana». «I cittadini vogliono sapere quanto siano veramente in ‘disordine’ i bilanci e quali siano i piani per il ripristino ».

Per questo il Pdl regionale ha presentato una interrogazione urgente in Consiglio, sottoscritta dal vicepresidente della Commissione Sanita’ Stefano Mugnai, dal capogruppo Alberto Magnolfi e dai consiglieri regionali Roberto Benedetti e Jacopo Ferri.

Nel documento si chiede di fare chiarezza sull’entità del debito. “Riteniamo opportuno – si legge nell’interrogazione - che la giunta fornisca velocemente informazioni certe sui bilanci delle aziende sanitarie”. E sembrano invece godere di un buono stato le società della salute, elogiate anche dall’assessore regionale Daniela Scaramuccia, quale enti che ottimizzano le risorse disponibili e favoriscono la salute dei cittadini”. Una promozione in piena regola di queste società, sulle quali la Regione Toscana ha ribadito la volontà di investire. E parole di soddisfazione arrivano dall’ente della Lunigiana, che ha chiuso in pari il bilancio 2010, alla faccia di chi ci considera soltanto un carrozzone, scrive il direttore Mario Guastalli, che come fiore all’occhiello indica il mantenimento dei livelli di assistenza agli anziani non autosufficienti, soprattutto a domicilio, e il mantenimento dei servizi in campo sociale e sanitario

 

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Il bilancio sarà approvato domani alle 10, alla presenza del Commissario straordinario dell’Asl n. 1 di Massa Carrara, Maria Teresa De Lauretis. Sanita': Mugnai (Pdl), altri 12 milioni a Asl toscane per ripianare debiti

 

 Debiti nella Sanità in toscana 

per il pdl situazione preoccupante

 

Firenze, 5 set. - (Adnkronos) - ''O si cambia o salta tutto'': in estrema sintesi e' questo il senso del monito rivolto stamani in Commissione Sanita' del Consiglio regionale dal suo vicepresidente Stefano Mugnai (Pdl) all'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni che presentava la terza variazione di bilancio con cui da marzo a oggi la Giunta regionale ha stanziato nuovi fondi per pareggiare i deficit di bilancio registrati dalle 21 realta' del Sistema sanitario regionale (12 Asl, 3 Aziende ospedaliere, Meyer, 3 Estav, Ispo e Fondazione Monasterio). ''Tra di essi - ha osservato Mugnai - quello misteriosamente e improvvisamente spuntato fuori a Siena dopo previsioni di pareggio e pari a 10 milioni e mezzo''.

Con la variazione di bilancio di oggi (proposta di legge 175) la Giunta destina 12 milioni di euro, ''ma non sono che la coda di un fuoco di fila di stanziamenti''.

 ''Nel marzo scorso - ha ricordato Mugnai in Commissione - erano stati spostati verso le Asl 63 milioni di euro. A luglio, poi, altri 50 milioni di euro avevano subito la stessa sorte. Tra l'altro, 45 di questi sono stati sottratti dal trasporto pubblico locale dove dal primo ottobre si vanno ad imporre aumenti per biglietti e abbonamenti fino al 20%, segno che quei soldi probabilmente sarebbero serviti.

Oggi, ecco nuovi 12 milioni di euro risucchiati dai disavanzi dei bilanci Asl relativi all'anno 2011. Sono 125 milioni di euro, in totale, ai quali vanno sommati altri 347 milioni di pregresso derivante dal crac di Massa.

La situazione e' decisamente preoccupante''.

 

Lucca, 5 ottobre 2012

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