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Oggi, tutti sono professori

 

Di Antonio Rossetti

 

Oggi, tutti sono professori.

Il professor Mario Monti guida un esecutivo con Ministri che, in parte, subiscono il fascino delle prime pagine o delle prime donne, in particolare la professoressa Fornero, creando talvolta complicazioni  gravi in una fase del Paese che di tutto ha bisogno, ma non di personalismi inutili e dannosi.

I provvedimenti assunti dal Governo non sempre sono lineari con gli obiettivi e talvolta risentono delle pressioni dei partiti che, fino a ieri,  erano  contrapposti quasi su tutto ed oggi si trovano a sostenere, spesso di malavoglia e con  scarsa condivisione, provvedimenti duri e quasi sempre, almeno nella fase  iniziale, impopolari e pesanti, soprattutto,  per le categorie  che non sono in grado di scaricare  su altri il maggiore peso  sostenuto per effetto dei provvedimenti ( Imu, Iva ecc.) .

Il Parlamento è la sede dove il compromesso  trova composizione, talvolta a scapito della linearità rispetto agli obiettivi.

Il tema centrale è e resta  il debito pubblico, presente da anni come problema grave, ma che non è stato mai affrontato con determinazione negli ultimi venti anni.

Eppure chi ha governato sapeva bene dell’esistenza di questo problema del quale venivano accusati i governi a guida Dc e Psi, dal secondo dopoguerra fino agli anni novanta.

Chi non ha fatto a suo tempo, (non è una novità neppure questa), oggi pretende di insegnare cosa dovrebbero fare  gli attuali Ministri e lo stesso Presidente del consiglio. Insomma coloro che nei venti anni di governo (di varia composizione) non hanno  avuto il coraggio di scegliere, con una gradualità meno pesante per i cittadini, azioni di riduzione del debito,  con l’eliminazione di sprechi, disservizi e tanto altro, oggi  salgono in cattedra e danno i voti.  

Il presidente della CONFINDUSTRIA, Prof. Squinzi,  da poco eletto alla guida degli industriali, da i voti a Monti; chissà cosa accadrà quando penserà di dare il voto anche agli industriali. L’ufficio studi della confindustria ci dirà quanti sono  coloro che evadono, coloro che non versano regolarmente i contributi, e coloro che  impiegano lavoratori al nero o che non rispettano le norme per la sicurezza, che licenziano i lavoratori per assumerne altri a costo inferiore,  tutto questo determina risultati negativi anche sul debito pubblico.

Con il  contributo del prof. Squinzi  sarà possibile risolvere questi gravi problemi e si potrà   ridurre la pressione fiscale e contributiva anche per le stesse imprese.

Anche il prof. Maroni, ex Ministro,  insieme ad altri due colleghi Bossi e Calderoli, da i voti a Monti; chissà quando li darà al governo di cui era ministro, informando sui risultati ottenuti sulla riduzione del debito pubblico e sulle politiche di risanamento dei conti.  Senza doverlo scomodare, oggi quale segretario del partito, per il “ risanamento delle casse della Lega e di altri. Potrebbe cominciare a dare i voti a se stesso ed ai suoi colleghi, tanto per cominciare consigliando Monti  sulle politiche di "risanamento” del bilancio dello Stato.

Anche il professor  Formigoni, presidente della Regione Lombardia, da’ valutazioni in latino, definendo i provvedimenti “ab cazzium”quelli del Governo; ora possiamo attendere che dia le valutazioni sulla sua amministrazione, i suoi assessori, i suoi consiglieri e un giudizio su tutti quei “fatti” che coinvolgono la Regione in faccende che meritano una terminologia chiara, e che sono al vaglio della magistratura.

Anche il Professor Bersani,  Ministro ai tempi di Prodi, è attento, giustamente, ai provvedimenti per il risanamento dei conti pubblici. Nel suo mandato iniziò con i Tassisti: è ancora sicuro che non ci fosse qualcosa di più rilevante e urgente,  che comunque venisse prima di quel problema? Eppure  molti dei mali presenti oggi erano già evidenti allora e il tempo li ha solo aggravati.

Infine il Professor Rossi, di Toscana.

Si meraviglia perché il governo Monti vuole intervenire nel settore della sanità per ridurre sprechi, disservizi e quant’altro.

Il presidente Rossi è stato, per molti anni, assessore alla sanità della Regione Toscana, per questo conosce più di altri  il settore, almeno per la dimensione regionale, e sa bene cosa è successo a Massa nel corso degli anni.

Abbiamo ripreso la notizia dall’archivio del quotidiano Repubblica,(sito consultato il 7 luglio 2012), “ Il buco all’Asl di Massa, arrestati 3 ex direttori - denunciate 11 persone”,  ed ancora “alla fine del 2010 erano 270 milioni, accumulati in più anni”, chi paga tutto questo?

Non sarebbe corretto dire che  solo in Toscana ci sono casi gravi nella sanità,   la Lombardia, il Lazio, la Puglia, ma un po’ in tutto il paese il settore è esposto e quindi merita attenzione.  I  Governatori delle regioni dovrebbero essere contenti se qualcuno, nel caso specifico il governo, interviene per fare ciò che non hanno potuto o,  in alcuni casi,   voluto prima che la voragine divorasse risorse  pubbliche enormi .

Questo non significa che i tagli debbano dequalificare  le prestazioni, ma eliminare ciò che c’è di “male”, in questo settore, pur sapendo che  anche in altri settori  esistono e sono da eliminare  gravi irregolarità, casi di corruzione e più in generale di malaffare,  con giudizio definitivo.

Non ritenendomi nella condizione di dare voti, posso rivolgere un invito ai nuovi “professori” che, oggi,  danno voti .

Per quanto è in vostro potere cercate di svolgere   bene il vostro compito   e consigliatelo agli altri, i voti  alla fine li daranno gli elettori, quelli contano di più.

L’antipolitica  troverà spazio nella misura in cui la politica non sa  assumere le proprie  responsabilità al momento giusto, meglio pensare per tempo.  

 

Oltre al livello Nazionale ci sono tante altre realtà, istituzionali e non, nelle quali è possibile dimostrare correttezza e trasparenza nella gestione della cosa pubblica sostenendo un circolo virtuoso che  può migliorare  il Paese.  

 

Antonio Rossetti

Lucca, 11 luglio 2012

 

 

 

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