logo Fucinaidee

Matteo Renzi sfida Bersani. Dall'assemblea fiorentina un forte impulso per il rinnovamento della politica.

di Paolo Razzuoli

La candidatura, come da programma, non è stata ufficializzata, ma qualche segnale Matteo Renzi l'ha dato al 'Big Bang Italia obiettivo comune', l'assemblea dei 1.000 amministratori convocata a Firenze dal sindaco del capoluogo toscano e rottamatore del Partito democratico.
Nelle parole di Renzi sembra di poter leggere un piccolo manifesto e una sorta di sfida: «Noi non usciremo dalla dinamica della vecchia politica, se non uscendo da qui e dicendo 'non candidiamo un io ma candidiamo un noi'», ha detto il sindaco fiorentino che aveva già avvisato in precedenza di non voler decidere se partecipare o meno alle primarie per la premiership senza prima conoscere le regole della competizione.

SCOMMESSA SULLA MAGGIORANZA.

«Se ci saranno primarie, se saranno aperte e libere e se uno di noi ci sarà, come credo, se avremo perso noi dal giorno dopo saremo al fianco di chi le avrà vinte. E siamo sicuri che avverrà anche a parti inverse. Loro sono sicuri di vincere, ma può accadere il contrario».
«Credo che noi siamo la maggioranza nel partito democratico», ha rivelato Renzi incontrando i giornalisti al termine del suo intervento.
«Non io Matteo Renzi o Matteo Richetti», ha proseguito, «ma noi amministratori. Se poi non lo saremo ne prenderemo atto».
«Nel mondo dei militanti del centrosinistra la nostra scommessa è essere in maggioranza: se il 14 ottobre non lo saremo vorrà dire che abbiamo sbagliato, che é stata una visione azzardata. Del resto si sbagliano anche le previsioni su Euro 2012», ha concluso sorridendo con un riferimento calcistico.

NO ALLE POLEMICHE.

Evitare le polemiche, è quello che ha chiesto il sindaco fiorentino,eppure il giorno scelto è proprio lo stesso della riunione dei presidenti dei circoli Pd convocata a Roma da Pier Luigi Bersani. Quest'ultimo, però, ha preferito parlare del suo bersaglio preferito, Silvio Berlusconi, oltre al governo Monti.
E al segretario del partito Renzi ha rivolto un «saluto affettuoso da parte mia e spero anche da parte vostra».
Il riferimento alla concomitante riunione di Roma non è però mancato: «Mi dispiace che tutte le volte che facciamo noi qualcosa le agende si complicano».

«PIACERE A DESTRA NON È REATO».

Renzi è poi tornato sulle polemiche scatenate dall'articolo dell'Espresso secondo cui proprio lui sarebbe in cima alla lista di Silvio Berlusconi per guidare il Popolo della libertà alle politiche del 2013.
«Mi dicono: ma tu piaci a quelli di centrodestra? Pescare tra quelli di là è l'unica condizione per non riperdere le elezioni. Piacere all'altra parte politica non è un delitto. Come fa l'elettorato di Berlusconi, che era quello della rivoluzione liberale, a non essere deluso dopo questi anni e tutto quello che ha dovuto vedere? Ma purtroppo per alcuni chi cerca di fare questo, di guardare a questo elettorato deluso, diventa automaticamente identico a essere amici di Dell'Utri, Moggi, Capitan Uncino e tutti gli altri».

"D'Alema, Bindi, Veltroni, Marini: adesso basta"

Nessuna polemica aveva chiesto, ma al suo ruolo di «rottamatore» non ha potuto rinunciare: «L'Italia si può servire senza necessariamente stare appiccicati a una poltrona». Poi dopo aver fatto ascoltare il brano L'estate sta finendo dei Righeira, Matteo Renzi ha detto: «L'estate sta finendo, il loro mandato no.
Senza fare nomi caro D'Alema, Veltroni, Rosy, Franco Marini, in questi anni avete fatto molto per il Paese, per l'Italia, ma adesso anche basta».

LAVORI APERTI DA RICCHETTI.

I lavori sono stati aperti da Matteo Ricchetti, presidente del Consiglio regionale dell'Emilia Romagna, che si è collegato con Finale Emilia e lanciando un videomessaggio del sindaco Fernando Ferioli.
«Dobbiamo aprire un lungo capitolo contro la burocrazia che blocca i Comuni», ha detto il primo cittadino di una delle città più pesantemente colpite dal terremoto. «Questa burocrazia ci paralizza eppure sono i Comuni, siamo noi, sul territorio, a conoscere tutte le situazioni, le emergenze, le priorita'. Dobbiamo dire basta. Con il terremoto abbiamo perso in mezz'ora 1000 anni di civiltà; ma la solidarietà dei Comuni è stata ed è ancora fortissima».

GLI INTERVENTI

Se e' evidente che il focus dell'interesse si concentra sull'intervento di Renzi, a mio avviso meritano grande attenzione alcuni tratti comuni degli interventi pronunciati dai partecipanti.
I numerosi amministratori che hanno preso la parola, oltre a proporre esperienze positive e buone pratiche che hanno ritenuto di indicare come esempi di buona politica, hanno in gran parte sottolineato alcuni temi che, peraltro, sono ai primi posti dell'agenda politica nazionale e non solo.
Temi quali il lavoro, la necessita' di dare nuove speranze e prospettive ai giovani, la semplificazione burocratica, l'alleggerimento dell'apparato pubblico, l'esigenza di ricostruire un nuovo equilibrio fra i fondamentali gangli dello Stato, la messa in campo di politiche capaci di produrre sviluppo, l'attenzione al mondo della formazione e della ricerca, i diritti di cittadinanza, sono temi che, se pur con sfaccettature e sensibilita' diverse, sono stati trattati dai vari intervenuti che si sono avvicendati sul palco del Palazzo dei Congressi fiorentino.
In tutti gli interventi e' poi stato fortissimo l'impulso del rinnovamento della politica e del ricambio della classe dirigente: condizioni queste per cercare di sanare la frattura fra politica e societa' civile, quindi per dare una nuova prospettiva di partecipazione democratica ai moltissimi delusi che vanno sempre piu' ad ingrossare le fila di coloro che rifiutano la partecipazione al voto.

Le analisi che abbiamo sentito nella "convention" sono, a mio avviso, in linea con il pensiero della maggioranza degli italiani. L'approccio ai problemi e l'impostazione culturale emergente da moltissimi interventi, e' sicuramente riconducibile ad una visione certamente riformista, distante anni luce, anche nel linguaggio, dal classico "dogma della sinistra".
Temi quali ad esempio quello della semplificazione burocratica, della semplificazione delle procedure per l'avvio di impresa o quello del recupero di efficienza della pubblica amministrazione - anche mediante un suo alleggerimento - sono stati alla base di molti consensi in questi anni affidati al centrodestra. Consensi che, dopo le cocenti delusioni di questa esperienza, potranno sicuramente essere intercettati da una proposta politica di rinnovamento capace di superare vecchi steccati dogmatici, in una prospettiva realmente riformista, in grado di ricreare in questo Paese le condizioni per una nuova stagione di sviluppo, che premi le forze produttive e che limiti i danni delle rendite parassitarie, in un quadro di solidarieta' e di tutela dei fondamentali diritti di cittadinanza.

I prossimi mesi ci diranno se una prospettiva politica con questo DNA potra' venire alla luce.

(Materiali dal sito www.ansa.it)

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina