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Intervista promossa dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Lucca ai candidati Sindaco del comune di Lucca.

 

Mario Battaglia – Segretario della Consulta.

 

 

    In vista delle ormai prossime elezioni amministrative, la Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Lucca, che raccoglie circa 50 associazioni di ispirazione cristiana presenti sul territorio,  ha promosso una intervista ai candidati a sindaco al Comune di Lucca.

Ai candidati sono state poste le stesse sei domande. Non hanno risposto: ANDREA COLOMBINI, ANTONIO TRAPANI, DANIELA ROSELLINI.

I candidati sono riportati in ordine rigorosamente alfabetico.

Elenco dei candidati

 

Piero Angelini

Maurizio Dinelli

Mauro Favilla

Pietro Fazzi

Luca Leone

Giuliano Marchetti

Alessandro Tambellini

Gemma Urbani

 

 

PIERO ANGELINI

(GOVERNARE LUCCA, VALORE ALLE IDEE)

1) Di fronte all'emergenza occupazionale e lavorativa, soprattutto giovanile e femminile che investe decine di famiglie anche nel nostro territorio, che cosa intende proporre per sostenere le giovani madri lavoratrici e aiutare i giovani in cerca di occupazione?

Il problema dell’emergenza occupazionale riguarda non soltanto il nostro territorio, né soltanto il nostro Paese, ma l’intera Europa ed è frutto dei processi di globalizzazione, di distribuzione globale delle risorse, della forza lavoro, ecc.: una discussione, questa, che ci porterebbe lontano e che potrebbe sembrare elusiva. Diciamo allora che, se pur il problema ha bisogno di risposte adeguate ad un livello superiore al nostro, non può prescindere da un nostro impegno corretto al livello locale, in due direzioni: nel favorire da una parte una ripresa produttiva basata sull’innovazione dei processi produttivi e la qualità dei beni prodotti, nel praticare dall’altra politiche di solidarietà che ripartiscano i necessari (almeno nel tempo breve) sacrifici, tutelando particolarmente le parti più deboli della società civile, che sono oggi giovani e donne. Per quanto riguarda il primo punto di vista, bisogna tener conto che Lucca è ricchissima di molte tradizioni, non soltanto culturali, ma anche produttive, agroalimentari, agrituristiche, artigianali e mercantili. La prima operazione da fare, nelle politiche locali, è, dunque, quella di recuperare l'originalità delle nostre produzioni, del valore autentico dei nostri prodotti, e questo vale anche per gli aspetti culturali. Oggi le auto, la carta, insomma tutto il prodotto industriale può essere fatto anche all'estero, soprattutto dove farlo costa meno. Ma i prodotti tipici, gli oliveti, vigneti, le tradizioni ,la cultura, perfino la carta di qualità che noi produciamo, rimangono beni fortemente radicati nel territorio, che creano e assicurano lavoro. È su tutto questo che dobbiamo puntare per il rilancio della nostra economia, come è avvenuto almeno in parte in questi ultimi tempi, se il 2011 ha chiuso con un aumento dell’export lucchese di circa il 10%; tutto questo vale anche per quanto riguarda la bellezza di Lucca, conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo che è frutto, non del caso, ma di politiche sostenibili; politiche che vanno riprese ed aggiornate, ma non abbandonate, come si è fatto in questi anni di cementificazione selvaggia: per assicurare alla città di continuare ad essere, con la sua bellezza, una risorsa importante per la cultura, il turismo ( e l’agriturismo), l’economia lucchese. Naturalmente tutto questo impegno sulla qualità e la tipicità della nostra economia, deve essere accompagnato da un altrettanto forte impegno sulla ricerca e l’innovazione, di cui , in questi ultimi anni abbiamo messo le basi con l’apertura del Polo tecnologico e le prime esperienze di incubatori aziendali; e con la creazione dell’IMT , l’istituto di alta cultura, a cui va chiesto un maggiore impegno per quanto riguarda il rapporto con l’economia locale. Per quanto riguarda il sostegno all’occupazione dei giovani, che va sostenuta, il primo impegno della politica locale dovrebbe essere quello di porre fina alle pratiche politiche clientelari di questa Amministrazione ( soprattutto nelle società partecipate), che non premiano il merito e aumentano il disagio giovanile. Le problematiche del mondo femminile possono essere risolte, soltanto, al livello nazionale; e io apprezzo alcune proposte in discussione, come quella di evitare precisi abusi nei confronti del lavoro femminile, come la pratica delle dimissioni in bianco, utilizzate poi nei confronti delle donne in maternità; la mia opinione, per quanto riguarda la necessaria revisione di un welfare, che non ci possiamo più permettere, è che la tutela delle giovani madri, attualmente insufficiente, dovrebbe essere sicuramente rafforzata.

2) Che cosa pensa di fare per la trasparenza della pubblica amministrazione?

Penso che la trasparenza della Pubblica amministrazione andrebbe rafforzata, usando i moderni mezzi di comunicazione, rendendo i bilanci consultabili sul sito del comune, in una forma semplice ed il più possibile comprensibile per tutti; come oggi non avviene. Ma penso, soprattutto, che bisognerebbe reintrodurre alcune forme di controllo ( quantomeno di legittimità) che le riforme Bassanini, invece, hanno completamente cancellato; perché oggi, nel Comune di Lucca non è mancata soltanto la trasparenza , ma anche il rispetto delle regole. Nell’urbanistica si sono fatti falsi e abusi così evidenti, per favorire privati ( nella pratica indifferenza dei giornali di informazione locale),che si è dovuto ricorrere, da parte nostra ( senza entusiasmo) alla denunce alla Procura, che hanno dato luogo alle inchieste giudiziarie in corso. Manca o è molto debole, nel personale politico, la cultura del rispetto delle regole e della legge; frequente il ricorso a regole ad personam, per piegare le istituzioni ad interessi particolari.

3) Quale politica culturale intende promuovere al fine di valorizzare la memoria ed il patrimonio culturale del suo territorio (musei, biblioteche, archivi ecc.)?

Lucca ha una storia culturale, artistica, musicale che moltissimi nel mondo ci invidiano; e in questi ultimi anni , l’eccellenza dei contenuti culturali hanno proiettato Lucca nel panorama nazionale ed internazionale, anche se in settori culturalmente eterogenei, dal fumetto all’arte contemporanea alla musica; l’hanno poi arricchita di eventi ed attività culturali di grande rilievo; infine con la recente acquisizione e riapertura della Casa Museo di Puccini, hanno restituito alla Fondazione Giacomo Puccini il ruolo di coordinamento di tutti i soggetti e delle iniziative pucciniane in terra lucchese. Tutto questo non deve far venir meno l’esigenza di destinare attenzione, coordinamento e risorse per la gestione di quelle strutture culturali ( dai Musei, alla Biblioteca comunale, all’Agorà, all’Archivio storico e all’Archivio fotografico), che rappresentano nella nostra comunità una funzione culturale di base; inoltre al potenziamento e al rilancio di una struttura Museale dedicata alla nostra storia, che si arricchisca nel tempo dei risultati e delle ricerche, da favorire.

4) Quali forme di partecipazione intende promuovere per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte comuni e favorire un superamento della diffusa disaffezione nei confronti della politica?

La prima scelta da fare è naturalmente quella di una buona politica. La disaffezione attuale e la mancata partecipazione nascono, infatti, dalla constatazione di uno scadimento del ruolo e dell’impegno della politica nella società di oggi, che si misura a Lucca anche con il fiorire delle liste civiche, cartine di tornasole del giudizio di inadeguatezza dei partiti attuali. Aboliti per legge i Consigli di circoscrizione, che forse avevano indebolito, negli ultimi tempi, il loro ruolo di partecipazione, vanno mantenute innanzitutto e non vendute, come si è cominciato a fare in questi ultimi tempi, le scuole e le altre strutture sociali presenti sul territorio, che permettono ancora ai Paesi, vere comunità locali, di mantenere luoghi di aggregazione e di confronto democratico. Partendo dai Paesi, vanno ricostituite forme di partecipazione volontaria con cui l’Amministrazione deve confrontarsi sulle scelte più importanti, in particolare quelle della tutela ambientale e dello sviluppo . Vanno riconosciuti, poi, come interlocutori legittimi i Comitati che si formano per contestare i grandi interventi sul territorio e attivare talvolta l’istituto del referendum consultivo, politicamente vincolante: insomma bisogna tornare alla politica come conduzione partecipata della polis.

5) L' anno 2012 e stato dichiarato dall' Europa come l'anno per I' invecchiamento attivo e la solidarietà fra Ie generazioni. Quali iniziative la nuova amministrazione comunale intende promuovere per rispondere alle nuove esigenze delle persone anziane al fine di trovare soluzioni sostenibili ed eque anche per tutte Ie altre generazioni?

Per quanto riguarda gli anziani sani ed attivi, che sono più di un tempo ( la società dei vecchi), ma a cui non è riconosciuto quasi più, molto spesso a torto, di essere portatori di memoria, di esperienza, di saggezza, anche per i giovani ( tutti ne siamo testimoni), deve essere affidato un ruolo importante nella società di oggi, di consiglio, di supporto, nelle iniziative portate avanti dall’Amministrazione; tenendo presente, comunque, che un tale ruolo deve essere pensato sempre come sussidiario rispetto al ruolo e allo spazio che deve essere garantito alle giovani generazioni; importante, comunque, da parte dell’Amministrazione, sarebbe l’impegno ad alimentare la cultura dell'incontro tra le generazioni estreme, incontro nel quale, nel reciproco riconoscimento di dignità umana, chi si affaccia all'esperienza della vita, e chi ne ha già vissuta molta, possano trovare punti di scambio, di condivisione, di passaggio culturale ed esperienziale del testimone. Per quanto riguarda gli anziani soli e autosufficienti , che spesso ricadono oggi nella categoria dei bisognosi , o per la modestia delle loro pensioni, o per la condizione di cassaintegrati, o altro, l’Amministrazione comunale dovrebbe impegnarsi ad aumentare il budget previsto, che è del tutto scarso, cercando tuttavia di aiutare gli anziani, anche con altre forme di assistenza, cioè di servizi , quali la consegna gratuita di farmaci a domicilio ( tramite le Farmacie comunali), il servizio spesa a casa ( con l’accordo di esercizi commerciali); ecc. Per quanto riguarda , invece, gli anziani non autosufficienti, l’Amministrazione comunale dovrebbe continuare a fornire gli attuali servizi per gli anziani forniti di handicap, e l’attuale assistenza per i malati oncologici o di Alzeimer; continuando poi a difendere l’obiettivo di una politica di assistenza all’interno del nucleo familiare, rafforzando, in concorso con l’Asl, l’assistenza domiciliare.

6) Quali sono i progetti per il volontariato lucchese e per Ie associazioni presenti sul suo territorio?

Il volontariato ovunque in Italia ed a Lucca, molto vigorosamente, rappresenta una realtà importante, a cui dobbiamo non soltanto rispetto, ma sincera gratitudine; una scuola di vita, a sevizio della gente . Il volontario è e deve essere colui che impiega il suo tempo libero, o liberato per lo scopo, per occuparsi gratuitamente degli altri. Purtroppo la scarsezza di risorse pubbliche, trasforma spesso i volontari in risorse irrinunciabili che sempre più spesso sostituiscono gli operatori professionali nel settore. Così abbiamo ambulanze che, medico di turno a parte, operano soltanto grazie al contributo dei volontari. Se un giorno i volontari non ci fossero, non avremmo barellieri ed assistenti. Il volontariato deve tornare a recuperare la propria dimensione, cioè costituire un affiancamento, un ausilio, un compendio alle attività professionali fornite dalle istituzioni competenti. L’Amministrazione, comunque, dovrebbe coinvolgere le Associazioni del volontariato fin dalla elaborazione di alcune politiche di settore, come sarebbe necessario, per esempio, nella protezione civile.

 

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MAURIZIO DINELLI

(PLI, NOI LUCCA, GIOVANI PER LUCCA, MAT-LUCCA AUTONOMA)

 

1) Di fronte all’emergenza occupazionale e lavorativa, soprattutto giovanile e femminile che investe decine di famiglie anche nel nostro territorio, che cosa intende proporre per sostenere le giovani madri lavoratrici e aiutare i giovani in cerca di occupazione?

 

Oggi l’emergenza occupazionale è il vero problema da affrontare e non solo per i giovani in cerca del primo lavoro. Ecco perché nel nostro programma abbiamo voluto mettere nero su bianco che ogni risorsa aggiuntiva e risparmio di bilancio deve essere annualmente destinata ad iniziative per la creazione di nuovi posti di lavoro.  Oltre alle risorse economiche, servono un maggior coordinamento scuola-lavoro,l’istituzione di un’agenzia per il reperimento e la gestione dei fondi regionali,nazionali ed europei destinati alle imprese, la costituzione di una commissione (biennale, da prolungare solo se l’attuale crisi permarrà) composta da sindacati, imprese, enti locali, per verificare ogni iniziativa pubblica o privata che possa offrire posti di lavoro e agevolarne l’impegno. Per esempio, un’azienda che chiede di aprire una sua sede a Lucca deve avere risposte in tempi brevi ed essere sollevata da problemi burocratici.

È necessario, inoltre, il collegamento tra scuole professionali e imprenditoria, con  agevolazioni per le aziende locali che assumono, quelle stesse aziende alle quali dovrebbero essere affidati forniture ed appalti (ovviamente nel rispetto delle norme vigenti), con l’obiettivo di far ripartire l’economia. I corsi di formazione professionale possono essere uno strumento molto utile, che però raramente viene utilizzato. Infine, l’ente deve partecipare in fondi volti ad agevolare il credito ad aziende lucchesi. In questo quadro, il ruolo delle Fondazioni può rivelarsi fondamentale.

In un momento tanto difficile per i giovani dal punto di vista economico e occupazionale, la situazione delle giovani madri è quasi drammatica. Ecco perché vogliamo un’amministrazione vicina alle famiglie, vogliamo la realizzazione di nuovi asili nido (anche all’interno delle aziende) e la creazione di servizi alternativi per i mesi estivi,  quando gli asili e le scuole elementari sono chiusi. Riteniamo inoltre importantissimi i programmi economici di sostegno alla maternità e alla paternità.

 

 2) Che cosa pensa di fare per la trasparenza della pubblica amministrazione?

 

Prima di tutto, i candidati delle nostre liste hanno sottoscritto un accordo ben preciso: sindaco, assessori, consiglieri comunali, rappresentanti nelle società e negli enti devono presentare la propria situazione patrimoniale all’inizio e alla fine del mandato e, annualmente, la dichiarazione dei redditi. Inoltre, devono rassegnare le dimissioni in caso di condanna in primo grado per reati contro la persona o la pubblica amministrazione. Per quanto riguarda l’ente, nei primi100 giorni di amministrazione, ci impegniamo a compiere un’analisi economico-finanziaria del bilancio comunale e delle aziende partecipate. Il nostro comune deve essere più trasparente, più semplice, meno burocratizzato, un moderno erogatore di servizi online. La “Lucca Holding Spa” deve essere riorganizzata. Il numero delle società deve essere ridotto e gli statuti rivisti. L’obiettivo è quello di trasformarla in una public company con il 40 per cento di azionariato popolare, con offerta pubblica di vendita ai cittadini in tagli non superiori ai 5.000 euro nominali, per incentivare la trasparenza e la partecipazione alla vita societaria e rafforza i criteri di meritocrazia perla nomina dei componenti dei consigli di amministrazione. Vogliamo che i tecnici relazionino sullo stato d’avanzamento dei cantieri ogni tre mesi e che almeno il 5 per cento dei proventi delle multe sia dedicato alla manutenzione delle scuole. 

 

 

3) Quale politica culturale intende promuovere al fine di valorizzare la memoria ed il patrimonio culturale del suo territorio (musei, biblioteche, archivi ecc.)?

 

Come abbiamo scritto nel programma, Puccini è Lucca e Lucca è Puccini. Proprio dal Maestro vogliamo ripartire per sviluppare una serie di eventi ed iniziative (in collaborazione con la casa-museo di Celle e la villa di Torre del Lago) che sappiamo ridare alla città la giusta importanza, soprattutto quando si parla del grandissimo musicista, conosciuto in tutto il mondo. Fare rete attorno a Puccini per rilanciare Lucca, ma non solo in ambito musicale. Dobbiamo puntare sul turismo di qualità, non sul “mordi e fuggi”. Parlando di strutture museali, l’introduzione del biglietto unico può essere un valido strumento per aumentare i visitatori,soprattutto i turisti-visitatori.  Per i più giovani (ma non solo, visto che l’evento interessa varie fasce d’età), c’è il Lucca Comics&Games, ormai divenuto uno degli eventi più importanti del settore a livello europeo e con potenzialità enormi.

 

 

4) Quali forme di partecipazione intende promuovere per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte comuni e favorire un superamento della diffusa disaffezione nei confronti della politica?

 

La nostra deve essere una giunta itinerante, deve andare tra la gente, no chiudersi in un palazzo. Dobbiamo far sì che i cittadini partecipino ad ogni scelta importante,informandoli sui costi, sui benefici e sulle possibili alternative.  Il bilancio di previsione dell’ente deve essere approvato il 31 dicembre.  Lo statuto e il regolamento comunale deve essere modificato per dare la possibilità di affidare deleghe permanenti, senza compenso, ai consiglieri comunali, per responsabilizzarli e coinvolgerli nella gestione dell’ente. Infine, ma non certo meno importante del resto, intendiamo costituire la “Commissione consiliare per le pari opportunità”.

 

 

5) L’anno 2012 è stato dichiarato dall’Europa come l’anno per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra le generazioni. Quali iniziative la nuova amministrazione comunale intende promuovere per rispondere alle nuove esigenze delle persone anziane al fine di trovare soluzioni sostenibili ed eque anche per tutte le altre generazioni?

 

Che l’Italia stia invecchiando non è una novità. È però altrettanto vero che si invecchia in maniera diversa e si rimane attivi molto più a lungo che in passato. Gli anziani hanno sempre rappresentato un’enorme ricchezza dal punto di vista culturale e ora lo sono anche dal punto di vista sociale. Penso, per esempio, all’istituzione del servizio di sorveglianza e assistenza fuori dalle scuole, a convenzioni con associazioni come "gli amici dei musei” o “gli amici del teatro". Con la collaborazione delle Fondazioni, possiamo dare il via a corsi sulla storia di Lucca, così che i partecipanti possano affiancare i gruppi di turisti in visita alla città. Possiamo anche istituire corsi di pittura,bricolage, ricamo, cucito, collaborando con gli operatori dei servizi alle associazioni come Anfass, associazioni degli invalidi civili, associazioni che seguono i ragazzi con la sindrome di Down e altre esistenti sul territorio Possiamo anche lanciare iniziative come "adotta un’aiuola"oppure "adotta una strada", così che gli anziani possano collaborare al miglioramento e al mantenimento  del decoro urbano, o alla sorveglianza sulle mura.

 

 

6) Quali sono i progetti per il volontariato lucchese e per le associazioni presenti sul suo territorio?

 

Prima di tutto, è necessario raggiungere un migliore impegno tra le varie associazioni di volontariato,circoscrizioni e parrocchie, che dovranno avere stretti contatti tra di loro,lavorando in piena collaborazione, animate unicamente da sentimenti umanitari,senza competizioni. La crisi economica ha interessato tutta la popolazione e le cosiddette fasce deboli in particolare. È importante potenziare le risorse economiche dei Comuni a favore del sociale, al fine di sostenere economicamente le famiglie in difficoltà attraverso un maggiore interessamento del terzo settore (il volontariato,da sempre molto fiorente in Lucchesia) e la costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Per avvicinare l’ente ai cittadini, è necessario allestire un ufficio per le relazioni con il pubblico in ogni circoscrizione. Bisogna, inoltre, studiare forme di assistenza per anziani,minori, giovani e immigrati, soprattutto per quei casi in cui si riconoscono evidenti situazioni di difficoltà. Per i minori, possono essere costituiti centri diurni con lo scopo di socializzare, fare esperienze nuove e positive e anche per un eventuale recupero scolastico, soprattutto in zone del Comune più sprovviste di risorse strutturali (come Ponte a Moriano, l’Oltreserchio, la circoscrizione 9). Importante anche il potenziamento delle risorse territoriali, quali il sostegno educativo domiciliare a favore di minori che vivono in famiglie a rischio (figli di tossicodipendenti, alcoolisti, detenuti). I centri di aggregazione sono una risposta per i giovani in generale, e possono rappresentare un momento di crescita, attraverso le esperienze di gruppo. Fondamentale anche la programmazione di attività estive, quando le famiglie (con genitori che lavorano) spesso si trovano da sole a prendersi cura dei figli,soprattutto nella fascia preadolescenziale. Per quanto riguarda gli anziani, dobbiamo capire che, sia quando si tratti di anziani soli che non autosufficienti, è importante garantire loro di poter rimanere nel loro ambiente. Ciò significa aiutare le loro famiglie, anche mettendo a loro disposizione una banca dati delle badanti. Per una corretta integrazione degli immigrati, infine, dobbiamo impegnarci a potenziare la figura operativa del mediatore culturale, che deve essere presente negli ospedali, nelle scuole, nei servizi del territorio. Ai mediatori culturali,devono essere affiancate le scuole di alfabetizzazione.

 

 

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MAURO FAVILLA

(PDL, NOI PER LUCCA, LAICI-COLUCCI E LE MURA, INSIEME PER FAVILLA, DONNE AL GOVERNO)

 

1) Di fronte all’emergenza occupazionale e lavorativa, soprattutto giovanile e femminile che investe decine di famiglie anche nel nostro territorio, che cosa intende proporre per sostenere le giovani madri lavoratrici e aiutare i giovani in cerca di occupazione?

 

L’economia del territorio sta subendo una profonda trasformazione: in modo progressivo, infatti, si sono ridotte le industrie manifatturiere e anche il commercio è in una fase di cambiamento. Lucca ha realizzato nuove occupazioni grazie alle attività culturali e turistiche, che saranno potenziate. La conservazione e l’utilizzo dei beni storici e monumentali è un’opportunità che intendiamo mettere a frutto, potenziando ulteriormente la promozione della città come fatto in questi 5 anni, nella convinzione che il turismo sia il volano dell’economia del territorio. Il Comune, inoltre dovrà assistere ed indirizzare coloro che sono in cerca di occupazione, mentre un ulteriore potenziamento degli asili, come quello già in costruzione a S. Anna, consentirà di venire incontro alle esigenze delle famiglie e delle donne che lavorano. Insieme agli altri enti del territorio, inoltre, vogliamo sostenere e sviluppare il campo dell’innovazione e della tecnologia, perché sappiamo che su esse potrà basarsi il futuro sviluppo della società e dell’occupazione.

 

2) Che cosa pensa di fare per la trasparenza della pubblica amministrazione?

 

I candidati delle liste che mi sostengono hanno accettato l’impegno ad un comportamento trasparente, di lotta alla corruzione, sempre ispirato ai valori e ai principi etici del “buon governo”. La volontà è poi  quella di rendere conto alla città, nella massima trasparenza, di quanto realizzato e di come sono impiegati i fondi. Ed io ho sostenuto con forza questo indirizzo che ha caratterizzato tutto il mio percorso politico e di vita.

 

3) Quale politica culturale intende promuovere al fine di valorizzare la memoria ed il patrimonio culturale del suo territorio (musei, biblioteche, archivi ecc.)?

 

La cultura e la tradizione del territorio sono una vera risorsa. Nei passati 5 anni abbiamo operato alla creazione di nuove manifestazioni ed eventi (come ad esempio: Le Vie dei Santi e Le giornate di S. Paolino) che valorizzassero questo nostro patrimonio. A questo scopo abbia realizzato anche il nuovo Museo della Città e siamo riusciti, con la riapertura del Museo Casa natale a riportare a unire l’immagine di Puccini alla nostra città, ponendo il maestro al centro dell’attività culturale. Adesso, si proseguirà nel rilancio della cultura del territorio, oltre che attraverso i grandi enti, in sinergia con le espressioni del territorio perché “cultura e tradizioni” sono in grado di attrarre un turismo qualificato. Dall’altra parte l’impegno è anche quello di sviluppare la convegnistica che costituisce una ulteriore potenzialità. 

 

4) Quali forme di partecipazione intende promuovere per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte comuni e favorire un superamento della diffusa disaffezione nei confronti della politica?

 

In questi anni, qualcuno ha proposto un modello di politica rissosa, non aperta alle persone. Non è il mio modello: vengo dalla cultura cattolica e nel modello di gestione della città mi ispira a quei valori che pongono la persona e il rispetto dell’individuo al centro. La politica, come ho sempre dimostrato, si può occupare della città e dei cittadini, mettendo gli enti in collaborazione, anche se di diverso colore politico, perché la rissa, come abbiamo visto negli anni passati, è sterile e fine a sé stessa. Sindaco, Giunta e Consiglieri Comunali sono strumenti a disposizione dei cittadini, magari non sempre si potranno risolvere i problemi dei singoli, ma la collettività ne gioverà pienamente. In quest’ottica, al posto delle Circoscrizione, decadute per legge nazionale, saranno istituite assemblee rappresentative per dare voce alla gente dei quartieri e dei paesi.

 

5) L’ anno 2012 è stato dichiarato dall’Europa come l’anno per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra le generazioni. Quali iniziative la nuova amministrazione comunale intende promuovere per rispondere alle nuove esigenze delle persone anziane al fine di trovare soluzioni sostenibili ed eque anche per tutte le altre generazioni?

 

La cultura contemporanea, troppo spesso, è impregnata di un giovanilismo fine a se stesso: gli anziani, come me, sono invece una parte ancora attiva della società, e possono ulteriormente contribuire alla crescita del paese e a favorire l’inserimento dei giovani nella vita sociale. Essi possono svolgere un ruolo di supporto alle famiglie che devono però essere messe in condizioni di provvedere, laddove necessario, alle esigenze delle persone diversamente abili. L’amministrazione ha investito in questi anni circa 18 milioni di euro l’anno nelle politiche sociali per essere al fianco delle famiglie in difficoltà con progetti concreti di sostegno mirato alle diverse situazioni.

 

6) Quali sono i progetti per il volontariato lucchese e per le associazioni presenti sul suo territorio?

 

Il volontariato è una risorsa fondamentale per il territorio e deve essere sostenuto. Spesso, infatti, il Comune e gli altri enti collaborano con i volontari per effettuare reali ed indispensabili servizi alla comunità.  Mi piace vedere Lucca come capitale del volontariato, quindi, l’azione dell’amministrazione sarà indirizzata a mantenere questa nostra eccellenza. Guardiamo ad una sempre più stretta collaborazione fra associazione ed enti per valorizzare ancora di più il ruolo che le tante associazioni svolgono all’interno della comunità.

 

 

 

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PIETRO FAZZI

(PER FAZZI SINDACO, UDC)

 

1) Di fronte all’emergenza occupazionale e lavorativa, soprattutto giovanile e femminile che investe decine di famiglie anche nel nostro territorio, che cosa intende proporre per sostenere le giovani madri lavoratrici e aiutare i giovani in cerca di occupazione?

 

Sebbene non abbia competenze dirette in materia, il Comune può adoperarsi in molti modi per stimolare l’occupazione e per agevolare l’assorbimento delle categorie più socialmente deboli, particolarmente insidiate dalla crisi in atto. Credo che gli spazi per favorire un miglior work-life balance o, più specificamente, un work-family balance più armonico siano alla portata anche del Comune. Occorre però saper mettere da parte pregiudizi – la normativa europea impone tempi per la maternità anche ai maschi – e privilegi, e poi operare secondo un metodo rigoroso. Non credo sia onesto far credere che esistano formule magiche: la soluzione si trova lavorando seriamente insieme.

 

2) Che cosa pensa di fare per la trasparenza della pubblica amministrazione?

 

La trasparenza è, insieme alla legalità, alla partecipazione e alla lotta al conflitto di interessi a livello locale, uno dei punti principali del programma. Ma credo di dover dire che, nel corso della mia esperienza politica, la trasparenza è stata, più che una parola fra le tante, un valore testimoniato con grande determinazione e pagato a caro prezzo, senza rimpianti. L’accesso ai documenti e agli atti è la premessa di una partecipazione che non sia ridotta al salotto o al solito bla-bla.

 

3) Quale politica culturale intende promuovere al fine di valorizzare la memoria ed il patrimonio culturale del suo territorio (musei, biblioteche, archivi ecc.)?

 

Ho potuto coltivare una grande attenzione alla storia e alla cultura locale anche grazie all’attività editoriale di mia madre che mi ha messo in contatto con studiosi e appassionati di questi temi. Durante i miei precedenti mandati sono stati organizzati corsi di aggiornamento per i docenti,accreditati dal CSA, l’ex Provveditorato agli studi, pensati per integrare la formazione dei docenti con una miglior conoscenza della storia locale.  Ma la cultura e le tradizioni locali non devono essere ridotte solo ad un fenomeno popolare e subalterno. Per questo i convegni internazionali sul Volto Santo, su Lucca nel 1799, su Giuseppe Ungaretti fanno parte di una linea coerente e rigorosa che dovrà essere sostenuta anche in futuro. Nella stessa direzione sono stati promossi i Comitati Nazionale per Giacomo Puccini e per Luigi Boccherini. Con il prof. Romiti dell’Istituto Storico Lucchese avevamo pensato anche ad una storia di Lucca, più ampia, condivisa e aggiornata ai tanti approfondimenti degli ultimi decenni, un’idea che credo meriterebbe attenzione e risorse. Quanto alle strutture poi, la consapevolezza di aver voluto e realizzato strutture condivise e apprezzate da tutti come Agorà, il Museo del Fumetto, il nuovo Archivio Storico Comunale e altre mi fa conferma dell’importanza strategica dell’investimento non effimero in cultura.

 

4) Quali forme di partecipazione intende promuovere per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte comuni e favorire un superamento della diffusa disaffezione nei confronti della politica?

 

La partecipazione è un metodo e non una qualità di chi se ne fregia. Dire di se stessi che si è, diciamo, “aperti alla più ampia partecipazione” è propaganda. Altra cosa è chiarire che il metodo che fu adottato nel 2003 per realizzare il progetto che oggi si chiama Luccaport, il Centro Ecologico Distribuzione delle Merci (CEDM), approvato e finanziato dalla Commissione europea con oltre 700mila euro, diventerà la regola. Questo è scritto nel programma presentato. La fine dell’esperienza delle circoscrizioni richiede un approfondimento serio per salvare un patrimonio di esperienza senza continuare ad alimentarne gli obiettivi limiti culturali ed operativi. Infine, il rapporto con la scuola è, a mio avviso, essenziale. Come ha detto il Presidente Napolitano, la scuola, gli insegnanti sono i pilastri della democrazia. Il sapere critico, la capacità di formarsi un’opinione autonoma e un’adeguata formazione al dibattito pubblico sono essenziali per la crescita della comunità.

 

 

5) L’ anno 2012 è stato dichiarato dall’Europa come l’anno per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra le generazioni. Quali iniziative la nuova amministrazione comunale intende promuovere per rispondere alle nuove esigenze delle persone anziane al fine di trovare soluzioni sostenibili ed eque anche per tutte le altre generazioni?

 

Carta Argento, Casa Famiglia, Centro Alzheimer, Pia Casa, Villa Santa Maria… sono le prime cose alle quali penso avendo ben presente che nel corso dei mandati dal 1998-2006 il Comune di Lucca è stato a lungo il comune toscano con la percentuale più alta di spesa destinata al sociale. Dopo questi anni di stasi e di mera gestione dell’esistente occorre riprendere a lavorare con la grande dedizione che questi nostri cari cittadini meritano. I nonni dovrebbero vedersi riconosciuto dalle istituzioni il bagaglio di esperienza e di saggezza di cui sono custodi. Iniziative come quelle realizzate in accordo con le associazioni di rappresentanti delle forze dell’ordine in congedo per la sorveglianza davanti alle scuole sono state di esempio anche per altre città e rappresentano modelli ai quali ispirarsi anche per altri settori.

 

 

6) Quali sono i progetti per il volontariato lucchese e per le associazioni presenti sul suo territorio?

 

Il volontariato è una delle impronte più profonde della generosità e della carità di tanti di noi. La sua integrazione nei servizi più essenziali o innovativi deve essere, come per me è stata in passato, una preoccupazione costante ed un obiettivo da perseguire. E’ scomparsa da poco Maria Eletta Martini: in questo l’amministrazione comunale dovrebbe assumersi l’impegno di raccoglierne l’eredità politica e di valori.

 

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LUCA LEONE

(IMPEGNO COMUNE)

 

1) Di fronte all’emergenza occupazionale e lavorativa, soprattutto giovanile e femminile che investe decine di famiglie anche nel nostro territorio, che cosa intende proporre per sostenere le giovani madri lavoratrici e aiutare i giovani in cerca di occupazione?

Il tema dell’occupazione giovanile è purtroppo uno dei più delicati che attende il nostro paese, aggravato ulteriormente da una situazione di crisi che comporta purtroppo anche la perdita di posti di lavoro. Il comune non ha al momento (ma dovremo vedere cosa succede in merito alla riforma delle provincie che hanno nelle loro competenze proprio il lavoro) competenze specifiche, né risorse attivabili, e l’azione sarà più che altro orientata a creare le condizioni per un efficace sviluppo economico. Da parte nostra vogliamo agire lungo vari direttrici: 1) costituire uno specifico fondo di solidarietà (gestito da esperti terzi ed autonomi e non dalla politica), con l’aiuto e il sostegno delle fondazioni cittadini e di altre istituzioni, destinato ad aiutare quanti (giovani e meno giovani) perso il posto di lavoro, si trovino in gravose difficoltà personali e familiari. 2) Lavorare attivamente per il rilancio del polo tecnologico integrandolo meglio nel contesto degli altri poli della toscana (in primis Navacchio) e nell’integrazione delle risorse che il territorio ha già sviluppato sul tema (IMT e Lucense). 3) potenziare è il rapporto tra il tessuto produttivo locale, i suddetti poli tecnologici e i due grandi poli universitari di Pisa e Firenze che possono fornire qualificazione ai nostri giovani ma che debbono lavorare più in rapporto anche con le nostre aziende. 4) creare le condizioni per un dialogo continuo e costante con le associazioni di categoria, i sindacati, le imprese, ragionando insieme della costruzione di serie politiche per lo sviluppo e l’occupazione, sostenendo e agevolando lo sviluppo di micro imprese giovanili e cogliendo ogni opportunità derivante da finanziamenti regionali, nazionali, dell’UE. 5) Offrire ai giovani nuove opportunità di formazione e stage, puntando molto sull’apprendimento da parte di alcuni giovani delle professioni artigiane quali ad esempio il falegname o il fabbro, per le quali si rischia di disperdere un patrimonio di conoscenze e abilità rappresentato ancora da alcuni esperti e validi “artigiani artisti”. 6) riguardo al lavoro femminile ci muoveremo favorendo politiche improntate alla conciliazione tra esigenze di vita personale e familiare e di lavoro, dalle politiche relative ai tempi e agli orari, allo sviluppo di nidi familiari e aziendali, a favorire un prolungamento di attività nelle scuole in orari extrascolastici, ove possibile al sostegno e l’assistenza domiciliare.

2) Che cosa pensa di fare per la trasparenza della pubblica amministrazione?

Per noi il concetto di trasparenza va di pari passo con il tema della partecipazione. Prima di partecipare e giudicare però bisogna conoscere! Ma conoscere significa avere strumenti e opportunità per formarsi un’idea e un giudizio personale, diretta e non mediata dai normali mezzi di informazione. Noi puntiamo ad una “Fishball democracy”, come se il Comune fosse una palla di vetro dei pesciolini rossi e quindi tutto quanto accadesse nelle aule o nei palazzi comunali potesse venir osservato e giudicato dal cittadino “senza veli”. In primo luogo il cittadino deve avere più ampi strumenti e opportunità di seguire il lavoro dei rappresentanti eletti. Non basta unicamente una diretta delle sedute del Consiglio Comunale sulla radio, o la lettura dei giornali per vedere i propri rappresentanti all’opera. Occorre la registrazione in streaming (su internet) almeno delle sedute del Consiglio Comunale, nonché la differita e in qualche caso la diretta TV. In generale riteniamo che si debbano ricercare tutti gli strumenti informatici per pubblicare ogni aspetto della vita amministrativa. Tali strumenti, infatti, possono garantire un’effettiva trasparenza delle decisioni con una reattività immediata e costi di gestione minimi. Si deve in altre parole fornire ai cittadini gli strumenti per esercitare la funzione di controllo. Ancora, sul canale informatico non solo debbono transitare soltanto i dati aggregati di bilancio, le determinazioni dei dirigenti del comune e le delibere di giunta e consiglio ma dovrebbero anche essere semplificati i dati per una più larga conoscenza e consapevolezza da parte dei cittadini. I parametri di trasparenza, efficienza ed efficacia della macchina amministrativa non devono essere, tuttavia, solo elementi di analisi esterna riguardo all’azione della componente politica, e la sua necessaria discrezionalità, ma anche tutta la componente amministrativa. Al fine di accrescere trasparenza e buona amministrazione puntiamo sulla creazione di organismi composti da personale interno e professionalità esterne che svolgano, a campione, controlli su procedure relative ad appalti, forniture, lavori.

3) Quale politica culturale intende promuovere al fine di valorizzare la memoria ed il patrimonio culturale del suo territorio (musei, biblioteche, archivi ecc.)?

Lucca è senza dubbio la città della musica. Poche altre città al mondo hanno dato i natali ad un numero così altro di compositori. Occorre valorizzare questo aspetto e promuovere di più la vita musicale cittadina. L’unica maniera per ottenere grandi risultati è fare rete con le molte associazioni attive sul territorio. Le scuole di musica poi, in particolare l’Istituto Musicale “Boccherini”, devono essere maggiormente coinvolte nella vita culturale della città. Per fare questo occorre aprire maggiormente gli spazi che ci sono. Naturalmente questi spazi devono essere aperti anche alle altre associazioni culturali. Occorre dare più spazio ai giovani. Possiamo farlo adoperando meglio il Cantiere Giovani ed il Foro Boario e molti altri ambienti di aggregazione. Agorà, poi, va valorizzato come luogo di studio, ed anche nelle stesse scuole si possono individuare luoghi di lettura. Tutti questi spazi devono essere dotati di una connessione wi-fi. La coscienza e valorizzazione del patrimonio artistico passa attraverso le scuole. È necessario poi valorizzare il rapporto fra musei statali e comunali. Vogliamo organizzare delle “notti bianche” e creare un biglietto unico per i turisti, comprensivo di sosta. Per i cittadini introdurremo fortissimi sconti, questo anche per portare più bambini e giovani nei musei.

4) Quali forme di partecipazione intende promuovere per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte comuni e favorire un superamento della diffusa disaffezione nei confronti della politica?

La proposta di Impegno Comune (il cui simbolo è un megafono) punta molto sull’ascolto e sulla partecipazione civica, sulla necessità di creare le condizioni per un ritrovato protagonismo dei cittadini, i quali si sento spesso e giustamente distanti e lontani dalle scelte “del palazzo”. Non più solo una semplice mailing list e la segnalazione dei problemi all’URP, e basta con i progetti calati dall’alto; Noi vogliamo invece un Comune “amico”, vicino ai cittadini e alle imprese. L’obiettivo non è certo quello né della democrazia diretta né del cittadino “premi bottone”, riteniamo pur tuttavia che ad un concetto di “democrazia verticale” si debba sostituire un’idea di “democrazia orizzontale- sussidiaria” nella quale si riconosce un ruolo centrale alle forme di aggregazione spontanea dei cittadini, ai portatori di interesse, alle categorie economiche e sociali. L’associazionismo costituisce, pertanto, quel corpo intermedio che in passato era rappresentato dai partiti. Le azioni che ci ripromettiamo di fare sono dunque quelle che si indirizzano verso una decisa valorizzazione del ruolo delle associazioni sociali e del volontariato, culturali, teatrali, musicali, sportive, di quartiere e di paese, fino ovviamente alle associazioni professionali, imprenditoriali, di categoria. A questi naturali punti di elaborazione culturale e politico ci proponiamo di dare voce e, con loro, pensare, elaborare e costruire politiche per la città e la comunità. Occorre passare dalla concertazione, spesso finta e poco sincera, ad una reale partecipazione, attraverso nuovi strumenti, che vanno dal bilancio sociale e partecipativo, che consenta quindi l’individuazione delle priorità d’azione e di spesa, a spazi di analisi e discussione assembleare, fino al referendum consultivo-propositivo (previsti nello statuto comunale ma mai attuati) su alcune rilevanti e delicate questioni di notevole interesse generale. Sarà decisivo il percorso di innovazione tecnologica e digitale dell’Amministrazione, che consentirà, da una parte di semplificare procedure e autorizzazioni per cittadini e imprese, dall’altra di supportare quella potenzialità partecipativa nella quale crediamo. Con la scomparsa dei consigli di circoscrizioni intendiamo promuovere nuovi organismi leggeri di rappresentanza territoriale, delle associazioni paesane e dei singoli cittadini mossi da interesse e passione civica, lasciando assolutamente al di fuori ogni legame o collegamento con maggioranze e minoranze in Consiglio Comunale.

5) L’anno 2012 è stato dichiarato dall’Europa come l’anno per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra le generazioni. Quali iniziative la nuova amministrazione comunale intende promuovere per rispondere alle nuove esigenze delle persone anziane al fine di trovare soluzioni sostenibili ed eque anche per tutte le altre generazioni?

Ci troviamo in una situazione in cui la popolazione anziana è in forte aumento e questo genera degli squilibri anche legati al fatto che invece la nostra cultura tende ad allentare i rapporti intergenerazionali. Il comune però non ha, fino ad adesso, lavorato attivamente per cercare di ricucire questo tessuto né si è attivato particolarmente neppure per formare opportunità di aggregazione per le fasce di età più avanzate. Riteniamo che per gli anziani i problemi di isolamento sociale e di mancanza di obiettivi costituiscano i problemi più significativi dopo quelli legati alla propria sicurezza fisica. Interessanti progetti condotti anche in altre città hanno avuto come punto di riferimento quello di garantire agli anziani una presenza in caso di bisogno ma riteniamo che si debba fare di più in termini di progetti aggregazione e opportunità di socializzazione. È significativo che l’anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra generazioni segua proprio l’anno europeo per il volontariato. Anche in questo caso, infatti, riteniamo che si debba lavorare a braccetto con le associazioni del territorio in un progetto di cooperazione di scopo. Ci sono, infatti, molte associazioni che hanno da anni affrontato tali tematiche, che rappresentano significative realtà nel comune di Lucca (Chiavi d’oro, Anziani Oltreserchio, Anziani San Concordio, solo per citarne alcune) e molte altre potrebbero proporre nuovi paradigmi di cooperazione. Riteniamo però che l’attività delle associazioni debba essere sostenuta primariamente con la messa a disposizione di strumenti atti all’esercizio delle attività sociali (locali e beni strumentali) e non tanto con finanziamenti pubblici. In altre parole il supporto da dare non dovrebbe essere tanto finalizzato al pagamento degli operatori ma a consentire che la cittadinanza, e in particolare quella di una certa età e libera da impegni di lavoro, possa trovare stimoli per rimettersi in gioco. A nostro avviso occorre puntare molto sulla creazione di opportunità di incontro, socializzazione anche intergenerazionale. Quanti nonni passano tempo con i loro nipotini. Mancano spazi e progetti che favoriscono scambi di esperienze e di relazioni. Ad Agorà solo per fare un esempio, senza voler trascurare altre ipotesi in ambito paesano o di quartiere, oltre che nelle scuole, con poche risorse si potrebbe sviluppare un “sistema familiare”, che consenta ai bimbi, ai genitori, ai nonni di passare momenti insieme, nel gioco, nella lettura, nell’approfondimento didattico e culturale.

6) Quali sono i progetti per il volontariato lucchese e per le associazioni presenti sul suo territorio?

Lucca era la capitale del volontariato ed a Lucca, negli anni ’80, si tennero i primi convegni che portarono il tema alla ribalta nazionale. Da allora, purtroppo, la riflessione su questo importante tema si è molto affievolita e la capacità delle singole associazioni di fare sistema e di produrre un’elaborazione culturale su sé stesse, si è in buona parte persa. Particolarmente significativa a tele proposito è anche la mancanza di stimoli da parte del comune che, se da una parte spende una rilevante quota del suo budget nel sociale anche attraverso convenzioni con il mondo del volontariato, dall’altra non ha più riattivato la consulta del volontariato né ha tenuto aperti tavoli di confronto con questo mondo. Si è quindi preferito un rapporto “economico” e di “servizio” abbandonando ogni ambizione di interazione anche culturale. Ovviamente riteniamo che questo trend vada interrotto e invertito e che il rapporto con le associazioni torni ad essere propositivo e vitale. Dobbiamo quindi riattivare la consulta ma anche formare tavoli tematici per i principali argomenti in cui il volontariato opera e consentire alle associazioni di poter portare il loro patrimonio di esperienze e competenze in modo da arricchire e stimolare anche la macchina amministrativa.

 

 

 

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GIULIANO MARCHETTI

(DIGNITA’ LUCCHESE)

 

1) Di fronte all’emergenza occupazionale e lavorativa, soprattutto giovanile e femminile che investe decine di famiglie anche nel nostro territorio, che cosa intende proporre per sostenere le giovani madri lavoratrici e aiutare i giovani in cerca di occupazione?

 

Non è facile superare questo momento di particolare gravità economica che coinvolge la nostra nazione, in quanto a mio parere, non sono state applicate soluzioni atte a garantire ai nuclei familiari una potenziale sufficienza economica nell'occupazione e nel primo impiego. Oggi lo studio non da nessuna garanzia di una occupazione duratura al fine di avere certezze per il futuro. La problematica non è di facile soluzione perché ha prevalso il menefreghismo che, ha generato l'indifferenza programmata della classe politica, “se ne parla e non si fa niente”. Sarebbe auspicabile una gestione più dinamica e flessibile rivolta a soluzioni garantiste per il mondo occupazionale dove i giovani avranno il loro spazio di espressione e responsabilità.

 

2) Che cosa pensa di fare per la trasparenza della pubblica amministrazione?

La trasparenza è dovuta ad ogni cittadino, usando un linguaggio comprensivo a tutti i ceti sociali, per dimostrare che ognuno ha la dignità di essere considerato parte integrante di una società ben organizzata ed efficiente. Quindi è auspicabile un risanamento, questa amministrazione che ha generato solo confusione e sperperi economici, ha aumentato la sfiducia nella classe politica, con una crescita dell'assenteismo elettorale. Verifiche periodiche con la cittadinanza per un confronto onesto al fine di garantire la partecipazione nelle scelte programmatiche dell'amministrazione.

 

 

3) Quale politica culturale intende promuovere al fine di valorizzare la memoria ed il patrimonio culturale del suo territorio (musei, biblioteche, archivi ecc.)?

Abbiamo un grosso problema che non è stato mai affrontato con determinazione e professionalità: la conservazione delle mura di Lucca. Oggi la situazione ha raggiunto un degrado tale che, il restauro avrà costi talmente elevati e non sostenibili che, lo stanziamento di grosse cifre sarà insufficiente, specialmente se gestito come l'ultima amministrazione che, dimostrando la piena incompetenza in materia. Prima fase, apertura ai giovani che dovranno prendersi cura del nostro patrimonio artistico al fine del loro inserimento e crescita, assumendo vere e proprie responsabilità, sono chiamati studenti di architettura, ingegneria e beni culturali per essere parte attiva nella programmazione ed esecuzione dei lavori di restauro. Seconda fase, la rivitalizzazione degli spazi assegnando all'espressione artistico-culturale dei giovani i baluardi con la finalità di un' incremento del turismo programmato ed una occupazione giovanile garantita. Il nostro territorio è un grande contenitore di lavoro male amministrato.

 

4) Quali forme di partecipazione intende promuovere per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte comuni e favorire un superamento della diffusa disaffezione nei confronti della politica?

Bisogna ritornare a votare per poter cambiare è il solo modo di contribuire al futuro della nostra terra. Questa disaffezione è ben motivata perché non sono state date possibilità di cambiamento, i soliti “personaggi” si sono alternati negli anni ben incollati alle poltrone ed oggi assaporiamo i frutti del mal di questi.

 

5) L’anno 2012 è stato dichiarato dall’Europa come l’anno per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra le generazioni. Quali iniziative la nuova amministrazione comunale intende promuovere per rispondere alle nuove esigenze delle persone anziane al fine di trovare soluzioni sostenibili ed eque anche per tutte le altre generazioni?

Il sociale deve essere potenziato per prevenire, attraverso le Associazioni di volontariato (considerando l'aspetto umano di coloro che sono rimasti soli e non hanno una assistenza adeguata). Piena disponibilità dell'amministrazione per migliorare e superare in parte carenze che si sono accumulate negli anni è il minimo auspicabile. Coinvolgere i giovani a tutti i livelli (una scelta con grandi possibilità di lavoro e non deve rimanere mera promessa di propaganda politica).

 

 

6) Quali sono i progetti per il volontariato lucchese e per le associazioni presenti sul suo territorio?

 

Determinante è una programmazione di estrema trasparenza e fattibilità per sfruttare tutte le possibilità che offre il mercato del lavoro e dell'imprenditoria. Nel nostro potenziale esistono voci che vanno rivalutate quali: il turismo, l'artigianato, il commercio; la programmazione di eventi e manifestazioni supportate da un reale stanziamento economico che sia un incentivo a migliorare l'operato. Un tavolo reale di concertazione dovrà essere il punto di partenza per poi raggiungere una piena autonomia decisionale amministrativa integrata dall'aiuto economico del Comune.

 

 

 

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ALESSANDRO TAMBELLINI

(PD, SEL, ITALIA DEI VALORI, FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, LUCCA CIVICA)

 

1) Di fronte all’emergenza occupazionale e lavorativa, soprattutto giovanile e femminile che investe decine di famiglie anche nel nostro territorio, che cosa intende proporre per sostenere le giovani madri lavoratrici e aiutare i giovani in cerca di occupazione?

 

Occorrono delle politiche efficaci e delle risposte nuove. Leggo con attenzione i dati che puntualmente la Caritas di Lucca rende noti sull'aumento della vulnerabilità e delle povertà a Lucca. Emerge con chiarezza che le sfide sono nuove rispetto al passato e che la povertà colpisce oggi molte famiglie fino a pochi anni fa benestanti. Le problematiche cambiano e deve cambiare anche la risposta degli enti. Il Comune di Lucca non può pensare di rimanere da solo a tappare qualche buco. Non basta la beneficienza. Serve prima di tutto un maggiore coordinamento con tutti gli enti del territorio. Evitare sprechi e duplicazioni e coordinare gli sforzi. Partendo da tre questioni centrali: il lavoro, la casa, l'organizzazione dei servizi al cittadino.  È urgente promuovere nuovi progetti per favorire l'incontro fra domanda e offerta di lavoro, dare più possibilità formative e di inserimento nelle aziende, sostenere e finanziare progetti dei giovani, e in particolare delle donne, che creano impresa, occupazione, valore aggiunto. Cogliendo finalmente tutte le opportunità che giungono dai fondi europei e dalle politiche regionali. Per crescere e innovare serve molto ascolto e umiltà: sarebbe sbagliato continuare a pensare che il Comune risponde ai bisogni solo quando diventano emergenze. Le risorse vanno investite in progetti che diano sostenibilità nel tempo e favoriscano l'occupazione e l'assunzione di nuove competenze ai giovani. E che creino le condizioni affinché le imprese investano: dalle infrastrutture reali (viabilità, mobilità, servizi per il turismo etc.) a quelle "virtuali" che sono altrettanto importanti (innovazione tecnologica, banda larga, connessioni con l'estero, etc.).  Poi la casa: realizzeremo nuovi complessi di edilizia residenziale pubblica e recupereremo beni abitativi rimasti abbandonati. Particolare attenzione sarà data alle giovani famiglie, con contributi in conto affitto e affitti a canone concordato dove, anche in questo caso, l’amministrazione comunale dovrà svolgere ruolo di garanzia. Infine i servizi al cittadino. La nostra idea è quella di utilizzare tutte le competenze del Comune per sostenere le famiglie e i giovani: favorire una riorganizzazione degli orari scolastici, specie in relazione agli asili nido, per consentire ai genitori di conciliare l’educazione dei figli con gli impegni lavorativi. Ricostruire una rete di servizi di supporto educativo, che va dal nido al dopo scuola fino alle attività ricreative e di tempo libero, collegata ad una proposta per un'adeguata politica rivolta alla realtà giovanili, nelle diverse fasce di età. Lavorare ad un miglioramento nell'accesso ai servizi a domanda individuale (dal nido alle mense scolastiche ai trasporti), ridefinendo criteri e priorità di accesso e le fasce di contribuzione ai costi. La scuola sarà al centro dell'azione amministrativa: occorre rafforzare le attività rivolte al recupero di quei ragazzi che hanno difficoltà di inserimento attraverso specifici programmi di assistenza sociale. E dare priorità all'ampliamento dei servizi territoriali e a domicilio.

 

2) Che cosa pensa di fare per la trasparenza della pubblica amministrazione?

 

È una delle questioni a cui diamo maggiore importanza: occorre che il Comune venga riconosciuto dai cittadini come un alleato e non come una controparte. Serve chiarezza sui costi della macchina amministrativa e devono essere resi chiari l'operato della Holding e il rapporto fra il Comune e le società partecipate. Il Comune deve tornare ad operare con profonda equità. I cittadini che si presentano in Comune devono avere risposte chiare in tempi certi. Se verremo eletti, rendiconteremo almeno due volte all'anno alla città quello che avremo fatto, favorendo la massima informazione e partecipazione. L'amministrazione uscente non è stata in grado di approvare il bilancio preventivo. Tutto questo non può più accadere perchè i soldi del Comune sono soldi di tutti. Lavoreremo per ridurre la burocrazia nell'accesso a qualsiasi atto e nella presentazione delle pratiche. Ridurremo i costi per accedere agli atti -prendiamo solo ad esempio le pratiche edilizie che costa moltissimo recuperare-, taglieremo il suolo pubblico per le imprese edili che hanno cantieri aperti sulle aree comunali. Tutti gli atti saranno esibiti in tempo reale. Non daremo incarichi se non nella massima chiarezza e trasparenza. Infine la legge ha introdotto la possibilità di estrarre a sorte i revisori dei conti: ci impegneremo a coinvolgere figure terze nella revisione della contabilità e dell'operato delle partecipate.

 

3) Quale politica culturale intende promuovere al fine di valorizzare la memoria ed il patrimonio culturale del suo territorio (musei, biblioteche, archivi ecc.)?

Credo che la politica culturale di una città ricca di patrimonio come Lucca non possa prescindere dal confronto e la concertazione con tutti i soggetti che vi operano, dalle istituzioni religiose all'associazionismo. Per quanto riguarda i musei, il nostro obiettivo è quello di lavorare insieme alla realtà museale lucchese per favorire la creazione di un “pass” unico di accesso alle sale pubbliche e private della nostra città, per la crescita del turismo culturale. Non vogliamo fare promesse su mega-progetti che poi non sono realizzabili: possiamo fare sistema, mettendo insieme le scuole, i musei, le biblioteche, gli archivi, i teatri, le associazioni culturali, le fondazioni in modo che l’intervento in un settore chiave favorisca la nascita di un'utenza consapevole ed attiva. Per questo serve molta più attenzione e  intraprendenza per reperire maggiori risorse, attivandosi per i bandi regionali, nazionali ed europei. Priorità verrà data a favorire l'accessibilità all'enorme patrimonio culturale lucchese, dall'informazione al superamento delle barriere architettoniche

 

4) Quali forme di partecipazione intende promuovere per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte comuni e favorire un superamento della diffusa disaffezione nei confronti della politica?

Le idee che abbiamo sono molte. Sostituiremo le circoscrizioni, che sono state abolite, con nuove forme di partecipazione territoriale e promuoveremo forme di bilancio partecipativo. È il momento che anche a Lucca siano i cittadini a decidere direttamente come usare una parte del bilancio comunale, su quali priorità investire e in quali opere pubbliche. In questi mesi di campagna elettorale ho visitato praticamente tutti i quartieri, paesi e frazioni di Lucca. Ho trovato molti problemi, piccoli e grandi, che sono lasciati da anni senza soluzione. La mancanza di cura per il territorio e i cittadini non aiuta la costruzione della fiducia nella politica e nelle istituzioni. Per questo mi sono impegnato a tornare periodicamente sul territorio per ascoltare dai cittadini quelle che sono le esigenze e comunicare ciò che è possibile fare. Se verremo eletti, organizzeremo visite periodiche nelle frazioni e nei quartieri, le porte del sindaco saranno sempre aperte, tutto quello che sarà possibile fare, superando la burocrazia che spesso rende complicate azioni semplici, sarà fatto. Ci sono alcuni spazi pubblici e non solo che in questa fase storica sono centrali per coltivare il senso civico, l'associazionismo, la solidarietà e la gratuità nelle scelte personali e collettive. Per ricostruire una comunità. Penso ai centri parrocchiali e agli altri, pochi, luoghi di aggregazione sul territorio. Sono realtà di grande valore in un'epoca di egoismi e di predominio dell'interesse privato su quello pubblico. È ancora più importante accompagnarle e sostenerle anche con le scelte di un'amministrazione comunale.

 

5) L’ anno 2012 è stato dichiarato dall’ Europa come l’anno per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra le generazioni. Quali iniziative la nuova amministrazione comunale intende promuovere per rispondere alle nuove esigenze delle persone anziane al fine di trovare soluzioni sostenibili ed eque anche per tutte le altre generazioni?

Innanzi tutto dobbiamo contrastare l'idea che sta avanzando nel senso comune secondo cui gli anziani siano un "peso" da supportare per la comunità. Gli anziani di oggi hanno dato, e continuano a dare, molto alla collettività e anche alla comunità lucchese di cui costituiscono la memoria e la cultura storica. E sono anche loro, e non solo i giovani, a subire le conseguenze della situazione di crisi che viviamo. Per questo abbiamo in mente delle azioni, che vorremmo avviare subito celebrando l'Anno Europeo per l'invecchiamento attivo, volte al miglioramento della vita quotidiana a cominciare dalla mobilità: nell'azione di rafforzamento del trasporto pubblico che porteremo avanti se verremo eletti. Rendere ad esempio più frequenti e accessibili le navette e l'intero trasporto pubblico, analizzando bene quali sono le reali necessità delle persone. Ci piacerebbe una città la cui mobilità sia al servizio anche degli anziani che hanno meno possibilità di spostarsi. Insieme a questo aspetto vorremmo rafforzare il sistema dei servizi sanitari, rendendolo più accessibile e vicino alle esigenze delle persone. Nel 2014 sarà attivo il nuovo ospedale: il Comune non ha ancora reso noto che tipo di sanità avrà Lucca. Noi abbiamo le idee abbastanza chiare e ci piacerebbe confrontarle con la comunità lucchese: rafforzamento dei servizi territoriali, rafforzamento dei presidi sanitari, rafforzamento dell'assistenza domiciliare. Ci adopereremo affinché l'area dell'attuale ospedale di Campo di Marte rimanga totalmente pubblica e almeno per metà venga destinata ai servizi sanitari per e post ospedalieri, nonché alla ricerca scientifica. Per questo lavoreremo ad un Patto per la Salute che sarà elaborato insieme alla città e dovrà contenere tutti gli elementi utili a rafforzare la sanità e ad eliminare sprechi ed inefficienze. Infine la socialità: ci piacerebbe poter sviluppare iniziative ed attività rivolte agli anziani, gratuite e facilmente accessibili: dall'attività fisica alla cultura, dai teatri ai centri di aggregazione per anziani, favorendo anche lo scambio intergenerazionale e coltivando una città in cui veramente la solidarietà e il senso di appartenenza ad una comunità elimini steccati e barriere fra i cittadini.

 

6) Quali sono i progetti per il volontariato lucchese e per le associazioni presenti sul suo territorio?

 

Credo possa essere molto utile e preziosa la costituzione di un tavolo permanente di confronto tra il Comune, il volontariato e gli altri soggetti del territorio per individuare le priorità degli interventi pubblici in materia sociale e sanitaria. Si è concluso da poco l'Anno europeo del volontariato ed è sempre più chiaro come il volontariato stesso e tutto il mondo del terzo settore siano ormai pilastri irrinunciabili della nostra democrazia e del nostro welfare. Lucca, lo sappiamo bene, è da sempre un centro propulsivo della cultura del volontariato nazionale ed europea grazie al pensiero e all'opera di Maria Eletta Martini e di tutte le personalità che hanno animato la storia del volontariato lucchese ed italiano. Dobbiamo innanzi tutto guardare al volontariato come un soggetto capace non solo di rendere servizi alla comunità, ma anche di anticipare i bisogni e di aiutare l'amministrazione a costruire le proprie politiche sociali. Un soggetto politico, nel nobile senso del termine. Per fare questo occorre sostenere il volontariato, ascoltarlo e seguirne i passi. E sostenerlo anche tramite l'individuazione di spazi pubblici inutilizzabili che possano essere utili alle associazioni nello svolgimento delle proprie attività.

 

 

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GEMMA URBANI

(LUCCA BENE COMUNE)

 

 

 

1) Di fronte all’emergenza occupazionale e lavorativa, soprattutto giovanile e femminile che investe decine di famiglie anche nel nostro territorio, che cosa intende proporre per sostenere le giovani madri lavoratrici e aiutare i giovani in cerca di occupazione?

 

Occorre sempre partire dalla rete della conoscenza e del sostegno che la Città deve offrire a tutti. Giovani e donne in questo momento, in molti casi, chiedono lavoro. Spesso chiedono dignità nel lavoro e riconoscimento dei diritti. Flessibilità in entrata, la si definisce. Il risultato è insicurezza e instabilità, mascherati da efficientismo.  La delocalizzazione, poi… Produrre in aree dove i costi della manodopera sono bassi perché il lavoro non ha tutele, non solo non crea benessere generale, ma produce solo il sempre maggiore arricchimento di pochi. Questo aspetto del momento che stiamo attraversando accomuna in effetti giovani e donne, tanto più le donne meno giovani. Il paese sembra impotente a questo riguardo. Le donne che lavorano, oltre al privilegio di godere di quello che dovrebbe essere un diritto, poco hanno di cui compiacersi. Orari, trasporti, servizi dovrebbero, o potrebbero, almeno in parte armonizzarsi con quella che sappiamo tutti essere la plurifunzionalità femminile nella società e in famiglia. E sono corse e sovrapposizioni, quando non rinunce. Le rinunce riguardano naturalmente quasi sempre il “personale” Se poi ci sono figli piccoli, nel senso di poco autonomi, ci sono gli asili nido insufficienti, le scuole cadenti, gli orari, sui quali ci sarebbe molto da dire, i compiti a casa che tengono occupati figli e madri, mentre potrebbero, dovrebbero essere… compiti a scuola. A questo riguardo ci proponiamo, con l’aiuto delle mamme, della scuola, delle associazioni di dar vita a buone integrazioni e alternative. Un più intenso e ragionato utilizzo degli spazi scolastici nelle ore in cui non c’è lezione. L’individuazione di altre aree per attività di gioco e socializzazione. La creazione di piccoli asili di condominio - che possono essere anche occasioni di lavoro. L'istituzione di fasce orarie differenziate tra scuola e attività produttive che riducano l’ansia e la congestione delle strade in certi momenti della giornata. E per chi il lavoro lo cerca, i giovani, le donne ancora, vediamo aprirsi prospettive non tanto nella ricrescita della produttività che la crisi vede mortificata, in uno sviluppo non più sostenibile, ma in quella che Serge Latouche definisce la decrescita felice. Un nuovo modello di società che, lo stiamo constatando, ci si ostina a non voler vedere a livello mondiale, ma fa capolino ovunque. Il recupero, più che il consumo, delle materie prime. Il riuso, Il risparmio energetico, il rispetto del territorio dei fiumi, delle sorgenti... Il ripensamento dei nostri modelli di vita quotidiana. Perché la domanda di beni non crescerà più in maniera esponenziale. Occorrerà ripensare la nostra economia del territorio, legarla ai veri bisogni, sviluppare una rete di servizi che supportino le persone che la crisi sta emarginando sempre più. Dobbiamo far rendere il nostro lavoro, qualificarlo, che sia espressione di tradizione artigianale, culturale o frutto di ricerca e innovazione. Dove nessuno sia sfruttato, ma si riappropri della conoscenza di ciò che ha prodotto.  Dunque istruzione e formazione mirate, finalizzate a sbocchi concreti e non fatte solo per arricchire alcune agenzie formative. Le strategie di fondo fin qui esposte attraverso le quali rivitalizzare l’humus della città vedranno nello. specifico, l’impegno a: Valorizzare e formare il personale del Comune; Implementare gli Sportelli informativi sulla Progettazione Europea; Studiare, rispetto alle norme vigenti, aperture temporanee per progetti pilota; Attivare processi che simulino la creazione di imprese prima della loro apertura; Individuare aree di scambio di informazioni tra giovani e centri di eccellenza presenti sul territorio; Recuperare la capacità artigianale eredità del territorio; Conoscere la nostra agricoltura e promuovere la produzione di prodotti tipici legati alla coltivazione biologica.

 

 

2) Che cosa pensa di fare per la trasparenza della pubblica amministrazione?

 

La trasparenza è uno dei pilastri del nostro programma: da cittadine ci siamo spesso scontrate con l'opacità della pubblica amministrazione, ivi incluso il Comune di Lucca. Questa opacità si manifesta in superficie con la difficoltà a trovare informazioni chiare e facilmente accessibili su regolamenti, atti pubblici, procedure; oppure, con l'apparente disponibilità dei dati, che poi si rivelano presentati in maniera incomprensibile. L'impressione si è accentuata e consolidata quando come lista elettorale abbiamo cercato di approfondire alcuni temi cruciali, come il bilancio, e nel contempo di gestire la procedura necessaria alla presentazione della lista, e poi la campagna elettorale... Questo deve avere fine. L'opacità causa difficoltà non necessarie al cittadino, sia nella vita privata sia in quella professionale, e ancor peggio crea il terreno per sprechi, corruzione, clientelismi. E' nostra priorità promuovere: - la presentazione chiara e intelligibile dei dati a disposizione dei cittadini; - semplificazione burocratica, grazie anche al miglior uso dei mezzi informatici e telematici; - la messa a disposizione del cittadino di tutti i dati che nel rispetto delle normative vigenti possono essere resi pubblici, perché il Comune è dei cittadini; - lo studio di modalità d'accesso ai dati che venga facilmente incontro alle diverse esigenze dei cittadini; - la riduzione del digital divide, come anche la disponibilità di sportelli in luoghi ed orari noti e di facile accesso per il contatto con i cittadini.

 

3) Quale politica culturale intende promuovere al fine di valorizzare la memoria ed il patrimonio culturale del suo territorio (musei, biblioteche, archivi ecc.)?

La cultura riveste un ruolo centrale nel nostro programma. Difatti, riteniamo che la consapevolezza e del patrimonio culturale, sia esso artistico, storico, tecnico-scientifico, artigiano, agricolo, sia un pilastro imprescindibile per la qualità della vita nel nostro territorio, e forse l'unico elemento in grado di determinare anche la ripresa e il consolidamento delle opportunità lavorative. Una politica specifica per la cultura prevede un lavoro con la popolazione per il riconoscimento di ciò che la comunità ha a disposizione, per l'accessibilità e la comprensione di questo patrimonio, perché esso diventi stimolo di una lettura creativa, che dia origine a nuove elaborazioni culturali. Si deve facilitare e promuovere la possibilità di luoghi e momenti di visibilità per gli artisti lucchesi delle varie discipline, il loro contatto con la popolazione e soprattutto con i giovani, lo scambio con artisti di diversa provenienza grazie anche all'attrattiva esercitata dalla storia e dal patrimonio della nostra città. Il nostro patrimonio può anche avere un ruolo di ponte e verso le comunità di immigrati che sia avviano con la seconda generazione a diventare nuovi italiani. Immaginare percorsi in cui si ri-scopre e si conosce più approfonditamente insieme, italiani “nuovi” e non, il patrimonio culturale, e si definisce nel dialogo quale significato esso ha per noi, come possiamo goderne e cosa possiamo cerare a partire da esso, possono costruire veramente una comunità. In tutti questi processi, oltre alle risorse già esistenti (strutture e personale), l'attenzione alle opportunità offerte dall'Europa con i suoi bandi e finanziamenti da ottenere con adeguata progettualità, la visione collaborativa tra istituzioni e territori oltre quello comunale, e la collaborazione progettuale ed operativa con i cittadini e le associazioni, saranno i punti di forza principali.

 

4) Quali forme di partecipazione intende promuovere per coinvolgere la cittadinanza nelle scelte comuni e favorire un superamento della diffusa disaffezione nei confronti della politica?

 

L'esistenza della nostra lista è di per sé una prima iniziativa: un'aggregazione di cittadine unite dal desiderio di partecipare alla vita politica della città per riportare i cittadini al centro, perché con responsabilità e senso civico tutti noi ci si riappropri del nostro ruolo di proposta, cura e verifica nella vita della comunità anche attraverso la presenza nei luoghi della rappresentanza eletta. Non abbiamo né abbiamo cercato “padrini” poiché l'unico potere e l'unica forza per agire ci deve venire dal cittadino elettore.  Rispetto alla situazione attuale, riteniamo che il Comune debba fare alcuni passi avanti verso la partecipazione, per agire in modo veramente democratico, raccogliendo costantemente la voce dei cittadini, e per affrontare adeguatamente la complessità della vita attuale che non permette più – se mai è stato possibile – di gestire in modo totalmente verticistico una comunità. Quindi, si tratta di prevedere senz'altro l'attuazione di processi partecipativi adeguati alle varie necessità – dai tavoli ai referendum, le forme sperimentate e possibili sono una moltitudine - , ma non solo come opportunità consultiva oppure come possibilità di richiesta propositiva “dal basso”. E' ormai necessario includere direttamente e stabilmente i cittadini in alcuni processi decisionali che abbiano valore di delibera, in particolare nella gestione di beni comuni. In questo senso, riconosciamo l'esempio dell'attuale amministrazione comunale di Napoli che ha istituito un assessorato alla partecipazione avviando attraverso di esso la struttura permanente Laboratorio Napoli attraverso la quale i cittadini, singolarmente o in gruppi organizzati, possono partecipare in modo trasparente alle decisioni sulla vita della città.

 

5) L’ anno 2012 è stato dichiarato dall’Europa come l’anno per l’invecchiamento attivo e la solidarietà fra le generazioni. Quali iniziative la nuova amministrazione comunale intende promuovere per rispondere alle nuove esigenze delle persone anziane al fine di trovare soluzioni sostenibili ed eque anche per tutte le altre generazioni?

 

Anziani. Noi partiamo sempre dall’idea di comunità. Così vorremmo che anche gli anziani, tutti, potessero continuare a vivere all’interno della propria famiglia o della propria casa fino a quando lo consente un livello accettabile di autosufficienza, fruendo dei servizi che già esistono e di altri che immaginiamo. Le varie forme di assistenza domiciliare per rendere possibile il quotidiano. La teleassistenza, il telesoccorso, i centri diurni di assistenza vera e propria per sollevare le famiglie, come nel caso dell’Alzheimer etc. I centri culturali, educativi, ricreativi, di socializzazione. Il sostegno economico e psicologico quando occorre. Il trasporto agevolato. E per i casi in cui si rende necessario, l’ appoggio a strutture di accoglienza quali case famiglia, residenze, mini appartamenti in contesti che garantiscono la necessaria assistenza. Occorre essere attenti a che domanda e offerta si integrino. Vegliare sulla qualità dei servizi offerti. Da tutti i punti di vista. Vorremmo soprattutto, e per questo ci adopereremo, che nessuna di queste soluzioni implicasse isolamento. Fuoruscita traumatica dalla propria realtà di vita. Collegamenti facilitati, stimoli a fare, a partecipare. Possiamo immaginare attività “lavorative”, ad esempio nel riuso, che stimolino la fantasia. Piccole biblioteche diffuse, che forse avranno bisogno di bibliotecari, l’accompagnamento ad eventi, La creazione di eventi. Incontri con le scuole. Ci sono storie e saperi che occorre tramandare.  Forse non s’inventa nulla. Ma anche in questo ambito ascolto e informazione, personale preparato e motivato, oltre alle risorse che devono esserci e che sapremo reperire, saranno alla base di una rete, anche tecnologica, che metterà in connessione tutti gli enti impegnati: istituzionali , di volontariato o altro. Per fornire servizi attenti, il più possibile personalizzati, evitando sovrapposizioni e possibili sprechi di energie e competenze. Nostro obiettivo è che gli anziani, che vivano in famiglia o meno, continuino ad essere e a sentirsi utile parte della comunità. E non certo o non solo perché anziani, prima o poi, lo saremo tutti.

 

6) Quali sono i progetti per il volontariato lucchese e per le associazioni presenti sul proprio territorio?

 

Il volontariato e l'associazionismo lucchese godono di straordinaria vivacità e pluralità, ma l'inasprirsi della crisi economica e il cambiamento nella mentalità e nei rapporti sociali intervenuto negli ultimi anni (pensiamo alla rarefazione del senso della comunità e dell'impegno verso di essa, all'individualismo amaro che ha perso la prospettiva a lungo termine e collettiva) fanno sentire in affanno questo mondo, basato sulla gratuità dell'impegno personale e sulla scelta libera e non utilitaristica di un ambito di impegno individuale e collettivo nella propria comunità e a beneficio di essa. Per le varie organizzazioni è proprio questo il momento di non coltivare orti particolari o cercare soluzioni rapide a problemi specifici, bensì di unirsi per richiedere all'amministrazione comunale coordinatamente e collettivamente (riunendosi per territorio, o per aree d'interesse e d'intervento, o per altri elementi unificanti qualificanti) provvedimenti che siano strutturalmente e complessivamente positivi, ad ampia ricaduta. Il Comune non può disperdere in mille microscopici rivoli interventi e risorse, ma può e deve farsi carico di interventi che facilitino il lavoro immediato (es. trasparenza e semplicità delle procedure per le iniziative) e la durata sul lungo periodo delle attività associazionistiche. La tipologia concreta degli interventi andrà stabilita insieme tra Comune e associazionismo, in uno specifico processo partecipativo. In altri processi partecipativi su temi specifici (es. la salute, lo sport, la cultura) le associazioni del settore saranno necessariamente coinvolte per la loro preziosa esperienza e consapevolezza riguardo ai temi trattati. Infine, una collaborazione importante può nascere tra ente pubblico e associazionismo per iniziative di formazione rivolte a bambini e ragazzi, per contribuire a far radicare in loro il senso dell'impegno civico - liberamente scelto ed organizzato - verso la propria comunità, e della cura dobbiamo ad essa.

 

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Lucca, 1 maggio 2012

 

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