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E' morto Mino Martinazzoli

Aveva 80 anni ed era malato da tempo.
E' stato l'ultimo segretario democristiano. Una vita per lo scudocrociato e un approdo finale con il centrosinistra.
Guidò la Dc nella tempesta di Tangentopoli.

di Paolo Razzuoli

È morto domenica mattina (4 settembre) a Brescia L'On. Mino Martinazzoli, ex segretario della Dc e più volte ministro.
E' stato anche sindaco di Brescia.

Nato a Orzinuovi (Brescia) nel 1931, era malato da tempo. A novembre avrebbe compiuto 80 anni.

Ha dedicato tutta la sua vita alla politica. Dopo essere stato più volte ministro e rappresentante della base Dc, martinazzoli è stato alla guida di quello che è rimasto dello scudocrociato dopo la bufera di Tangentopoli - tornato nel frattempo a chiamarsi Partito popolare italiano - e nelle elezioni politiche del 1994 ha tentato la strada del Patto per l'Italia, il polo centrista alternativo alla coalizione di sinistra dei Progressisti e quella di centrodestra rappresentata dalla prima alleanza tra il neonato Forza Italia, l'Msi ancora non trasformatasi in Alleanza Nazionale e la Lega Nord. Le elezioni di quell'anno non andarono bene, il progetto portato avanti con Mario Segni finì schiacciato dalla contrapposizione fra un Berlusconi appena sceso in campo e la «gioiosa macchina da guerra» di Achille Occhetto, e Martinazzoli lasciò l'incarico.
Sarebbe tornato poi in primo piano, dopo un'esperienza alla guida del Comune di Brescia in qualità di sindaco, quando nel 2000 è stato scelto come sfidante di Roberto Formigoni nella corsa alla Regione Lombardia. Il risultato è stato però anche in quel caso molto deludente, con il leader ciellino che ha raccolto praticamente il doppio delle sue preferenze (61% contro 32) e ha segnato di fatto la sua definitiva uscita di scena dall'agone politico.

Ho avuto modo di incontrare piu' volte Mino Martinazzoli, sia a Lucca, sia in occasione di incontri e/o convegni di carattere nazionale.
Era una delle personalita' importanti della DC che piu' mi affascinavano.

Intelligenza acutissima, sorretta da una cultura politica e giuridica straordinaria, possedeva una non comune capacita' di analisi sociale e politica.
Pur non essendo sempre agevole seguirlo nei suoi sottili ragionamenti, riusciva a cogliere l'essenza vera dei problemi e a tracciare una prospettiva politica all'altezza delle sfide poste dalle stagioni che ha attraversato.

Quanta differenza di stile e di personalita' rispetto ai leader di oggi.
Con una voce piana, quasi a fil di voce, esprimeva un pensiero profondo, che ti lasciava qualcosa dentro, su cui proseguivi la riflessione e che ti serviva da guida nel tuo lavoro politico quotidiano!
Oggi invece la politica e' urlata, ma al di la' del frastuono non ti resta nulla su cui riflettere e nulla che possa aiutarti ad immaginare una prospettiva.

Figura di estrema limpidezza morale, il suo pensiero ed il suo esempio hanno avuto un ruolo importante nella mia formazione politica e - posso aggiungere senza paura di sbagliare - in quella dei molti che come me hanno vissuto la loro esperienza politica nella Democrazia Cristiana.

Non sempre ho condiviso le sue scelte, soprattutto quelle della fase finale della sua presenza concreta nell'agone politico.
Tuttavia, ogni suo pensiero, ogni sua presa di posizione, ogni sua scelta, e' stata da me guardata con grande rispetto, con la consapevolezza e l'umilta' di chi riconosce in lui un vero maestro, intelligente e competente, capace di coinvolgere ed affascinare.

Con Mino Martinazzoli se ne e' andato uno dei grandi della Democrazia Cristiana e della vita politica della nostra Repubblica.
Una di quelle figure che sarebbero oggi piu' che mai necessarie, per aiutare ad immaginare una prospettiva di sviluppo positiva e concreta, quindi per aiutare ad uscire dalle secche del nulla in cui la politica italiana si e' arenata.

Lucca, 4 settembre 2011

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