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Nella bufera politico-giudiziaria che ha scosso l'amministrazione lucchese, Fucinaidee ha scelto la linea del silenzio.
Hanno parlato un po' tutti, sin troppo e non sempre a proposito, e chi ha voluto non ha certo trovato difficolta' ad informarsi sui fatti ed anche sul contorno che attorno ad essi si e' costruito.

Andando oltre gli avvenimenti, rimane la delusione per il crepuscolo di una vicenda politico-amministrativa in cui personalmente avevo creduto e per la quale mi ero profondamente speso.

E' ora di estrema urgenza dar vita ad una riflessione seria su contenuti e metodi con cui si vorra' costruire il percorso di avvicinamento alla scadenza del rinnovo amministrativo del 2012.
Sara' questo il vero banco di prova con cui le forze cosiddette moderate lucchesi diranno alla citta' se sono ancora in grado di esprimere una credibile proposta politica, oppure se il tarlo che ormai da tempo le corrode ha prodotto danni tali da renderle deltutto inidonee al ruolo di guida cittadina.
In quest'ultima ipotesi, il passaggio ad una nuova stagione politica sara' inevitabile.

Nel frattempo il sindaco Favilla ha inviato una lettera ai consiglieri comunali con cui si traccia un'ipotesi di percorso per l'ultimo anno della consiliatura.
Vari stralci sono gia' stati pubblicati su altri mezzi di informazione. Ritengo utile metterla integralmente a disposizione dei lettori di Fucinaidee.

Paolo Razzuoli

 

Lettera aperta del sindaco Mauro Favilla ai Consiglieri Comunali

 

I recenti avvenimenti, l’intervento della autorità giudiziaria, i rilievi della Regione e della Provincia, i suggerimenti di alcuni consiglieri comunali, impongono di chiudere la fase della riflessione e di esprimere l’orientamento della Amministrazione Comunale e di assumere precise decisioni.

Esaminiamo singolarmente i problemi relativi allo Stadio e alle varianti di minima entità al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico.

 

RISTRUTTURAZIONE DELLO STADIO PORTA ELISA

E’ noto che il progetto di intervento sullo stadio, attraverso una concessione di opera pubblica (project financing), è stato concepito e maturato come strumento:

a)     di vantaggio economico per il Comune perché capace di dotare la città di un impianto sportivo di primo ordine,

b)     di risparmio futuro per il Comune perché avrebbe evitato la necessità di intervenire con mezzi propri al risanamento dell’attuale stadio;

c)      di afflusso di risorse aggiuntive per il Comune, derivanti da:

 – riscossione degli oneri di urbanizzazione collegati agli interventi di ristrutturazione edilizia;

 _  riscossione di un canone di concessione per tutti gli anni della esistenza in vita del diritto di       superficie;

_   incremento patrimoniale, gratuitamente acquisito, costituito dalla intera proprietà di tutte le   opere realizzate, al termine della concessione del diritto di superficie;

d)  di afflusso di risorse per assicurare la gestione della società sportiva negli anni, in quanto ad essa sarebbero state assegnate quote di proventi nell’ambito dell’intero progetto;

 

L’operazione fu a suo tempo approvata dal Consiglio Comunale anche perché valutata come opportuna, in quanto prevedeva funzioni ed insediamenti ritenuti idonei e compatibili con l’assetto urbanistico cittadino.

 

QUALI PROCEDURE SEGUIRE DA ORA IN AVANTI?

L’Amministrazione ritiene che, a questo punto, il Consiglio Comunale possa procedere all’esame delle osservazioni alle varianti, ricevute nello spazio di tempo ad esse dedicato, e assumere una decisione ultimativa e cioè: o approvare in via definitiva la variante stessa o revocarla.

Naturalmente, l’approvazione definitiva si giustifica se la U.S. Lucchese Libertas rimane iscritta al campionato nazionale di calcio; in caso contrario diventa un atto inutile, perché, senza prosecuzione dell’attività calcistica in una serie nazionale importante, cessa di esistere l’esigenza di uno stadio funzionale.

L’eventuale passo successivo sarà una gara ad evidenza pubblica per l’aggiudicazione della concessione dei lavori, ammesso che allo stato attuale dei fatti esista una convenienza economica a partecipare alla gara e ai lavori.

 

VARIANTE DI MINIMA AL PIANO STRUTTURALE E AL REGOLAMENTO URBANISTICO

I rilievi avanzati dall’autorità giudiziaria, che sono oggetto di un’azione penale che avrà il suo corso, si riferiscono alla determinazione delle previsioni quantitative degli atti che sono precedenti alle attuali varianti. La variante al Piano Strutturale assume il carattere di atto formativo di un nuovo Strumento Urbanistico: le rispettive previsioni quantitative  hanno solo un riferimento teorico ai precedenti ed hanno una valenza autonoma.

Pertanto, come nuovo provvedimento urbanistico può essere oggetto di eventuali rilievi di carattere amministrativo.

Ed infatti le due varianti sono state oggetto di osservazioni e rilievi da parte della Regione e della Amministrazione Provinciale, oltrechè di Enti, Comitati, Associazioni, aziende e singoli cittadini, così come prevedono le leggi.

Pertanto l’Amministrazione Comunale intende che il primo passo da compiere sia quello di procedere a verifiche con la Regione e la Provincia sui rilievi formulati allo scopo di raggiungere una intesa preventiva – se possibile – sul contenuto di tali provvedimenti urbanistici.

Si intende ricordare che tali provvedimenti hanno un carattere propedeutico, rispetto alla formulazione di un nuovo Piano Strutturale di lungo periodo.

Infatti in essi non sono contenute previsioni di nuove aree da edificare rispetto al vigente Regolamento Urbanistico, (salvo l’intervento di edilizia pubblica).

Nella variante di minima è stato adottato il criterio di tenere conto delle decisioni positive già assunte dal Consiglio Comunale e in conseguenza della adozione di tale criterio è rimasto salvaguardato il piano norma n.5 (S.Anna), che è l’unico a prevedere utilizzazioni di aree oggi scoperte. In attesa di un chiarimento con la Regione esso potrebbe essere estrapolato, procedendo sulle restanti disposizioni.

L’approvazione definitiva delle varianti di minima, infatti, è atto necessario al fine di raggiungere diversi scopi:

1)     riattivare i vincoli sulle aree destinate a opere pubbliche per consentire – ove necessario – l’esproprio delle aree;

2)     bloccare la nuova edificazione al di sopra dei tetti massimi stabiliti, in quanto in assenza di tali strumenti i diversi proprietari di aree, che sono edificabili secondo il vecchio Regolamento Urbanistico, avrebbero diritto a utilizzare le relative potenzialità edificatorie, superando così oltrechè il limite di ogni singola UTOE anche il limite massimo consentito dal vigente Piano Strutturale, in quanto è stato accertato che le previsioni e le indicazioni cartografiche del Regolamento Urbanistico superano nella loro potenzialità, applicando i parametri urbanistici previsti, i limiti quantitativi previsti dal Piano Strutturale; ciò si verifica, per lo meno, nel caso alcune particolari destinazioni;

3)     per consentire ai proprietari di intervenire anche sugli edifici esistenti, nei casi in cui sia previsto che ciò debba avvenire attraverso lo strumento del piano attuativo in quanto in tali casi la decadenza quinquennale della previsione di piani attuativi contenuti nel Regolamento Urbanistico non consente neppure l’intervento sull’edilizia preesistente.

E’ per tali motivi che l’Amministrazione Comunale ritiene necessario non abbandonare la via intrapresa, sia pur correggendo – ove occorra e sia condiviso – quanto già contenuto nelle varianti stesse.

 

Lucca, 05/07/2011

 

 

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