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Occorre una forte azione per far rispettare la volonta' dei lucchesi sulle scelte ospedaliere

Lettera aperta di Raffaello Papeschi

La ASL di Lucca e la Regione Toscana hanno firmato l'accordo per la costruzione del nuovo ospedale a S. Filippo, ignorando le ragioni che sono state loro addotte per stralciare la situazione di Lucca da quella degli altri tre ospedali toscani.

In particolare il nostro comitato aveva richiesto:
1) Che si rivedesse il programma generale di Area Vasta, che relega Lucca a struttura subalterna di Pisa, riduce i posti-letto e crea un ospedale solo per alta intensità di cura, con 5 giorni di degenza media, lasciando senza assistenza ospedaliera i malati subacuti e cronici.
2) Che si ridimensionasse il progetto di costruire un intero nuovo ospedale, di cui a Lucca non c'è bisogno, limitandosi a costruire solo un nuovo padiglione chirurgico, e destinando il rimanente dello stanziamento alla costruzione di un nuovo ospedale unico della Valle del Serchio, di cui c'è effettivamente necessità, e a favore del quale si sono espressi recentemente sia tutti i medici che i Sindaci della Valle.
3) Che in ogni caso qualsiasi nuova costruzione venisse effettuata nell'area di Campo di Marte, dove già esistono due nuovi padiglioni per un totale di 200 posti-letto, con camere di 2-3 letti con bagno, e che tale struttura non venisse declassata a struttura sociale.

Su questi punti l'attuale sindaco di Lucca, Favilla, aveva espresso un parere di massima favorevole in campagna elettorale, quando il 24 aprile di quest'anno ha sottoscritto, sia pure con qualche distinguo, le nostre richieste in un incontro con la cittadinanza a S. Micheletto, documento che noi conserviamo tuttora.

Le sue riserve erano subordinate alla nomina di una commissione di esperti che valutasse le varie ipotesi, e sottoponesse alla Regione le motivazioni per cui si chiede la revisione del programma. Nulla di tutto questo è stato messo in atto dal Sindaco, che sembra avere assistito passivamente all'avanzare delle iniziative della Regione e ASL, incuranti di ogni richiamo al rispetto dei cittadini lucchesi.

Sappiamo bene che i politici sono molto abili nell'agire con diplomazia, a raggiungere compromessi e a temporeggiare per evitare lo scontro diretto. Tuttavia l'impressione è chiara che troppa abilità diplomatica ci porrà di fronte al fatto compiuto, tattica che l'assessore regionale Rossi ha sempre brutalmente adottato giocando sul ricatto di dover pagare una penale, che spaventò gli sprovveduti consiglieri comunali della passata amministrazione.

Crediamo che sia giunto il momento in cui l'attuale Sindaco abbandoni ogni tatticismo e imponga con forza il punto di vista della comunità lucchese nelle trattative con Regione e ASL. Quando ci si deve opporre alla prepotenza e noncuranza, non si può continuare ad agire in guanti bianchi; lo scontro è inevitabile, non dovuto ad ambizioni personali nè ad anomalie caratteriali, ma solo e soltanto a difesa della comunità che il Sindaco è stato eletto a rappresentare. Ricordi il Sindaco che il programma sulla sanità è stato determinante per la sua elezione: è ora che egli gli dia corso.

Lucca, 22 novembre 2007
Raffaello Papeschi, Comitato "Lucca per una Sanità Migliore"

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