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DINELLI (F.I.): “LA PROTESTA DEI MEDICI E’ UN CHIARO ATTO DI ACCUSA A ROSSI”.

Comunicato stampa gruppo consiliare F.I. Regione Toscana

“La situazione della sanità regionale è preoccupante, lo sciopero indetto congiuntamente da medici di medicina generale, assistenza primaria, guardia medica, emergenza e servizi territoriali ne è la testimonianza più evidente. In Toscana, per la prima volta, tutte le federazioni sindacali assieme hanno manifestato la loro contrarietà all’azione che l’Assessore alla sanità Rossi ha condotto contro tutta la medicina di base, compromettendo il sistema dell’aggiornamento professionale obbligatorio dei medici tutt’oggi interrotto.
Al di là delle rivendicazioni di categoria, quanto sta accadendo richiama alle proprie responsabilità politiche l’Assessore Rossi e il Presidente Martini perché tutto ciò rappresenta la punta di un iceberg che va a colpire, ancora una volta, il cittadino–paziente, in quanto viene minato il rapporto “medico–paziente.”

Così Maurizio Dinelli, Presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, commenta l’astensione dal lavoro dei medici di medicina generale annunciando un’interrogazione urgente per chiedere all’Assessore Rossi “come intenda risolvere questa situazione che di fatto va a intaccare il “rapporto medico–paziente”, pilastro fondamentale su cui dovrebbe poggiare il servizio sanitario.
“E questo – continua l’azzurro – continuerà soprattutto a colpire le fasce più deboli e fragili (sia sul piano economico che sociale) della popolazione toscana, visto che il sistema sanitario toscano (improntato sull’autoreferenzialità) non è riuscito, fino ad oggi, a rispondere ai bisogni di assistenza e prevenzione né, addirittura, ad intercettare il bisogno di salute dei cittadini.”
“Lo sciopero – conclude Dinelli – testimonia in realtà come il “rapporto medico–paziente” sia sempre più in crisi per una sclerotizzazione del sistema ed una sua eccessiva burocratizzazione. La salute (intesa come ben – essere psicofisico) deve essere promossa attivamente dalla società nelle sue varie componenti, superando gli schemi stantii basati sul monopolio delle istituzioni pubbliche e sui cittadini del tutto passivi. Ciò eviterebbe di aprire un’altra stagione fatta di regolamenti e disciplinari dettati dall’alto (come avvenuto in questo caso), per privilegiare invece tutte quelle azioni che attribuiscono alle professioni sanitarie un ruolo centrale nel rapporto con i cittadini, assegnando loro la piena responsabilità sul controllo di qualità, sui comportamenti deontologici e sulla pianificazione dei programmi di cura”.

Firenze, 25 settembre 2007

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