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UNO SGUARDO UIL-FPL MEDICI AL DISAGIO DEI MEDICI

UIL- FPL MEDICI - SEGRETERIA PROVINCIALE

Alla luce di quanto il Ministero della Salute, su sollecitazione dell’Assessorato alla Sanità della Regione Toscana, ha inviato in data 11 giugno u.s. ( protocollo n° 1099) al Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Lucca, la U.I.L.-fpl Medici ritiene di dover fare alcune riflessioni riguardo alle presunte “….pesanti critiche sull’operato regionale nonché dell’azienda usl2 di Lucca….” , contenute nel testo pubblicato a pagamento dallo stesso Ordine dei Medici.

La U.I.L.-fpl Medici conferma il suo sostegno alle iniziative promosse dal Presidente dell’OOMM di Lucca, Dott. U. Quiriconi nel marzo u.s. che si sono concluse con l’avviso a pagamento pubblicato sui giornali locali (“La Nazione” e “Il Tirreno”) il 7 aprile u.s.
L’iniziativa, sollecitata anche dalla nostra Organizzazione Sindacale, è stata la prima nella storia dell’Ordine dei Medici di Lucca e rappresenta un momento importante attraverso il quale il Presidente ha raccolto il disagio lavorativo professionale ( non sindacale!) testimoniato da Medici Dipendenti ospedalieri, Specialisti convenzionati e Medici convenzionati. Il Comunicato dell’Ordine dei Medici oggetto dell’attenzione del Ministero della salute, è stato preceduto, il 31 marzo, da un'assemblea di tutti i Medici richiesta esplicitamente dagli stessi in considerazione della forte preoccupazione all’interno della classe medica riguardo a determinate scelte aziendali dettate in prima istanza da oggettive difficoltà finanziarie dell’Azienda. In questo contesto il Presidente dott. Umberto Quiriconi ha saputo riunire le differenti figure professionali aprendo la “comune casa” per iniziare tutti insieme una profonda riflessione sull’autonomia lavorativa (deontologia o budgetarismo) e su quella che sarà la nuova organizzazione sanitaria in Toscana.

Il documento prodotto non è stato altro che il frutto di chi era presente in tale assemblea e a chiare note ha esplicitato il particolare e delicato momento che si viveva e tuttora si vive a Lucca; per tale motivo non si poteva fare a meno di informare la Cittadinanza sui possibili risvolti negativi sul Cittadino. Oggi abbiamo la conferma che le preoccupazioni scritte su quel documento sono risultate foriere di verità nascoste, infatti la situazione nella Az ASL 2 di Lucca è difficile in un quadro regionale ancora più disastroso.
Tutto questo lo si può trovare nella delibera n° 286 del 23/4/07 ed allegati dove la regione distribuisce la maggiore disponibilità in questo modo:

L’Azienda USL 2 di fronte ai vari interventi sulla stampa che criticavano il deficit aziendale, anzichè intervenire in merito si è sempre preoccupata di rassicurare sulla infondatezza di certe dichiarazioni che lo stesso sindacato U.I.L.-fpl Medici ha più volte esplicitato sulla stampa. E allora come si spiega un deficit di € 64.742.076 , maturato fin qui?
Benché ‘corretto’ nel modo sopra descritto dalla regione, rimane pur sempre,nella nostra Azienda USL 2, un buco di € 8.000.000: guarda caso la manovra restrittiva preannunciata nel primo trimestre era proprio di tale entità! Questo rimane il punto di maggior preoccupazione della classe medica in quanto che il sistema budgetario ( articolo 126 legge 40/05) assunto dalle aziende sanitarie basa la programmazione sulla disponibilità finanziaria.

Da qui parte la seconda preoccupazione: la razionalizzazione, eccessiva che si sta attuando all’interno della nostra azienda, ha come finalità il bene del cittadino oppure il rientro dal deficit ?
La stessa riduzione dell’attività aggiuntiva dei Medici Ospedalieri, soprattutto nel settore della Radiologia, sta portando ad un allungamento dei tempi di attesa oltre ogni limite. A tuttoggi, come da verifica al CUP, una RMN cervicale non urgente prenotata il 14 maggio è stata assegnata il 19 settembre p.v. oppure una RMN lombare prenotata l’11 giugno va a finire al 24 ottobre p.v. oppure ancora per una mammografia si deve attendere il marzo 2008 etc….

La stessa mancanza di un dialogo costruttivo su riorganizzazione aziendale e soprattutto sulla revisione dei tre presidi ospedalieri che procede di pari passo con una chiara definizione del ruolo dei due ospedali della Valle del Serchio sono un ulteriore punto di preoccupazione che comporta da anni dei riflessi negativi su tutti.
La duplicazione di alcuni servizi , l’uso inappropriato dello straordinario e il sottoutilizzo di alcune risorse, negli ospedali della Valle del Serchio, sono spesso fonti di tensioni all’interno della classe medica in quanto testimoniano disorganizzazione e mancata programmazione. Il persistente diniego - da parte dell’Azienda - di un confronto costruttivo su necessità delle risorse umane ovvero di medici è ulteriore motivo di forte preoccupazione in quanto che di fronte ad una carenza di 45 medici, secondo UIL-fpl Medici, la risposta dell’azienda, nel primo semestre, non ha superato il 10% , incluso i pensionamenti! E se non si rapportano i “carichi di lavoro” (come richiesto esplicitamente dal CCNL del 3 novembre 2005) prima di procedere a qualsiasi razionalizzazione del personale, il Medico fornirà una prestazione sanitaria frettolosa e superficiale proprio in virtù di questa mancata verifica tra carico di lavoro e necessità di risorse.

L’incompleta assegnazione degli incarichi professionali e/o di struttura semplice attraverso i quali si definisce anche l’assetto organizzativo e professionale dell’Azienda USL 2, è altro motivo di malcontento e di frustrazione per la classe Medica. Incarichi professionali, che attendono dall’8 giugno 2000, il cui completamento doveva avvenire nel primo trimestre del 2007 ma che l’Azienda ha costantemente rinviato. Si ricorda che per il loro finanziamento si fa ricorso a dedicati fondi aziendali assegnati, per Contratto Nazionale di Lavoro, ai Medici e non gravanti direttamente sul bilancio aziendale in quanto derivanti dagli annuali aumenti stipendiali. La stessa organizzazione per area funzionale delle singole unità operative ospedaliere, l’accorpamento fisico di alcuni reparti non trova questa organizzazione sindacale concorde in quanto spersonalizzante, modello organizzativo legato al sistema “budgetario” che non tiene conto delle singole specializzazioni. Inoltre, nella nostra realtà, l’azienda non ha neppure accolto le osservazioni avanzate da “intersindacale 20 febbraio” come confermato dal libro di Budget 2007. La perdita della identità delle Unità Operative, l’annunciata scomparsa della Nefrologia come Unità operativa e prossimamente anche della Pneumologia sono ulteriori fonti di preoccupazione e di confusione mentale per il Medico.La mancata valorizzazione delle eccellenze esistenti all’interno della nostra Azienda, prime fra tutte l’Unità operativa di Otorino che ha l’indice di performance più alto della Toscana, ma che si trova costantemente a ‘lottare’ tra carenza di personale, richiesta di maggiori sedute operatorie, logistica e liste di attesa che non può assolvere. La stessa Chirurgia Plastica, funzione regionale, che avrebbe ritrovato una nuova professionalità viene lasciata a se stessa.
Il Centro trasfusionale produce alti livelli qualitativi ma soprattutto porta un importante valore aggiunto al bilancio aziendale con i suoi € 1.361.724 ottenuti quest’anno.

E infine la stessa Dermatologia , più volte segnalata sulla stampa per l’attività svolta al suo interno dal “Centro per la psoriasi e fototerapia” in funzione dal 1999 divenendo, di fatto, un riferimento regionale.
Infine la stessa Unità Operativa di Malattie Infettive, sempre in affanno di personale, potrebbe trovare una rivalorizzazione regionale nella riorganizzazione del settore.
La radioterapia con l’inizio dell’attività dell’Acceleratore lineare è partita in uno stato preagonico e come tale viene lasciata: potrebbe o no essere un punto di riferimento di Area Vasta anche con l’implementazione di un'altra macchina?

La perenne persistenza di problemi organizzativi esistenti all’interno della nostra Azienda e in particolare per l’unità operativa di ortopedia che svolge il 70% della sua attività sul “non programmato”- Ma non solo, anche la Medicina I e II soffrono di una disorganizzazione al loro interno con cronica carenza di personale e di un disequilibrio peggiorato anche dal mancato rinnovo del contratto al Prof. F. Carmassi. Lo stesso Pronto Soccorso di Castelnuovo si trova da anni a portare avanti l’attività con personale non strettamente dedicato e inoltre a tuttoggi non ha ancora potuto aprire i 4 letti di osservazione.
Questi sono solo alcuni piccoli esempi di una complicata realtà: la permanente protezione di una unità operativa che per la Legge 40 dovrebbe trovare collocazione in una diversa macrostruttura; la difficile e intricata organizzazione dei distretti la cui eccessiva razionalizzazione, tentata nel periodo elettorale, è solo stata rinviata temporaneamente.
Riteniamo che una città con 90.000 abitanti non possa essere convogliata in un unico distretto e magari collocato anche all’interno del Campo di Marte, ma dovrebbe essere pensata una doppia localizzazione con estensione dei servizi ad almeno 12 ore per 6 giorni alla settimana. Il depotenziamento dei distretti è confermato anche dall’assenza di investimenti e di ristrutturazioni all’interno del Distretto periferico di Marlia che a tutttoggi ha un destino molto incerto.
Di tutto questo non si è mai avuta alcuna informazione e non è mai stata attuata alcuna concertazione!
Lo scenario appena descritto, anche se incompleto, ricalca una realtà ormai consolidata da anni per la quale non vi è stato il dovuto coinvolgimento dei singoli medici nelle scelte aziendali. Una perdurante disorganizzazione, una frettolosa e parziale riorganizzazione, una superficiale informazione e infine una omessa presa di posizione sulla definizione dei ruoli dei due ospedali presenti in Valle del Serchio sono punti chiave delle criticità esistenti all’interno dell’azienda sanitaria con verosimili riflessi negativi sul Cittadino. Questa organizzazione sindacale avendo avuto il sentore di questo, ha ritenuto doveroso coinvolgere il Presidente dell’Ordine dei Medici in qualità di garante dell’aspetto deontologico della missione del Medico.
La preoccupazione era ed è tuttora alta, in quanto che la classe medica si trova di fronte spesso ad un dilemma: obbedire sempre al Direttore Generale in quanto Datore di Lavoro e/o misconoscere il Giuramento di Ipocrate ? Il momento non è dei migliori e assicurare una qualità assistenziale con i modelli organizzativi disposti dalla Regione Toscana e rapportati alle attuali risorse umane ci sembra abbastanza arduo. Come Organizzazione Sindacale siamo convinti che il Comunicato dell’Ordine dei Medici pubblicato il 7 aprile u.s. rispecchi le difficoltà e le umiliazioni che i Medici incontrano nella nostra azienda nell’esercizio della loro professione e non rappresenta certamente “un ingiustificato allarme alla popolazione”.

Lucca, 31 luglio 2007
UIL- FPL MEDICI SEGRETERIA PROVINCIALE
Dott- Alessandro Di Vito

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