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Credibilità della sinistra; ma quale?

   

Comitato "Lucca per una sanita' migliore"

La sinistra dice di voler difendere le classi più povere, valorizzare il servizio pubblico e rispettare le regole democratiche.
    Come si conciliano questi principi con le scelte e i programmi della Regione Toscana e della sinistra lucchese?

 

Democrazia.

La Regione ha tolto ogni possibilità ai cittadini di esprimere le proprie opinioni sulla costruzione dei nuovi ospedali, intendendo che l'Accordo di Programma, concordato unicamente a livello politico, costituisca una variante al Piano Strutturale. In questo modo i cittadini non hanno potuto presentare le loro osservazioni. Non solo, una raccolta di firme per un referendum consultivo è stata ignorata, sia a Lucca che a Massa Carrara.

 

Valorizzazione del servizio pubblico.

L’Accordo di Programma, firmato da Rossi, Fazzi, Tagliasacchi e Tavanti, e ratificato con i voti determinanti dell’Ulivo e i voti contrari di F.I., Per Lucca e i Suoi Paesi e Governare Lucca, stabilisce che si deve vendere la maggior parte del Campo di Marte per ricavare almeno 23 milioni di euro, con il sospetto di una speculazione edilizia. Altri 20 milioni di euro li aggiunge il privato costruttore, in cambio di una gestione dei servizi per 30 anni. Intanto l’ASL ha avviato pesanti tagli: il personale che va in pensione (inclusi anche alcuni primari) non viene sostituito, la chiusura del distretto di S. Vito è stata solo rinviata, le liste di attesa si allungano e il personale dei distretti è ridotto all'osso. A Lucca ci sono circa 10 mila "fughe" all'anno (cittadini che vanno a curarsi fuori Lucca): vuol dire che i lucchesi non hanno un servizio sanitario sufficiente.

 

Difesa della gente più povera.

Per il nuovo ospedale, le Linee Guida della Regione stabiliscono che dopo cinque giorni di degenza o si va a casa o si passa nell'Ospedale di Comunità, affidato ai servizi sociali, seguiti dal medico di base, che certamente non può essere presente 24 ore su 24. Questo significa che chi ha soldi potrà permettersi di andare in una Casa di cura privata e chi non li ha sarà abbandonato a sé stesso, come è accaduto ai malati mentali dopo la legge Basaglia.

 

Noi non siamo un partito, ma non possiamo essere indifferenti davanti alla scelta del nuovo sindaco. Abbiamo già posto queste domande due settimane fa a Tagliasacchi, il quale, come altre volte, non ci ha risposto. Gli chiediamo oggi, di nuovo, di rispondere pubblicamente, perché c’è un’evidente contraddizione fra ciò che la sinistra dice e ciò che ha fatto e propone di fare in pratica.

Lucca, 8 giugno 2007

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