logo Fucinaidee

“Da sindaco rinuncerò all’indennità. La riduzione dei costi della politica è un impegno serio ai primi posti del mio programma”

Mauro Favilla

Mi dispiace che i miei detrattori non trovino niente altro su cui attaccarmi tanto che l’unica cosa che resta loro è quella di prendersela tanto perché ho annunciato la mia volontà di rinunciare all’indennità di sindaco per lasciarla al Comune, destinandola ad attività sociali e associative.
Sinceramente, gli unici che credevo avessero qualche cosa da dire, sono i membri della mia famiglia, perché potrebbero riceverne indirettamente un danno, dal momento che io mi privo di un reddito che mi spetta per legge, da sindaco. Invece la mia famiglia mi ha sostenuto e incoraggiato in questa scelta, rafforzando così la mia già radicata convinzione a proseguire.

La sinistra si arrabbia perché annuncio di essere disposto a rinunciare, in prima persona a un’entrata sicura, invece, in questi giorni non faccio che ricevere attestazioni di stima dai miei concittadini, che hanno compreso la mia ferrea volontà di andare avanti.
Mi dispiace poi che i miei detrattori siano così disinformati e superficiali da non aver appurato che l’incarico a cui mi chiedono di rinunciare, cioè di membro della commissione di tecnici incaricata della verifica dei bilanci dei partiti, l’ho lasciato da circa un anno. Bastava un semplice controllo.
La mia consulenza, che ha prodotto risultati concreti e documentati su carta, era strettamente collegata alla mia professionalità di dottore commercialista. Inoltre, avevo ed ho anche diversi lavori di consulenza tributaria con aziende private.

Ribadisco, che ho sempre esercitato la professione al fianco della passione politica, pagando le tasse come tutti i cittadini. E’ stata tirata in ballo la trasparenza: non ho niente da nascondere, nell’ultima dichiarazione dei redditi ho dichiarato 203 mila euro e ho pagato 77 mila euro di Irpef, solo per fare un esempio.

Come ripeto spesso ai candidati delle liste che mi appoggiano, soprattutto ai più giovani, la politica non è un mestiere, deve essere una passione, e le indennità per chi ha incarichi, non sono uno stipendio, ma solo ed esclusivamente un indennizzo per ciò che si perde del proprio lavoro. La riduzione dei costi della politica è ai primi punti del mio programma politico e non tornerò indietro. Ho deciso di partire da me stesso e di annunciarlo pubblicamente per dare un segnale forte.

Lucca, 15 maggio 2007

Torna all'indice dei documenti
Torna alla prima pagina