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Riallacciare il rapporto fra istituzioni e cittadini.

Di Paolo Razzuoli

Rilanciare il ruolo del consiglio comunale e della partecipazione dei cittadini:
e’ questa una indicazione di natura politica del programma elettorale di Mauro Favilla e della lista civica Governare Lucca.
Una indicazione non certamente retorica nella realta’ lucchese, ove si consideri il progressivo svuotamento del ruolo del consiglio comunale e la mortificazione dei consigli circoscrizionali operata soprattutto negli ultimi anni.

In questi anni, infatti, abbiamo assistito al trasferimento di importanti decisioni su servizi essenziali per la citta’ e su scelte strategiche per il suo sviluppo, a realta’ esterne al consiglio comunale (vedi ad esempio Lucca Holding o Polis), vanificando cosi’ qualsiasi capacita’ di intervento dell’organo primario della rappresentanza democratica dei cittadini.
E’ stato cosi’ possibile che il capitale privato presente nelle varie “partecipate” abbia assunto un ruolo abnorme, pretendendo di piegare alla mera logica del profitto scelte che invece dovevano essere strumenti coerenti con il modello di sviluppo progettato per la citta’ nella sede istituzionale idonea, vale a dire il consiglio comunale.

Di fatto, l’unico potere di controllo sulle decisioni e’ rimasto nelle mani del sindaco a cui spetta, in modo esclusivo, il potere di nomina e/o revoca dei membri dei consigli di amministrazione delle varie aziende.
Mentre si potra’ obiettare che si e’ agito nell’ambito della normativa, altrettanto si potra’ agevolmente replicare che non tutto cio’ che e’ consentito e’ politicamente opportuno. Il rilancio della centralita’ del consiglio comunale rispetto alle scelte strategiche e’ imprescindibile per una comunita’ nella quale il corretto rapporto fra istituzioni e cittadinanza viene assunto quale base dell’azione politico-amministrativa.

Qui si introduce il tema della partecipazione dei cittadini ed in particolare del ruolo dei consigli circoscrizionali.
Nel sottolineare che il ruolo fondamentale di detti organi deve essere quello di farsi strumenti di ampliamento della partecipazione democratica, e non di agire come consigli comunali di serie cadetta, e’ evidente che dovra’ essere ripensata a tutto tondo la politica fin qui seguita.
Va definito, in modo concreto e non solo su enunciazioni astratte di principi, il ventaglio degli ambiti su cui i consigli circoscrizionali potranno avere poteri decisionali reali.
Essi potrebbero essere:

1) Il ricchissimo patrimonio dei cosiddetti “beni storico-culturali minori”. Minori si fa per dire poiche’ i nostri paesi sono miniere di un patrimonio di straordinaria importanza. I consigli circoscrizionali potrebbero diventare strumenti di promozione di restauro-conservazione-valorizzazione di detto patrimonio, facendosipromotori, anche in prima persona, di tutte quelle iniziative idonee alla ricerca di fondi e/o di collaborazioni/interazioni con i soggetti attivi nel settore (fondazioni, sovrintendenza, soggetti privati).

2) La gestione delle attrezzature sportivo-ricreative. Si tratta infatti di strutture e servizi legati ad attivita’ di base, quindi fortemente interconnessi con la specificita’ del territorio, che la gestione da parte dei consigli circoscrizionali potra’ rivelarsi utile sia per la capacita’ di offrire tempestive risposte ai bisogni, sia per una opportuna allocazione delle risorse.

3) Gestione di alcuni servizi sociali di base. Anche qui la conoscenza del territorio potra’ rivelarsi di grande utilita’ nella gestione di servizi alla persona di base, nella consapevolezza che e’ necessario rilanciare l’interazione fra risorse pubbliche e azione dei soggetti del cosiddetto “no profit”, nella ricerca di una autentica solidarieta’ che garantisca efficienza, efficacia e compatibilita’ finanziaria.

Su questi binari sara’ possibile ritagliare un ruolo reale agli organi di partecipazione che da un lato potranno contribuire ad una piu’ agile gestione di servizi, e dall’altra potranno contribuire a risanare il solco scavato fra societa’ ed istituzioni: una delle urgenze di questa citta’.

Lucca, 14 aprile 2007

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