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Convegno di Forza Italia sulla sicurezza con Pisanu e Pera
Favilla: “I nuovi cittadini devono accettare le nostre regole di legalità”

Barbara Di Cesare

In un auditorium di S. Girolamo affollato, Mauro Favilla, candidato sindaco del centro moderato sostenuto da An, FI, Udc, Governare Lucca, Nuova Dc per le autonomie, Nuovo Psi, Alleanza federalista, Udeca, Italia Moderata, Lega Nord, Partito liberale italiano, Movimento autonomista toscano, Rinascita social democratica, Stella e Corona - Toscana Granducale ha partecipato al convegno dal titolo: "Sicurezza, immigrazione, cittadinanza" che ha visto la presenza dei senatori Giuseppe Pisanu e Marcello Pera.

Dopo la presentazione del consigliere regionale di Forza Italia, Maurizio Dinelli, che ha sottolineato come a Lucca ci sia unità di tutto il centrodestra sul nome di Favilla, hanno preso la parola i rappresentanti dei sindacati di Polizia per evidenziare come, di fronte a un impegno sempre crescente del personale, testimoniato da una crescita delle espulsioni (a Lucca + 40% rispetto al 2005), esistono fenomeni di malessere fra gli operatori delle forze dell’ordine dovuti ai tagli dei fondi, al mancato rinnovo del contratto di lavoro e alle carenze endemiche.

“Un grazie a Pisanu per il grande impegno – ha sottolineato Favilla - che si è impegnato a far sentire la presenza dello Stato e nella regolamentazione rigida dei problemi dell’immigrazione; un grazie a Pera perché richiama costantemente gli italiani alla riscoperta della cultura che ci ha contraddistinto. Negli ultimi anni, anche a Lucca è intervenuto un fatto nuovo, un forte afflusso di persone di altri paesi che ha presentato problemi che prima non si conoscevano, e l’impegno delle forze dell’ordine è cresciuto per prevenzione e protezione. I nuovi cittadini devono comprendere che se vivono nella nostra città devono accettare le nostre regole di legalità. I cittadini chiedono il rispetto delle regole e la sicurezza, per questo dobbiamo essere grati alle forze dell’ordine per il loro operato. Da sindaco mi impegnerò in un rafforzamento della Polizia Municipale e in una stretta collaborazione con tutte le forze dell’ordine”.

Marcello Pera ha sottolineato come sia necessario prendere atto di alcuni fenomeni sociali che si presentano anche a Lucca. “Al pari del fenomeno della denatalità – ha sottolineato il senatore -, ci troviamo di fronte a un calo della popolazione alla mancanza di alcune figure lavorative che richiedono l’apporto dell’immigrazione, che suppliscono alla carenza di forze lavoro. Il primo problema è quello dell’integrazione. E’ necessaria una consapevolezza della nostra cultura, tradizione, principi e valori che dobbiamo rivendicare perché hanno un valore di per sé: come uguaglianza, tolleranza, rispetto e così via. Principi assoluti, che valgono oltre Lucca, per tutti, per coloro che, accettandoli, possono integrarsi. Dobbiamo essere contro il relativismo culturale e rivendicare la nostra cultura e principi, che sono quelli stessi, stato di diritti e garanzie, che attirano gli immigrati che vengono anche per condividere questi principi di libertà e tolleranza. La dove manca l’integrazione e l’accettazione di questi principi, ci troviamo con problemi gravi di sicurezza, anche di terrorismo. A Lucca siamo ben consapevoli, come dimostra la processione del Volto Santo, che la religione è parte integrante della nostra cultura.
Per un certo laicismo, invece, la religione sarebbe un ostacolo perché non permetterebbe una completa integrazione. Ma questa visione è sbagliata. Il rischio che si corre è quello della perdita dell’identità, culturale e valoriale”.

A sottolineare il rapporto fra immigrazione e sicurezza è stato Giuseppe Pisanu: “Il tema dell’immigrazione è entrato nell’agenda di gran parte dei paesi del mondo – ha detto il senatore -. Spesso, abbiamo colto solo gli aspetti negativi, senza coglierne quelli positivi, compreso il fatto che senza immigrazione, in questi dieci anni, avremmo perso due punti percentuali del prodotto interno lordo e nei prossimi dieci anni saremmo 4 milioni di abitanti in meno. Le rimesse degli emigranti ai paesi di origine permette inoltre una ridistribuzione delle ricchezze, cinque volte superiore a tutti gli aiuti umanitari. Organizziamoci, insieme ai paesi di origine, per combattere l’immigrazione clandestina, e lottiamo contro le organizzazioni criminali che sfruttano il fenomeno, usando gli immigrati come schiavi. Il fatturato dell’immigrazione clandestina si sta avvicinando a quello della droga. Gli stessi paesi di origine dei migranti hanno interesse a governare il fenomeno, in cambio di quote rilevanti di permessi regolari. Il clandestino irregolare è soggetto a chi intende sfruttarlo: il 34% della popolazione carceraria è fatta di clandestini che sono diventati preda della criminalità. E’ necessario operare nei paesi sottosviluppati con piccoli interventi, in grado di migliorare davvero le condizioni di vita, i grandi programmi, spesso, non sono efficaci perché i fondi finiscono in mano alla burocrazia di quei paesi”.
Pisanu ha poi evidenziato i rischi di integralismo religioso e di terrorismo, sottolineando come l’integrazione di popolazioni culturalmente e religiosamente più affini all’occidente, sia più semplice.
“Ogni dialogo è chiuso solo con gli intolleranti – ha sottolineato Pisanu –, per quelli non ci deve essere posto”.

Lucca, 1 aprile 2007

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