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Giornali, radio e tv, danno oggi ampio spazio al discorso pronunciato ieri 24 marzo 2007 da Benedetto XVI al congresso promosso dalla Commissione degli Episcopati dell'Unione Europea.
Fucinaidee propone ai suoi lettori i punti salienti di tale riflessione.

Il discorso di Benedetto XVI ai partecipanti al Congresso promosso dalla Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE)

Edificate una nuova Europa libera dalla singolare forma di "apostasia" da se stessa

Da L'Osservatore Romano, Edizione del 25 marzo 2007

L'invito ad edificare una nuova Europa libera dalla singolare forma di "apostasia" da se stessa è stato rivolto da Benedetto XVI ai partecipanti al Congresso promosso dalla Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE), ricevuti in udienza nella mattina di sabato 24 marzo, nella Sala Clementina.
Ecco i punti nodali del discorso del Papa:

 

"Sotto il profilo demografico, si deve purtroppo constatare che l'Europa sembra incamminata su una via che potrebbe portarla al congedo dalla storia";

"Il processo di unificazione europea si rivela non da tutti condiviso, per l'impressione diffusa che vari "capitoli" del progetto europeo siano stati "scritti" senza tener adeguato conto delle attese dei cittadini";

"Non si può pensare di edificare un'autentica "casa comune" europea trascurando l'identità propria dei popoli di questo nostro Continente. Si tratta infatti di un'identità... costituita da un insieme di valori universali, che il Cristianesimo ha contribuito a forgiare, acquisendo così un ruolo non soltanto storico, ma fondativo nei confronti dell'Europa";

"Tali valori, che costituiscono l'anima del Continente, devono restare nell'Europa del terzo millennio come "fermento" di civiltà";

"Se i Governi dell'Unione desiderano "avvicinarsi" ai loro cittadini, come potrebbero escludere un elemento essenziale dell'identità europea qual è il Cristianesimo, in cui una vasta maggioranza di loro continua ad identificarsi?";

"Appare sempre più indispensabile che l'Europa si guardi da quell'atteggiamento pragmatico, oggi largamente diffuso, che giustifica sistematicamente il compromesso sui valori umani essenziali, come se fosse l'inevitabile accettazione di un presunto male minore";

"Quando, poi, su un tale pragmatismo si innestano tendenze e correnti laicistiche e relativistiche, si finisce per negare ai cristiani il diritto stesso d'intervenire come tali nel dibattito pubblico";

"L'Unione Europea non può non riconoscere con chiarezza l'esistenza certa di una natura umana stabile e permanente, fonte di diritti comuni a tutti gli individui";

"Non stancatevi e non scoraggiatevi! Voi sapete di avere il compito di contribuire a edificare con l'aiuto di Dio una nuova Europa, realistica ma non cinica, ricca d'ideali e libera da ingenue illusioni, ispirata alla perenne e vivificante verità del Vangelo".

Lucca, 25 marzo 2007

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