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Intervista a Mauro Favilla, candidato a sindaco di Lucca.

Dalla cronaca di Lucca del quotidiano La Nazione, edizione del 9 marzo 2007
(per gentile concessione della redazione)

D. Senatore, pochi mesi fa nessuno scommetteva sulla vittoria del centro moderato alleato con la Cdl. Ora molti la danno addirittura come favorito su Tagliasacchi...
R «Mano a mano che proseguono gli incontri con la gente, vedo intensificarsi sempre più la condivisione a quello che dico e al programma che espongo. Gli stessi partiti che mi sostengono sono di giorno in giorno più uniti e decisi».

D. Quando ha aperto la campagna elettorale, lei parlato di un sogno da realizzare. Quale è?
R. «Il sogno è di avere un consenso caloroso da parte della cittadinanza: non soltanto di vincere, ma ottenere un’adesione soprattutto sui programmi e sui progetti. Ma anche la necessità del cambiamento rispetto al modo di condurre il Comune. La gente esprime sempre più il desiderio di poter dialogare con gli amministratori sui problemi che riguardano la città, la periferia e loro stessi».

D. Spesso il cittadino liquida come «tutte uguali» le proposte politiche e i candidati. Cosa invece differenzia il programma del centro moderato e della Cdl, che la sostengono, rispetto al centrosinistra?
R. «Infrastrutture, sanità, acqua, società di proprietà del Comune, servizi di trasporto. Mi spiego meglio. La Regione e i Ds contrastano le soluzioni viarie necessarie per liberare le zone abitate dalla morsa del traffico, l’Unione vuole portare in fondo un progetto di ospedale che dequalifica sempre più la sanità a Lucca. E non è finita qui. Assillati dalle esigenze degli altri territori provinciali amministrati dal centrosinistra, Regione e sinistra vogliono prendere l’acqua senza tenere in alcun conto la salvaguardia del territorio lucchese. Mentre noi siamo favorevoli a soddisfare le loro esigenze, come abbiamo fatto nel passato, pescando a valle delle zone di inalveamento delle acque del Serchio. Infine, sulle società del Comune e sui trasporti, la Regione di centrosinistra vuole accentrare in holdings regionali e a Pistoia la guida delle società che gestiscono i servizi pubblici e l’azienda di trasporti. La Provincia, vendendo ai privati le proprie quote del Clap, ha anticipato e favorito questa intenzione».

D. Le nuove strade: un eterno dilemma. Ci dica quali progetti porterà avanti se sarà eletto.
R. «Bisogna ritornare sul progetto che è previsto da tempo sul piano regolatore del Comune, e confermato dalla giunta Fazzi e dal consiglio comunale. Progetto che prevede il collegamento Nord-Sud a Est di Lucca e un collegamento Est-Ovest a Sud».

D. E la famigerata Lucca-Modena?
R. «Rimane sempre importante tenere sotto attenzione il progetto di sfocio della Valle del Serchio nell’Emilia. L’idea di Pera e Matteoli, che hanno ripreso un antico sogno lucchese (il collegamento con Modena, appunto) era giusta. Però la soluzione che i tecnici avevano studiato per il territorio lucchese era troppo impattante».

D. Se tornerà a guidare il Comune, quali saranno i primi provvedimenti che prenderà?
R. «I primi provvedimenti riguardano l’apparato comunale. Non ritengo di nominare un manager che faccia tutto. Niente direttore generale, quindi, ma un coordinatore perché voglio valorizzare al massimo tutte le capacità tecniche dei dirigenti attuali. E’ comunque prioritario reperire immediatamente un ragioniere capo e un comandante dei vigili urbani".

D. Il centro storico. Come conciliare le esigenze di residenti e commercianti?
R. «C’è chi ha considerato la città come condominio dei residenti, mentre all’opposto c’era chi voleva conservare in città tutto quello che c’era. Due idee sbagliate. La città è sempre stata il punto di riferimento di un vasto territorio. Alcune funzioni era naturale che dovessero andare fuori con un processo guidato, ma scelte troppo repentine hanno dato vita ad un processo di allontanamento purtroppo irreversibile».

D. E che si può fare?
R. «Oggi bisogna garantire la permanenza delle funzioni direzionali: occorre rivitalizzare la città con un progetto che parte dalle percorrenze pedonali. Quindi non facendo entrare le macchine, ma creando percorsi fra il punto dove si lascia l’auto e il cuore della città, per rivitalizzare alcune zone che oggi sono più spente, quella Est in particolare. E in centro occorre creare uno spazio di aggregazione per i giovani. E a proposito di politiche giovanili, saranno affidate ad amministratori under 40» .

D. Poi c’è il capitolo parcheggi.
R. «Intorno alla circonvallazione vanno ricavate delle zone di sosta gratuite, mentre in centro servono tariffe differenziate. In questo momento la sosta è troppo cara. Infine, nelle zone meno frequentate, vanno trovati posti auto da assegnare esclusivamente alle famiglie».

D. Se diventerà sindaco, che dobbiamo aspettarci da Favilla?
R. «Non farò una politica di immagine ma di sostanza. Oltre a un dialogo continuo e all’ascolto delle esigenze di cui cittadini e associazioni si fanno portavoce, occorre dar corpo alle realizzazioni delle opere che soddisfino le esigenze di tutti».

Remo Santini

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