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Architetture Lucca: oltre un milione di metri cubi di spazi da recuperare
Favilla: “Prima di decidere il destino dei grandi contenitori è necessario pensare alla città che vogliamo”

Di Barbara Di Cesare

Di fronte a una platea di tecnici, in prevalenza architetti e ingegneri lucchesi, Mauro Favilla, candidato sindaco moderato, che gode dell’appoggio di oltre 10 movimenti e partiti, oltre ai partiti della Cdl, è intervenuto alla presentazione della rivista Architetture Lucca, insieme agli altri candidati sindaco, dove si è discusso del destino di oltre 1 milione e 300 mila metri cubi di strutture, che sono presenti nel territorio comunale e che dovranno essere recuperati e destinati a nuovi usi.

“Prima di affrontare il modo di operare il recupero – ha sottolineato Favilla - è importante guardare all’idea che abbiamo di città e che città vorremo in futuro. Negli anni passati è iniziato un processo di allontanamento delle attività moleste dal centro storico, poi in seguito il processo è stato bruscamente accelerato, provocando una sorta di fuggi fuggi generale di molte attività. Quindi prima di decidere il destino dei grandi contenitori (palazzi storici, Manifattura Tabacchi, mercato del Carmine etc..) è necessario pensare al futuro della città alle vocazioni della città nel suo insieme. La mia idea, sulla quale voglio confrontarmi, è quella di conservare il ruolo direzionale, mantenendo gli uffici pubblici, del Comune, facendo rientrare quelli che già sono fuoriusciti, della Provincia che ha progettato invece di portarli fuori e dello Stato.
Tutti gli enti devono raggiungere un’intesa per mantenere le funzioni direzionali a Lucca. Ed è necessario far convivere le diverse vocazioni, commerciale, residenziale, dirigenziale e turistica per il bene della città”.

Favilla ha poi mostrato una cartina della città con segnati tutti gli edifici di proprietà del Comune per dimostrare che ci sono a disposizione le metrature necessarie per mantenere a Lucca le attività dirigenziali.
“E’ necessario – ha sottolineato il candidato sindaco – pensare a un progetto globale, integrato, che prenda in considerazione anche la destinazione delle grandi strutture che sono in periferia, ex Safill, Lenzi etcc. Categorie e associazioni devono mantenere il dialogo con il sindaco per riuscire, insieme, a mantenere viva la città.

Da sindaco prediligerò il dibattito continuo e con le classi professionali e anche con gli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri per definire insieme come si possa intervenire nel restauro e nella destinazione dei grandi contenitori.
Credo che si possano mettere in atto, a secondo dei casi ovviamente, anche recuperi che permettano soluzioni architettoniche innovative”.

Lucca, 28 febbraio 2007

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