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Organizzato dal Comitato "Lucca, per una sanita' migliore", il giorno 11 gennaio si e' svolto - presso l'auditorium di San Micheletto a Lucca - un convegno sulla situazione sanitaria con particolare riguardo alla politica ospedaliera.
L'iniziativa, che ha registrato una grande partecipazione, si e' avvalsa di una articolata relazione del Dottor Raffaello Papeschi che riportiamo integralmente.

SANITA’ LUCCHESE: STATO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE. NUOVO OSPEDALE E TERRITORIO.

Relazione del Dottor Raffaello Papeschi.

Premessa

Il nostro comitato non ha alcuna appartenenza politica, non fa campagna pre-elettorale per nessun candidato a Sindaco di Lucca, né è un comitato paesano del tipo “va bene qualunque cosa, purchè non la facciano vicino a casa mia”.
Siamo un comitato di cittadini che si preoccupa soltanto del fatto che il diritto alla salute, previsto dalla Costituzione, sia assicurato a Lucca in condizioni di parità con le altre città della Toscana e d’Italia, e che le decisioni che riguardano la salute dei cittadini non siano prese secondo la logica del tornaconto di partito, a seconda delle circostanze del momento e delle direttive ricevute dagli organi centrali, sia di destra che di sinistra, siano essi di Roma o di Firenze. In altre parole, noi chiediamo che le scelte principali sulla salute vengano prese democraticamente con la partecipazione e consultazione dei cittadini e non in regime di partitocrazia. Chiediamo inoltre che esse rispondano anche alla logica del servizio ai cittadini e non solo a quella del risparmio-profitto, introdotto con il concetto di Azienda, per cui i dirigenti amministrativi più risparmiano e più ricevono in premio e i dirigenti medici possono approfittare del disservizio pubblico per dirottare i pazienti verso il loro ambulatorio privato.

Stato attuale

Facciamo rilevare che, mentre da una parte negli ultimi 4-5 anni sono state spese cifre considerevoli per il miglioramento delle strutture edilizie e l’attrezzatura tecnica dell’Ospedale Campo di Marte, dall’altra persistono, anzi si sono aggravate, delle deficienze organizzative e della qualità professionale delle prestazioni fornite alla cittadinanza.

La ASL ha difatti sostenuto dal 2003 al 2005 una spesa complessiva di 22,249,056 euro per ampliamento e aggiornamento del nuovo Centro Trasfusionale, per la costruzione dell’Acceleratore Lineare per la terapia dei tumori, per la costruzione del nuovo padiglione delle Malattie Infettive, e per l’ampliamento e costruzione della nuova ala del 2° padiglione. E’ da ricordare anche che la ASL Lucca aveva ricevuto un ulteriore finanziamento di € 13,079,000 per la riorganizzazione funzionale del vecchio padiglione dell’Ospedale, che sono stati invece distratti e devoluti al finanziamento del nuovo Ospedale.
In conseguenza della recessione da tale ristrutturazione la ASL ha dovuto pagare una penale di € 878,386.

Si tratta quindi di cifre molto consistenti che la nostra ASL ha speso nell’attuale struttura di Campo di Marte, e che non sappiamo quale utilità avranno, se il nuovo ospedale dovesse sorgere nella zona di S. Filippo, come l’Accordo di Programma prevede.

A fronte di questi investimenti finanziari su Campo di Marte non si possono non rilevare le carenze organizzative e professionali del nostro servizio sanitario. Dalla relazione sanitaria sull’anno 2005, redatta dalla stessa ASL, si evince che, rispetto al 2003, le "fughe" dei ricoveri in ospedale sono aumentate del 8,6%, di cui solo 1 decimo sono dovute a "fughe" per ricovero in Alta Specialità, e il resto è dovuto a ospedalizzazioni "normali", specie nel dipartimento materno-infantile, nell’Ortopedia e nella Chemioterapia. In totale abbiamo avuto quasi 10,000 "fughe", a fronte di una perdita di "attrazioni" da altri ospedali del 17% rispetto al 2003.
Risulta chiaro che il bilancio complessivo per il 2005 è negativo per più di 5500 unità.

Questa gestione deficitaria ha provocato un saldo negativo (debiti-crediti) di € 23,862,940, certificato dalla stessa relazione sanitaria del 2005, a cui hanno anche contribuito gli affitti che la ASL paga per il Distretto di Lucca, per la Scuola Infermieri e per il Centro Direzionale di Monte S. Quirico, per un totale di € 679,000 nel 2005.

Viene spontaneo di attribuire le cause di questo deficit, oltre che al decentramento rispetto a Campo di Marte di alcuni servizi, alle carenze di professionalità in settori specifici e all’insufficienza nell’organico del personale sanitario in genere. Secondo la stima del sindacato UIL-Sanità mancano circa 40 infermieri e 25 medici ospedalieri, mentre si fa rilevare che a fine anno 2005 il personale doveva ancora usufruire di 2,518 ore di ferie, in genere non concesse per mancanza di personale, e che ci sono addirittura dei dipendenti che avevano ancora più di 60 giorni da usufruire. E’ stato inoltre sospeso dalla Regione Toscana il pagamento dell’attività incrementale intramoenia, cosa che ha notevolmente ostacolato lo smaltimento dei servizi tecnici di Radiologia, Laboratorio ecc., con conseguente aumento dei tempi di attesa per i relativi esami. I tempi di attesa per un’ecografia, RNM, colon e gastroscopia, mammografia, e anche una normale RX oscillano fra uno e due, anche tre mesi.

Un capitolo a sé merita il confronto fra la spesa sanitaria globale per la Zona Distretto di Lucca e quella della Valle del Serchio. A fronte di una popolazione complessiva di 161,657 ab. e circa 58,000, rispettivamente, la spesa per abitante per la Sanità è circa tre volte più alto nella Valle. La Regione Toscana ha inoltre attribuito un finanziamento straordinario di circa € 13 milioni alla zona della Valle, finalizzati alla ristrutturazione antisismica dei due ospedali di Castelnuovo e Barga, ove fra l’altro per motivi che non sono certo funzionali agli utenti della zona-distretto di Lucca è localizzato gran parte del servizio di Riabilitazione.

Le carenze del servizio Sanitario pubblico nella zona di Lucca non sono limitate all’assistenza in ospedale, ma investono anche la prevenzione e l’assistenza sul territorio e a domicilio. Dobbiamo rilevare la relativa esiguità del personale in servizio territoriale, e, anche se nell’anno 2005 c’è stata una considerevole riduzione delle "fughe" dalle attività ambulatoriali della nostra zona verso altre sedi Toscane, tali "fughe" costituiscono sempre un’entità considerevole (288,715). L’attività di prevenzione primaria nelle scuole, fabbriche e altre sedi di lavoro, è praticamente inesistente, mentre l’assistenza domiciliare è affidata a pochi e volenterosi infermieri. La concentrazione poi dei distretti periferici nell’unico distretto di zona a Lucca non ha certo favorito l’efficacia dell’assistenza nelle località della piana, dove il medico è presente saltuariamente.

La conclusione che si può trarre dall’esame dello stato attuale della Sanità è che a Lucca esistono carenze organizzative, professionali, gestionali e di personale, ma non ci sono indicazioni (a differenza di altre sedi come Massa Carrara, Prato e Pistoia) del bisogno di un nuovo ospedale.

Prospettive future

Se questa è la fotografia della preoccupante situazione attuale della sanità a Lucca, le prospettive future non sono più rassicuranti. Il programma di Area Vasta della regione Toscana prevede l’incremento dell’assistenza nelle sedi universitarie di Firenze, Pisa, Siena e Grosseto, attorno a cui si istituisce una zona geografica in cui la sanità viene espletata a livello più basso. Nel nostro caso, l’ospedale capofila è quello di Cisanello, ove affluirebbero le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno. Nelle sedi periferiche toscane vengono costruiti quattro nuovi ospedali a monoblocco, a Prato, Pistoia, Lucca e Massa Carrara, le cui caratteristiche essenziali sono: minor numero di posti-letto (Lucca passa dagli attuali 480 a 410), minore superficie quadrata rispetto agli ospedali di recente costruzione in Italia (100 mq rispetto a 150-200), e possibilità di ricovero solo per alta intensità di cura. E’ vero che le Linee Guida per la progettazione, allegate alla delibera regionale per i nuovi ospedali, prevedono tre livelli di intensità più o meno grave assieme ad alcuni posti-letto per degenze a ciclo diurno (inclusi nei 410 posti), ma è altresì vero che le stesse Linee prevedono una degenza media complessiva di cinque giorni, su cui è stato basato il fabbisogno di posti-letto. Se tale parametro venisse applicato, a Lucca non sarà più possibile ricoverarsi per un qualsiasi intervento chirurgico che preveda una degenza post-operatoria oltre i 5 giorni, né per patologie (infarto, ictus cerebrale, epatiti, infezioni gravi come AIDS, tumori etc.) che richiedano la permanenza per lunghi periodi in condizioni di degenza ospedaliera.
Non si può infatti considerare ospedale il cosiddetto "Ospedale di Comunità", ove la regione intenderebbe trasferire i pazienti dopo l’alta intensità di cura, perché questo non ha una presenza medica continuativa ma sarebbe gestito dai medici di famiglia nei limiti di tempo a loro possibili.

A Lucca l’Ospedale di Comunità dovrebbe essere localizzato nell’attuale palazzina 2 di Campo di Marte, e se il nuovo ospedale dovesse sorgere a S. Filippo, le due strutture sarebbero separate da 2-3 km, con conseguente necessità di viaggi avanti e indietro per esami o trasferimenti, e dalla linea ferroviaria sotto cui esiste solo il sottopasso della via Pesciatina, notoriamente intasato nelle ore di punta. Le giustificazioni che vengono più comunemente addotte per la costruzione di un nuovo ospedale sono che le sale operatorie del padiglione chirurgico di Campo di Marte non sono a norma per insufficienza del ricambio d’aria e che si risparmierebbe sulle spese di gestione e si eviterebbe ai pazienti l’inconveniente dello spostamento in ambulanza con la struttura a monoblocco. Tali giustificazioni non hanno effettiva validità, perché certamente la tecnica moderna permette di modificare il ricambio d’aria delle sale operatorie con minore spesa che costruire un nuovo ospedale; quanto ai vantaggi del monoblocco, basta costruire delle passerelle aeree fra un padiglione e l’altro, come è stato fatto a Cisanello e il disagio per i pazienti sparisce, mentre la minore spesa di gestione è vanificata dalla necessità di prevedere insieme al monoblocco l’Ospedale di Comunità. La spesa sarebbe ancora maggiore se i due ospedali fossero separati da 2-3 km di distanza. Si fa quindi rilevare che, se Lucca fosse costretta, per imposizione regionale, a costruire veramente un nuovo ospedale, la localizzazione ideale sarebbe quella nell’area di Campo di Marte, nella zona attualmente occupata dai prefabbricati della mensa, magazzino economato e farmacia, che possono essere spostati nell’adiacente area dei Vigili del Fuoco, non appena questi si saranno trasferiti.

Oltre a questi inconvenienti, la localizzazione del nuovo ospedale a S. Filippo risulta incomprensibile. La zona è ristretta, sprovvista di adeguata viabilità, circondata da una zona industriale e tuttora considerata area verde nel Piano Strutturale del Comune di Lucca, e, a norma dell’art. 1 della Legge Regionale n°1/2005, artt. 15, 16 e 17, il cambiamento di destinazione deve essere ratificato con apposita variante del Piano Strutturale, onde i cittadini possano apporre le loro osservazioni. Invece Regione e Comune di Lucca hanno arbitrariamente inteso che l’Accordo di Programma costituisca tale variante, in tal modo espropriando i cittadini della possibilità di esercitare un loro diritto. Su questa base il nostro comitato, come altresì gli ambientalisti di Pistoia, ha presentato ricorso al TAR Toscana, in data 16 Gennaio 2006, chiedendo anche la sospensiva della procedura, che il TAR ha negato. Aspettiamo però la decisione nel merito giuridico.

Le nostre preoccupazioni concernono anche il destino futuro dell’area di Campo di Marte. Da affermazioni riportate un mese fa sulla Nazione, il Direttore Generale dichiarava che una parte dei fondi che la ASL deve mettere per il nuovo ospedale verrebbero dalla vendita parziale di Campo di Marte a privati. Chiaramente l’area di Campo di Marte, essendo vicina al centro urbano e alle Mura, costituisce zona molto appetibile da un punto di vista edilizio. La percentuale di terreno da vendere non era precisata, ma uno studio commissionato già un anno fa dall’Amministrazione Comunale a uno studio di architetti lucchesi ipotizzava fino al 70%. Queste intenzioni vanno direttamente contro due delibere approvate dal passato Consiglio Comunale, che, prima dello scioglimento raccomandavano all’allora Sindaco di mantenere la destinazione sanitaria e comunque pubblica del terreno di Campo di Marte, nonché di farsi promotore di una revisione della localizzazione a S. Filippo.

Di queste delibere il Sindaco Fazzi non tenne alcun conto, e ciò fu una delle cause della sua rimozione, e il Commissario Straordinario subentratogli ha dichiarato, sia al nostro comitato che ad alcuni ex-consiglieri, che esse non hanno un valore coercitivo. Successivamente ci ha però assicurato che non prenderà alcuna iniziativa per togliere la destinazione sanitaria del Campo di Marte, ma semmai ciò riguarderà Maggiano.

Conclusioni

Il nostro comitato ritiene che la decisione di costruire un nuovo ospedale a Lucca sia tecnicamente ingiustificabile, e rappresenti un notevole spreco di denaro pubblico, che potrebbe più correttamente essere speso per correggere le attuali disfunzioni del Servizio Sanitario a Lucca, aggiornando le vecchie strutture che ne abbisognino, istituendo una rete di attività di prevenzione primaria e secondaria, nonché un valido servizio di assistenza ambulatoriale e domiciliare.
Chiediamo comunque esplicitamente al Direttore Generale della ASL di adoperarsi per avere garanzie dalla Regione Toscana che nell’attuazione del piano di Area Vasta non si privino i cittadini lucchesi della possibilità di essere curati adeguatamente in sede, sia in ospedale che sul territorio, per tutto il tempo necessario, senza restrizioni forzose sui tempi di degenza, né costrizioni a ricorrere alla sanità privata o fuori sede. A tal fine chiediamo che l’Ospedale di Comunità, previsto dal piano, sia dotato di un organico medico permanente, in modo da poter garantire un’assistenza continuativa ai pazienti che abbisognino di cure prolungate nel tempo, che non possano essere effettuate né a domicilio né in semplici strutture a conduzione sociale, come le RSA o le RSSA.

Se costretti dalla Regione a costruire un nuovo ospedale, chiediamo ai candidati ad essere il prossimo Sindaco di Lucca, nonché al Presidente della Provincia e al Presidente della Conferenza dei Sindaci della zona-distretto di Lucca, di impegnarsi per attuare le ultime due delibere del passato Consiglio Comunale, che prevedevano la revisione della localizzazione a S. Filippo, e il mantenimento dell’uso sanitario del Campo di Marte, onde prevenire un’eventuale speculazione edilizia su tale area. Chiediamo pertanto che l’area che si rendesse disponibile venisse utilizzata per ospitare il Centro Direzionale di Monte S. Quirico, la Scuola Infermieri, il Distretto della zona di Lucca, e le necessarie strutture riabilitative che attualmente costringono il cittadino lucchese a spostarsi in sedi periferiche e disagiate.

Lucca, 11 gennaio 2007
Dottor Raffaello Papeschi.

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